www.cinquantamila.it/fiordafiore 28/2/2014, 28 febbraio 2014
Roma e i suoi debiti • Il Movimento CInque Stelle perde alcuni deputati • L’Ucraina rischia la scissione • Schettino dopo due anni torna a bordo della Costa Concordia • Chiude il ristorante che inventò il tiramisù Roma/1 Ieri mattina il sindaco di Roma, Ignazio Marino, preoccupato per buco nelle casse di oltre 800 milioni, ha minacciato di bloccare la città se non gli arriveranno i soldi (il decreto salva-Roma è stato cancellato due giorni fa)
Roma e i suoi debiti • Il Movimento CInque Stelle perde alcuni deputati • L’Ucraina rischia la scissione • Schettino dopo due anni torna a bordo della Costa Concordia • Chiude il ristorante che inventò il tiramisù Roma/1 Ieri mattina il sindaco di Roma, Ignazio Marino, preoccupato per buco nelle casse di oltre 800 milioni, ha minacciato di bloccare la città se non gli arriveranno i soldi (il decreto salva-Roma è stato cancellato due giorni fa). Marino ha attaccato la politica: «I romani sono arrabbiati, dovrebbero inseguire la politica con i forconi. A Roma per cinquant’anni sono stati dissipati denari». Attacco alla senatrice di Sc Linda Lanzillotta: «Dice che i soldi di Roma sono stati gestiti male, ne ha conoscenza personale perché per nove anni ne è stata responsabile». Ne è seguita una telefonata assai vivace tra il sindaco e Renzi, il quale ha promesso per oggi l’approvazione di un «decreto enti locali». Roma/2 Il Comune di Roma oggi paga oltre 60mila stipendi, più del doppio dei dipendenti italiani del gruppo Fiat. Roma/3 Il Comune di Roma paga 23 avvocati 6.648.552 euro (dati del 2012). Roma/4 Secondo uno studio di Ernst&Young, Roma Capitale ha un disavanzo strutturale pari a 1,2 miliardi all’anno. E la responsabilità è delle società controllate: solo l’Atac, per esempio, ha un numero di dipendenti pari a quello dell’Alitalia e in un decennio ha accumulato perdite per 1,6 miliardi. Ogni anno costa al Comune 400 milioni, che nelle richieste dell’azienda dovevano salire addirittura a 500 quest’anno (Baroni, Sta). Roma/5 Di recente l’agenzia di ratings Fitch ha certificato: «Dal 2008 a oggi il Comune di Roma ha generato nuovo debito». Per almeno un miliardo di euro: 137 milioni nel 2009, 122 nel 2010, 313 nel 2011, 255 nel 2012, 250 nel 2013. Senza contare altri 600 milioni dirottati alla gestione commissariale (ibidem). Roma/6 Roma sta ancora pagando gli espropri ai proprietari dei terreni su cui è stato costruito il villaggio Olimpico per le Olimpiadi del 1960. Questa voce pesa per 40-50 milioni di euro all’anno, con punte anche di 100 (ibidem). Roma/7 Conti e Rizzo sul CdS: «Ventisette milioni incassati ogni anno dal Campidoglio dalle pigioni dei suoi 43.053 alloggi contro i 21 milioni spesi per affittare dai privati 4.801 appartamenti da destinare all’emergenza abitativa. O il miliardo e 600 milioni di perdite accumulati in dieci anni dall’Atac, azienda pubblica che conta 12.276 dipendenti. Oppure le 84 voragini che lo scorso anno si sono aperte nelle strade di Roma: quasi il doppio del 2011. O ancora, i 56 pedoni mortalmente investiti nel 2012, il 37,8% di tutte le persone travolte e uccise dalle auto in Italia. Per non parlare dei 43 incidenti stradali al giorno, con tutto ciò che ne consegue. (…) “Il Messaggero” ha ricordato che ogni contribuente romano subisce un prelievo medio di 1.040 euro l’anno contro una media nazionale di 440. E se dovesse tappare il disavanzo strutturale del bilancio comunale, stimato in 1,2 miliardi, ciascun residente dovrebbe tirare fuori ogni anno altri 436 euro». M5S Altri due parlamentari ieri hanno lasciato il Movimento Cinque Stelle: i deputati Alessio Tacconi e Ivan Catalano sono passati al gruppo misto. La situazione alla Camera, per il momento, vede solo altri tre-quattro parlamentari ancora incerti se seguire le orme al misto dei due trasfughi. Diverso il discorso al Senato: Pietro Grasso ha ricevuto la lettera di dimissioni di sei senatori - Orellana, Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maurizio Romani e Maria Mussini -, ma la situazione resta ancora incerta. Crimea A Simferopoli, in Crimea, regione dell’Ucraina, i filo-russi hanno preso la sede del Parlamento regionale. Una trentina di ancora misteriosi uomini armati nella notte hanno spazzato via dalla piazza i pochi seguaci della “rivoluzione di Kiev”, convinto la polizia ucraina a farsi da parte, e preso il controllo dell’intero edificio per «proteggere» i parlamentari locali. I deputati hanno deposto il presidente eleggendo al suo posto un rappresentante del movimento Unità Russa. E stanno preparando la complessa procedura per indire un referendum popolare sulla sorte della Crimea: ancora maggiore autonomia da Kiev o addirittura adesione alla Federazione Russa. Schettino A due anni da naufragio, l’ex capitano Francesco Schettino è salito sulla Costa Concordia per una perlustrazione dei magistrati. La sua presenza non era richiesta, ma lui ha voluto esserci lo stesso. L’indagine sulla nave doveva rispondere solo a due quesiti sul parziale mancato funzionamento della centrale elettrica in cima alla nave e sul blocco del meccanismo di riposizionamento al piano di due ascensori. Tiramisù/1 Il 30 marzo chiuderà i battenti le Beccherie, il ristorante di Treviso dove è nato alla fine degli anni Sessanta il tiramisù. La famiglia Campeol, che lo gestiva fin dalla sua nascita nel settembre del 1939 (aprì proprio nei giorni in cui scoppiava la Seconda guerra mondiale), ha deciso di chiudere il locale per scarsi guadagni: «Oramai anche i bar e tabaccherie danno da mangiare, non si può più andare avanti», dice Carlo Campeol, attuale titolare (Moliterni, Sta). Tiramisù/2 La storia del tiramisù. Dolce a base di savoiardi, caffè, mascarpone, panna, zabaione. Si dice che l’abbia inventato la signora Alba Campeol insieme al pasticcere Roberto Linguanotto rielaborando l’antica ricetta della cosiddetta coppa imperiale. Ne rivendica la paternità anche un altro ristorante di Treviso, El Toulà. Pare che un dolce simile si mangiasse già tra i libertini della Serenissima, per sostenersi tra una performance erotica e l’altra (a ciò allude il nome). Anche in Piemonte c’è chi dice che Cavour si deliziasse con un dolce non molto diverso. In Toscana, a Siena, sostengono che ai tempi di Cosimo III, nel XVII secolo, i pasticcieri di corte avevano inventato una Zuppa del Duca che potrebbe essere considerata antenata del tiramisù (ibidem).