Andrea Morigi, Libero 6/3/2014, 6 marzo 2014
STANZE, SEGRETI E PERSINO TIMORI «IL MIO PAPA» MINUTO PER MINUTO
Più pop del Papa. A un anno dalla fumata bianca del 13 marzo 2013, quando oramai si conosce ogni particolare della vita del Pontefice, esce in edicola un rotocalco interamente dedicato a lui, Il mio Papa. Il primo settimanale al mondo su Papa Francesco.
Anche se la prima diffusione del settimanale, pubblicato da Mondadori, coincide con il mercoledì delle Ceneri, la copertina del primo numero esordisce con un invito: «Abbiate il coraggio di essere felici».
Qualcuno, magari convinto che questo Papa piace troppo, si scandalizzerà. Altri vi scorgeranno un’eco puntuale del richiamo di Gesù Cristo a non assumere «aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano». E, semmai, si conformeranno all’atteggiamento richiesto dal Vangelo, che predica il contrario: «Quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
C’è tutto Jorge Mario Bergoglio in quella presa di distanza dai farisei, antichi e moderni. Ed è il segreto dell’accoglienza che gli hanno riservato, negli ultimi dodici mesi, testate come Rolling Stone e Time, del successo che gli hanno tributato i mezzi di comunicazione più trendy come Twittere i fumetti, ma anche quelli più classici come la tv e il cinema, che stanno preparando fiction e film sulla sua figura.
Allo stesso modo è stato travolto Aldo Vitali, direttore della nuova rivista oltre che di Sorrisi e Canzoni Tv, che ne parla come della «prima persona, da quando sono nato, con cui mi trovo d’accordo qualunque cosa dica. Anche quando mi rimprovera ». Sfogliando le 68 pagine (più un doppio poster a colori) della nuova iniziativa editoriale, si capisce perché. Non compare soltanto il bonario pastore che misura tutto sulla misericordia, ben disposto al perdono dei divorziati risposati. Allo stesso tempo parla la più alta autorità della Chiesa cattolica, avvertendo i fedeli che «o si serve Dio o si serve la ricchezza», lanciando un monito ai cardinali affinché non si lascino trascinare negli intrighi di corte e condannando i signori della guerra. Non lo si ricorda più, ma il conflitto in Siria non è degenerato in una tragedia di dimensioni mondiali proprio per l’iniziativa di pace voluta dal Pontefice.
Ecco perché, continua Vitali, «l’elezione di Francesco ha suscitato nuova attenzione verso i temi etici e religiosi, e questo Papa semplice e coraggioso ha conquistato tutti, fedeli e non». All’interno, sono le testimonianze del popolo di piazza San Pietro a spiegare il legame che si è instaurato fra il vescovo di Roma e la gente. Per la maggior parte, gli intervistati sono persone semplici che hanno ritrovato inaspettatamente la strada che conduce a Roma.Eproprio a loro, si rivolge la pubblicazione, con un prezzo lancio da 50 centesimi. Low cost, insomma, ma non low level. Non mancano nemmeno le ispirazioni verso le opere di misericordia, le pratiche devozionali, come la preghiera delle cinque dita, la memoria delle vite dei santi, fra i quali Papa Francesco sembra essere già annoverato in vita e senza bisogno di canonizzazione.
All’interno di ogni numero, i lettori potranno trovare inoltre la storia illustrata della vita di Francesco, scritta da Tiziana Lupi e pubblicata a puntate dal settimanale sotto forma di inserto da staccare e conservare. C’è spazio anche per i suoi timori per la tremenda responsabilità che gli ha attribuito il Conclave, per il suo smarrimento di fronte alla folla, superati con l’assistenza della grazia. Così ogni mercoledì ne troveranno le omelie, le foto, i resoconti sulle udienze, qualche scorcio sulla sua vita privata e perfino i particolari sulla papalina perché «il Papa non si ferma mai, ogni giorno ci stupisce con le sue forti prese di posizione e per i suoi gesti imprevedibili e così umani che ce lo fanno sentire vicinissimo», scrive il direttore nell’editoriale di «un giornale che si rivolge a chi crede, ma anche a chi, pur non credendo, vede in quest’uomo una speranza per il futuro». Non vogliono celebrarlo o farlo diventare una star, ma «aiutarlo (nel nostro piccolo) a raggiungere il suo scopo: quello di migliorare il mondo con la collaborazione, la solidarietà, l’amore per la vita, tenendo sempre presente che gli altri siamo noi». E che il Papa ormai ha smentito tutte le profezie sulla morte di Dio e della religione. E forse perfino le previsioni sulla fine della carta stampata.