Kevin Goldman, Vanity Fair 5/3/2014, 5 marzo 2014
NIGELLA LAWSON RICETTA PER LO SCANDALO
VERSO L’UNA DI DOMENICA 9 GIUGNO 2013, un paparazzo che si fa chiamare Jean-Paul parcheggia l’auto di fronte a Scott’s, un elegante ristorante del quartiere di Mayfair, a Londra. Ha avvistato nella veranda Charles Saatchi, il ricco ex proprietario dell’omonima agenzia pubblicitaria, mentore di molti artisti britannici e fondatore della famosa Saatchi Gallery, mentre festeggia il 70° compleanno nel ristorante preferito con Nigella Lawson, sua moglie da quasi dieci anni, food writer e personaggio televisivo di fama internazionale, conosciuta anche come «The Domestic Goddess», la dea in cucina.
La coppia, nonostante la giornata coperta, pranza fuori, sopportando la temperatura freddina per assecondare l’abitudine di Saatchi: accendersi una sigaretta dopo l’altra. Jean-Paul, che si vanta di non scattare mai foto di una persona mentre mangia («non è decoroso»), resta seduto in auto, in paziente attesa che lascino il locale per rubare qualche scatto.
Mezz’ora più tardi, alza gli occhi dal giornale che sta sfogliando e vede una scena allarmante: la mano sinistra di Saatchi stretta attorno al collo della moglie. «L’ho vista indietreggiare con violenza. Pensavo che Charles le stesse mostrando qualcosa. La cosa è durata circa 30 secondi, poi l’ha fatto una seconda volta, e in modo così violento, con una forza tale, che la testa di lei è scattata all’indietro... Non ho smesso un secondo di fotografarli».
Scatta circa mille foto nel giro di ventisette minuti. In alcune Saatchi sembra accarezzare il naso della Lawson, in altre le afferra la gola con la mano sinistra e intanto ha la mano destra stranamente appoggiata al tavolo, sulle mani di lei, in quello che sembra essere un gesto affettuoso.
Dopo quella discussione animata, Saatchi paga il conto e torna in taxi con la moglie nella loro casa di Shawfield Street. La settimana» successiva la passano insieme nella casa di Chelsea, organizzando anche un paio di cene con amici, in una delle quali – ironia della sorte – è presente anche un dirigente del Mail, che diventerà in seguito uno dei principali cronisti della saga coniugale, e c’è anche il fratello della Lawson, Dominio, con la moglie Rosa Monckton, una delle amiche più intime della Principessa Diana.
A una settimana esatta da quel pranzo, le foto di Jean-Paul vengono pubblicate dal tabloid britannico Sunday People. Per l’esclusiva di 24 ore si parla di circa 16 mila euro, ma Jean-Paul mi ha detto che la cifra non corrisponde al vero, rifiutando di specificare oltre. Comunque sia andata, le foto fanno dieci milioni di clic in un solo giorno. Allo scadere dell’esclusiva, l’autore vende il servizio a decine di testate nel mondo.
La reazione pubblica alla «stretta di Saatchi», come viene battezzata scherzosamente dalla stampa, è immediata e, per il protagonista, devastante. Sandra Horley, amministratore delegato di Refuge, una charity britannica di supporto alle donne vittime di violenza domestica, commenta: «Volendo trovare qualcosa di positivo in questo incidente, sta nella risposta forte dell’opinione pubblica, che ha fatto nascere una discussione nazionale sulla violenza domestica». L’argomento scottante è ripreso su giornali, radio e Tv da esperti e politici, compresi vari parlamentari. Persino Mia Farrow ha condiviso la sua opinione su Twitter: «Se una donna sta per essere strangolata da un uomo che fareste? Ieri in un affollato ristorante di Londra nessuno ha aiutato #NigellaLawson».
Scatti esplosivi
TRE SETTIMANE DOPO il «fattaccio», la Lawson raccoglie le sue cose e se ne va dalla residenza di famiglia da 16 milioni di euro e 7 camere da letto con i due figli adolescenti avuti dal primo matrimonio Mimi e Bruno Diamond. Una fonte vicina a Nigella sostiene che la decisione sia nata quando la Lawson ha visto la sua stessa espressione terrorizzata nelle foto sul giornale. I ragazzi appoggiano la decisione della madre, perché disapprovano il modo in cui Saatchi la tratta. Secondo un’altra versione, sarebbe stato lo stesso Saatchi a ordinare alla moglie di «fare i bagagli e andare» dopo che, su suggerimento del suo agente londinese Mark Hutchinson, lei si era rifiutata di rilasciare dichiarazioni a favore del marito. Saatchi intanto dice a un amico: «Se lei ha raccontato di essere prigioniera di un matrimonio terribile... è stata una grande attrice». Un giorno dopo la pubblicazione delle foto, Saatchi è accusato di violenza personale dopo un interrogatorio di cinque ore al commissariato di polizia di Charing Cross. Qualche ora prima, aveva definito il fatto «un giocoso battibecco» sul London Evening Standard, dove pubblica articoli sull’arte: «Quelle immagini sono terribili, ma offrono una versione molto più drammatica e violenta di ciò che in realtà è accaduto».
Tranne che per due telefonate, la Lawson ha interrotto qualsiasi comunicazione con Saatchi dopo essersene andata, nonostante ripetuti messaggi e richieste inviati da lui tramite amici e familiari. Persino Phoebe, la figlia diciannovenne che Saatchi ha avuto dal suo precedente matrimonio con Kay Saatchi, è stata coinvolta in questa bufera. «Nigella non mi ha più telefonato dal giorno in cui se n’è andata, due settimane dopo la pubblicazione delle foto».
Un mese dopo l’incidente da Scott’s, Saatchi pubblica una dichiarazione sul Mail on Sunday: «Con dolore annuncio che Nigella Lawson e io stiamo per divorziare». Una dichiarazione che pare abbia colto la Lawson alla sprovvista. La procedura di divorzio è velocissima: il 31 luglio, presso la Corte Suprema londinese dopo un’udienza durata 70 secondi in cui entrambi erano assenti. Saatchi secondo una fonte a lui vicina aveva sperato che una semplice minaccia di divorzio avrebbe fatto cambiare idea a Nigella e l’avrebbe riportata a casa. Meno di una settimana dopo, viene pubblicata l’edizione digitale di un libro di consigli ironici, in cui Saatchi risponde alle domande di giornalisti e lettori. Il titolo: Be the Worst You Can Be: La vita è troppo lunga per la pazienza e la virtù (di prossima pubblicazione, Casini Editore). Nel libro, alla domanda: «Lei crede all’amore a prima vista?», Saatchi risponde: «Può succedere, ma vale la pena dare una seconda occhiata. L’amore è cieco, ma il matrimonio spesso ti apre gli occhi».
Nonostante la coppia abbia divorziato senza discussioni per quanto riguarda proprietà e denaro (a dispetto di un patrimonio congiunto di oltre 180 milioni di euro), la rottura si è trasformata in una delle dispute matrimoniali più accanite del secolo.
Una persona che conosce la coppia dice: «Era sempre lui a dettare le regole. È un uomo con cui è molto difficile vivere».
Un’altra che si definisce ex amica della Lawson afferma invece che lei «era sempre molto tesa, ansiosa, non facile da gestire, una che è capace di cancellare totalmente qualcuno dalla propria vita».
IL 26 NOVEMBRE arrivano però rivelazioni nuove e inaspettate. In un procedimento penale contro due sorelle italiane, Elisabetta (Lisa) e Francesca Grillo, ex assistenti personali della coppia accusate di aver sottratto a Saatchi circa 800 mila euro nel corso di quattro anni, emergono anche accuse nei confronti della Lawson. Il giudice Robin Johnson legge un’e-mail inviata da Saatchi alla moglie il 10 ottobre, più o meno quattro mesi dopo che se n’è andata di casa: «È evidente che le Grillo la passeranno liscia sulla base del fatto che tu, Mimi e Bruno eravate così fuori di testa a causa della droga da permettere alle due sorelle di spendere senza ritegno. Credo a ogni parola detta dalle Grillo, che dopotutto hanno solo rubato dei soldi. Tu “Higella” (gioco di parole basato su high on drugs, drogato, ndr), invece, hai avvelenato i tuoi figli con la droga e hai rovinato la loro vita. Ma sono sicuro che ti sei divertita un sacco. Ora tutto è a posto. Complimenti! Sei diventata l’ospite impeccabile delle celebrity in una trasmissione a premi globale. Tra l’altro hai ottenuto il lasciapassare per goderti in libertà tutte le droghe che vuoi, per sempre. Che classe!». Secondo questa interpretazione, per chiudere la bocca alle due sorelle in merito al presunto uso di sostanze stupefacenti, la Lawson avrebbe loro concesso la massima libertà di spesa con le carte di credito appoggiate sul conto aziendale di Saatchi.
La strana coppia
QUESTA LA FINE spettacolare. Ma quel matrimonio è sempre stato considerato insolito dagli amici e dal pubblico. Al primo marito della Lawson, il giornalista e commentatore televisivo John Diamond, fu diagnosticato un tumore alla gola nel 1997. Diamond era solito giocare a Scarabeo, sua grande passione, arrivando a puntare anche 8 mila dollari in un pomeriggio. Tra i giocatori di un certo rilievo seduti al suo tavolo c’era proprio Charles Saatchi. Fu dopo una di queste partite che Diamond invitò Saatchi, allora sposato con Kay, a casa sua per fargli conoscere la famiglia.
A detta di tutti, Saatchi è un uomo carismatico anche se a volte riservato. Un uomo che ha fatto la sua fortuna con la Saatchi & Saatchi, l’agenzia pubblicitaria fondata con il fratello Maurice negli anni ‘70. Gli interessi di Saatchi si sono allontanati dalla pubblicità negli anni ‘80, e nel 1995 ha liquidato la propria quota societaria. A quel punto, si concentra su altri campi, in particolare sull’arte, e nel 1985 fonda la Saatchi Gallery. Nel 1991 Saatchi è anche uno dei principali investitori coinvolti nell’acquisto della rivista Spy dai suoi fondatori, tra cui l’attuale direttore di Vanity Fair Graydon Carter. Diamond muore a 47 anni, il 2 marzo 2001. Sedici giorni dopo sul Mail on Sunday appaiono le prime foto di Saatchi in compagnia della Lawson. Le foto sono state scattate proprio da Jean-Paul: «Le ho fatte una decina di giorni dopo la morte di John Diamond. Li avevo visti qualche giorno prima, ma non ero riuscito a inquadrarli. Alla fine sono riuscito a pizzicarli. Sembravano molto a loro agio».
Nel settembre 2003 si celebra il matrimonio di Charles e Nigella. La coppia ama molto viaggiare, meta preferita: la Toscana. A volte Saatchi noleggia uno yacht per raggiungere una località molto appartata in Sardegna. Gli amici li definiscono molto «teneri» e «affettuosi». Fin dall’inizio è tuttavia evidente un certa contrapposizione negli equilibri di coppia. La Lawson, per essere all’altezza del suo personaggio pubblico, adora la vita di società. Saatchi invece odia le feste, persino gli eventi organizzati da lui stesso, come l’inaugurazione della terza sede della Saatchi Gallery, a pochi passi da casa. Preferisce starsene a casa a guardare i dvd delle serie televisive americane preferite, per esempio Homeland, le gare di Formula 1 oppure le partite di calcio.
E poi c’è il brutto carattere di Saatchi. Una persona che ha lavorato alla Saatchi & Saatchi mi ha confidato: «Aveva l’abitudine di lanciare scrivanie, sedie e telefoni. Poi con la stessa velocità con cui esplodeva improvvisamente chiedeva scusa». I destinatari delle sue tirate non appena le acque si calmano ricevono enormi composizioni floreali. In un’intervista Kay Saatchi ha descritto l’ex marito in questi termini: «Quando il riflettore si accendeva su di te, lui sapeva essere affascinante, strabiliante, speciale. Ma quando quella luce si spegneva, attorno diventava buio pesto».
Durante i primi anni di matrimonio, la gioia regna comunque nelle case di Charles e Nigella, compresa l’ultima, una fabbrica ristrutturata acquistata da lui nel 2010. Gli amici confermano che a «The House» venivano esposte opere diverse di mese in mese, in concomitanza con la galleria d’arte vicina. Tra gli artisti che si sono succeduti figurano nomi come Tracey Emin, Damien Hirst, Jake e Dinos Chapman.
La coppia si trasferisce lì da Eaton Square, nel quartiere londinese di Belgravia, dopo un violento litigio con il vicino del piano di sopra, che stava ristrutturando il suo appartamento (corre voce che Saatchi abbia ingaggiato una squadra di maestranze per smontargli le impalcature che gli ostruivano la vista). Durante le cene organizzate dalla coppia, con ospiti come Salman Rushdie, Mick Jagger e Mike Nichols, Saatchi a volte appare distratto, disinteressato o sovrappensiero. Una volta arriva al punto di scusarsi con gli ospiti e riapparire dopo mezz’ora con in mano un caffè di Starbucks.
Campo di battaglia
TORNIAMO ALLO SCOTT’S, e a quel pranzo su cui ognuno ha la propria verità. Saatchi ha confidato a una persona vicina che la discussione aveva a che fare con la carriera professionale di Mimi, che aveva ottenuto un posto come stagista all’Economist, mentre la madre desiderava che la figlia frequentasse l’università. Durante il pranzo, Saatchi avrebbe detto che non capiva perché Mimi dovesse sprecare tempo a studiare quando aveva la possibilità di farsi notare nella redazione. Durante il botta e risposta, con un crescendo di animosità, la Lawson scusandosi si sarebbe allontanata, per raggiungere la toilette nel ristorante. Secondo Saatchi, quando la moglie è tornata al tavolo, «non era in grado di concentrarsi sulla conversazione». Perciò lui avrebbe «cercato di attirare la sua attenzione afferrandole il collo». Secondo la fonte, lui le stava dicendo: «Ascoltami. Questa storia mi coinvolge molto. Credo che sia una bella cosa che Mimi sia apprezzata all’Economist».
Questa è solo una versione. Secondo il resoconto della Lawson, invece, lei stava guardando un bambino che passava davanti al ristorante e stava dicendo a Saatchi che non le sarebbe dispiaciuto diventare nonna. A quel punto Saatchi l’avrebbe afferrata per la gola dicendole che doveva preoccuparsi solo di lui. Jean-Paul però mi ha confidato di non aver notato nessun bambino o passeggino nei dintorni.
Il 29 novembre, chiamato a testimoniare per il processo contro le sorelle Grillo, Saatchi si è detto «letteralmente distrutto» dal divorzio e ha spiegato che, nonostante l’e-mail, lui non aveva alcuna prova dell’assunzione di cocaina o altre droghe da parte della Lawson: «Non ho mai e poi mai avuto prove certe che Nigella facesse uso di droghe di qualsiasi tipo. Voglio collaborare, ma in tutta franchezza non sono a conoscenza di alcun fatto significativo». In tribunale si è dichiarato ancora innamorato della moglie, e ha detto che lei gli mancava molto.
«Mi state chiedendo se penso che Nigella fosse davvero fuori di testa?», ha dichiarato Saatchi. «Nemmeno per un secondo. In quel periodo scriveva libri che riscuotevano un enorme successo e altrettanto ne avevano le sue apparizioni televisive».
A Saatchi viene infine chiesto, sotto giuramento, che cosa sia accaduto da Scott’s a giugno. «Non la stavo afferrando, ne strangolando, tantomeno strozzando. Stavo solo sostenendole la testa per il collo per farla concentrare. Mi chiedete di essere esplicito e se ciò avesse a che fare con la sua assunzione di droghe? No!».
Il 4 dicembre è la volta della Lawson. È vestita tutta di nero, tranne che per il colletto bianco della camicia. Sostiene di aver assunto cocaina in sei occasioni assieme all’ex marito Diamond, mentre lui lottava contro la malattia: «Non avevo un problema di droga, avevo un problema in famiglia», dice al giudice, aggiungendo che i consumatori abituali di quella sostanza «sono molto più magri di me». Dichiara poi di aver assunto cocaina solo un’altra volta, nel luglio 2010, su suggerimento di un amico, in un periodo «alquanto buio» a causa del «terrorismo domestico» del marito, quando si sentiva «isolata, impaurita e infelice». E ammette di aver fumato cannabis per «liberarmi da un uomo brillante ma brutale». Aggiunge infine che ciò l’ha aiutata a sopportare una situazione di per sé intollerabile. «Ora, però sono drugfree».
La Lawson conclude dichiarando che Mr. Saatchi (così si riferisce a lui) l’avrebbe minacciata: se lei non avesse ritrattato tutto e non avesse «ripulito» il nome del marito, lui l’avrebbe distrutta. «Per questo motivo ha iniziato a diffondere insinuazioni sul mio presunto uso di droghe, e soprattutto a parlare dell’increscioso evento al ristorante. Ho avuto l’impressione che il suo modo di far trapelare le notizie non fosse altro che un tentativo di strumentalizzazione. E immaginavo che qui, anziché affrontare un processo per frode, sarei stata messa io sul banco degli imputati. Infatti è accaduto, dopo una lunga estate di atti di intimidazioni e insulti».
IL 12 DICEMBRE Elisabetta Grillo testimonia che, nonostante non abbia mai visto la sua datrice di lavoro assumere droga, ha trovato frequenti prove del consumo di sostanze stupefacenti mentre faceva le pulizie nelle case in cui la Lawson viveva: «Mentre pulivo ho notato un pacchettino in bagno. L’ho aperto perché era una bustina molto graziosa e dentro ho trovato della polvere bianca». La Grillo dichiara di aver trovato anche delle banconote arrotolate, persino dei dollari americani, in uno dei cassetti della Lawson, e «anche quella volta della roba bianca». Questo accadeva «più o meno ogni tre giorni, con regolarità. Non si è trattato di occasioni isolate». Secondo la teste, la Lawson permetteva ai figli di fumare marijuana in casa. Quando il pubblico ministero Jane Carpenter le chiede se «ha delle prove che Miss Lawson ha mentito alla corte», Elisabetta risponde: «Sì». Francesca Grillo conferma tutte le dichiarazioni della sorella, ribadendo il frequente utilizzo di droghe da parte della Lawson.
Sostiene inoltre di essere stata presente quando Mimi aveva trovato un pacchettino di polvere bianca nascosto all’interno di una scatola a forma di libro.
In tutta la storia, il sostegno dell’opinione pubblica alla Lawson sembra però inossidabile. «Lei è una santa nel Regno Unito», ha detto di lei un amico di Saatchi. Persino il Primo ministro David Cameron in un’intervista ha ammesso di tifare per il «Team Nigella», definendola «una persona molto divertente e affettuosa». Per il caso Grillo la giuria ha emesso un verdetto di non colpevolezza.
Dopo un’estate così turbolenta, Charles Saatchi e Nigella Lawson sembrano essersi ripresi in fretta, ognuno a suo modo. Nonostante il «cuore infranto» Saatchi, all’inizio dell’autunno, sembra aver confidato a una persona vicina: «Non la amo più, e non la odio nemmeno più. Non serbo rancore nei suoi confronti. Non sento proprio nulla». E, sul ruolo di lei nella serie The Taste della Abc: «La Nigella Lawson che conosco per dignità non avrebbe mai accettato il ruolo di giudice in un cooking show».
Dal canto suo la Lawson, che ha trascorso l’estate a Los Angeles per la registrazione del programma, è tornata a Londra e continua a comunicare dal suo profilo Twitter (che vanta 570 mila follower) pubblicando di tutto, dalle foto di una «colazione inglese completa per adolescenti» a base di pancetta, fagioli stufati e uovo all’occhio di bue per il figlio Bruno ai messaggi entusiastici come «vado in visibilio pensando alle mie 5 ricette preferite a base di maiale». Ha concesso anche interviste, ma vietando ogni domanda sulla sua vita personale.
Quando gli amici hanno consigliato a Saatchi di smettere di piangersi addosso e di voltare pagina, la fotografa e scrittrice Amanda Eliasch, sua amica intima, gli ha proposto di incontrare Trinny Woodall, un’attraente divorziata di 50 anni ex ospite di What Not To Wear, la versione inglese dell’italiano Ma come ti vesti?! La loro prima uscita ufficiale: da Scott’s. Le foto sono uscite il giorno dopo. Negli scatti successivi, la Woodall appare avvinghiata a Saatchi sul sedile posteriore di un taxi «con le gambe così ben esposte da lasciar intravedere la biancheria intima», secondo il Daily Express. La Woodall da ragazza ha avuto problemi di droga e alcol, ma dopo alcuni soggiorni in rehab ora può dirsi pulita e sobria da 23 anni. Ha una figlia dal suo precedente matrimonio con l’uomo d’affari Johnny Elichaoff, da cui ha divorziato nel 2009. Saatchi e la Woodall sono stati immortalati anche da Colbert, un ristorante non lontano da «The House», dove lei sembra trascorrere sempre più tempo. Secondo un ben informato, ogni volta che sta per uscire dal locale, Saatchi è solito chiedere al portiere: «Paparazzi in vista?».
(Traduzione Saulo Bianco; a cura di Laura Fiengo)