Ilaria Maria Sala, La Stampa 6/3/2014, 6 marzo 2014
CINA, BOOM DELLA SPESA MILITARE
Perché Pechino aumentail budget per la Difesa?
Pechino aumenterà il budget militare del 12,2%, arrivando a spendere per la Difesa circa 132 miliardi di dollari Usa. Questo l’annuncio di ieri del premier cinese Li Keqiang durante il discorso di apertura dell’annuale sessione plenaria dell’Assemblea Nazionale del Popolo, una sorta di «parlamento» con funzioni molto limitate. Si tratta dell’incremento più alto degli ultimi tre anni, ben superiore alla crescita economica nazionale (che è stata, secondo le statistiche ufficiali, del 7,5%). Un budget che può essere spiegato solo con le crescenti tensioni nei mari intorno alla Cina. Non a caso, poco dopo l’annuncio, è arrivata la reazione del Giappone, che si è detto «preoccupato». Pechino, infatti, non corre il rischio di attacchi esterni, ma negli ultimi tempi ha inasprito le tensioni con i vicini marittimi, tensioni favorite dalla sua politica estera che non prevede, finora, di aprire trattative con le altre nazioni sulle isole contese. Questo perché, semplicemente, Pechino non le considera affatto «contese»: la Cina ritiene quelle isole, lungo la «linea di nove punti» che si estende fino alle coste dell’Indonesia, di sua proprietà. E così, la decisione di Pechino ha spinto quasi tutti nella regione, da Tokyo a Manila, ad aumentare la spesa militare. Anche la scelta di Li Keqiang di non rivelare il budget di quest’anno per la sicurezza interna lascia aperti molti interrogativi: una reticenza forse legata alle frequenti critiche con cui questo viene accolto, considerato il fatto che negli ultimi cinque anni è stato superiore a quello della Difesa (se si fa affidamento alle cifre ufficiali, non universalmente accettate). Ma il silenzio del premier è ancora più significativo se si considera che lo scorso anno è stata creata per la sicurezza interna una speciale task-force, che fa capo allo stesso Xi Jinping, Segretario Generale del Partito e presidente della Cina. La task-force, secondo quanto è trapelato, avrà un mandato molto ampio e si occuperà tanto delle «minacce esterne» quanto di quelle interne, ma anche della sorveglianza su Internet, di manifestazioni, scioperi e disordini di vario tipo. Gli altri annunci di rilievo nel discorso di apertura di Li hanno riguardato l’obiettivo per la crescita del Pil, di nuovo fissato a 7,5%, e l’apertura di un nuovo fronte: quello della «guerra all’inquinamento».
(Ilaria Maria Sala)