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 2014  marzo 06 Giovedì calendario

LA MILIARDARIA PIÙ GIOVANE DEL MONDO UNA VENTIQUATTRENNE CINESE SENZA VOLTO


La signorina Perenna Kei è cinese; possiede una fortuna valutata in 1,3 miliardi di dollari; con i suoi 24 anni detiene il record di più giovane nella lista dei super-ricchi di Forbes ; ha altri due nomi che usa per non essere importunata. E poi c’è un mistero: in circolazione non ci sono sue foto. Non sono riusciti a recuperarne una neanche i ricercatori della rivista americana che ogni anno pubblica la classifica dei miliardari. Accanto al suo nome c’è una silhouette femminile grigia.
E anche intorno alla sua vita c’è una vasta area grigia. Sappiamo che non è sposata, che è di Hong Kong ma che la sua azienda nel ramo immobiliare ha sede a Shenzhen, nella Repubblica popolare cinese. Nelle scarne note biografiche della sua società, la Logan Property Holdings di Shenzhen, è identificata come Kei Perenna Hoi Ting; ma a volte si fa chiamare Ji Peili. Ji è il cognome del padre, il signor Ji Haipeng, 47 anni, che ha fondato il business di famiglia. Miss Perenna Kei si è laureata in economia e finanza alla London University.
La Logan Property Holdings si è quotata alla Borsa di Hong Kong a dicembre, dopo aver registrato profitti per circa un miliardo di dollari. Nel primo giorno sul mercato, le azioni sono cresciute subito del 2,4 per cento: questo ha permesso a Perenna Kei di entrare nella lista dei miliardari. Infatti ha una quota dell’85 per cento nella società, oltre al ruolo di «non-executive director».
La lista dei miliardari mondiali quest’anno conta 1.645 nomi, 268 in più rispetto al 2013. Le donne sono 172, in crescita di 42 unità sul 2013. In testa gli americani: 492; secondi i cinesi: 152: terzi i russi: 111 (gli italiani sono 35). Forbes ha fatto una sottocategoria di giovani miliardari, sotto i quarant’anni. E qui trionfa la ragazza cinese del mistero, che con i suoi 24 anni ha tolto il primato a Dustin Moskovitz, cofondatore di Facebook che sta per compierne 30. Perché la miliardaria più precoce del globo non si fa fotografare e cambia nome? Una pratica piuttosto comune in Cina, dove i ricchi e potenti cercano di non richiamare l’attenzione.
L’equivalente cinese di Forbes è lo Hurun Report che pubblica l’elenco dei mille cittadini più ricchi della Repubblica popolare. L’editore, Rupert Hoogewerf, studi al college di Eton e poi laurea in mandarino e giapponese, ha detto una volta alla Bbc di aver ricevuto la visita di un tale che senza dargli il biglietto da visita gli disse: «Sappiamo quello che sta facendo. Vada avanti, ci sta bene». Quell’uomo forse voleva comunicare che al Partito comunista avere qualche informazione sui miliardari emergenti faceva comodo. E qui viene il problema: gli affari in Cina non si conducono se il partito non è d’accordo e non appoggia; perciò per molti è doppiamente meglio non farsi notare. Lo Hurun Report è stato anche definito «la lista della morte». O meglio, in mandarino «la lista dei grassi maiali da macellare», ammette Hoogewerf.
Meglio passare inosservati, oppure avvicinarsi il più possibile al potere politico. Come hanno fatto 86 miliardari (in yuan) censiti da Hurun che ieri sedevano tra i banchi della Grande Sala del Popolo in Piazza Tienanmen mentre il premier Li Keqiang leggeva la sua relazione annuale. Quegli 86 super-beneficiari dell’economia di mercato «con caratteristiche cinesi» sono tra i 2.983 deputati del parlamento comunista e secondo un’inchiesta del Financial Times hanno moltiplicato per quattro la loro fortuna negli ultimi otto anni. Il resto dei cinesi si deve «accontentare» dell’obiettivo di crescita del Pil, fissato anche per quest’anno al 7,5 per cento dal governo.
Guido Santevecchi