Chiara Maffioletti, Corriere della Sera 6/3/2014, 6 marzo 2014
FERILLI, L’ABITO MAI INDOSSATO E LE FRECCIATE AL REGISTA
Il disappunto è comprensibile. Nel calcolo delle probabilità, non capita spessissimo nella carriera di un’attrice italiana (che non sia Sophia Loren) di recitare in un film che arriva agli Oscar. E se succede, non sfilare sul tappeto rosso con un «vestito straordinario, i gioielli pure» può deludere parecchio. È un po’ come per un calciatore della nazionale guardare la finale dei Mondiali a casa, dalla tv.
Si spiegano così, forse, le punture di Sabrina Ferilli alla gestione della spedizione losangelina per sostenere La grande bellezza agli Oscar. Piccole note scure che sono scappate qua e là all’attrice, tra «la grande gioia» e «l’orgoglio» per aver fatto parte di un film così.
Il grosso dell’amarezza è passato dalle pagine di Chi : «Il vestito era straordinario, i gioielli pure. Non c’ero io con tutta quella roba addosso. Mi dispiace molto non essere stata lì, non aver sfilato sul red carpet. E non soltanto per me, ma anche perché l’immagine che si ricorda nel corso del tempo della notte degli Oscar è costituita dalle foto delle attrici che solcano il tappeto rosso in abiti favolosi... È come se mancasse qualcosa».
Dichiarazioni che, unite all’accusa — pur anticipata dalla premessa: «Faccio un discorso generale» — di non saper fare squadra nel nostro Paese le sono valse un Tapiro d’oro. Durante il filmato andato in onda martedì a «Striscia la notizia», l’attrice non sembrava raggiante. E se da una parte provava a minimizzare («Loro mi hanno invitato, non è che non mi hanno invitato...»), dall’altra ogni tanto le partiva il fioretto: «È meglio che faccia io la figura della maleducata che loro». Staffelli: «Sorrentino si è anche dimenticato di ringraziarla». E lei, sarcastica: «Però ha ringraziato Maradona». Infine, alla domanda se non farà più film con Sorrentino, un’altra bacchettatina: «Sarà Sorrentino che non lo farà più con me».
Il regista in realtà arriverà oggi in Italia e pare che sia del tutto all’oscuro di questi piccoli rimproveri: il clima per lui e la produzione è ancora quello dei festeggiamenti. Nessuna voglia di polemizzare, insomma. Anche perché il problema sarebbe stato sostanzialmente matematico: dall’Academy erano stati dati solo quattro biglietti di platea per ciascun film straniero.
Quattro posti per La grande bellezza dunque: a Sorrentino, sua moglie, Toni Servillo e al produttore Nicola Giuliano. Su certe questioni, si sa, all’estero (di certo in America) sono piuttosto fiscali e quindi l’unica alternativa era andare comunque a Los Angeles e sperare in qualche defezione dell’ultimo minuto: qualcuno della produzione lo ha fatto e ha funzionato (certo, accontentandosi di posti poco prestigiosi) ma di sicuro non è un trattamento adeguato a una diva in abito lungo. Oltre a questo, la Ferilli è in giro per l’Italia in questi giorni con la sua tournée teatrale, come ha lei stessa provato a suggerire: «Io lavoro... ho il teatro... i tempi tecnici per volare lì praticamente non c’erano». Insomma, anche se il biglietto ci fosse stato avrebbe avuto giusto il tempo per una toccata e fuga. Proprio come ha fatto Servillo.
Chiara Maffioletti
@ChiaraMaff