Il Giornale 5/3/2014, 5 marzo 2014
LA VOCAZIONE (IN)CIVILE
[Ecco il monologo culto di Jep contro l’intellettuale radical chic - tratto da La Grande Bellezza] –
Su “donna con le palle” crollerebbe qualsiasi gentiluomo. Stefa’, l’hai voluto tu, eh? In ordine sparso. La tua vocazione civile ai tempi dell’università non se la ricorda nessuno, molti invece ricordano personalmente un’altra tua vocazione che si esprimeva a quei tempi ma si consumava nei bagni dell’università. La storia ufficiale del partito l’hai scritta perché per anni sei stata l’amante del partito. I tuoi undici romanzi, pubblicati da una piccola casa editrice foraggiata dal partito, recensiti da piccoli giornali vicini al partito, sono romanzi irrilevanti, lo dicono tutti.. questo non toglie che anche il mio romanzetto giovanile fosse irrilevante, su questo ti do ragione.
La tua storia con Eusebio... Ma quale? Eusebio è innamorato di Giordana, lo sanno tutti. Da anni. Pranzano tutti i giorni da Arnaldo al Pantheon, sotto all’attaccapanni come due innamoratini sotto alla quercia. Lo sanno tutti e fate finta di nulla. L’educazione dei figli che tu condurresti minuto per minuto: lavori tutta la settimana in televisione, esci tutte le sere, pure il lunedì quando non si manifestano neppure gli spacciatori di popper. I tuoi figli stanno sempre senza di te, pure durante le vacanze lunghe che ti concedi...poi hai, per la precisione: un maggiordomo, un cameriere, un cuoco, un autista che accompagna i ragazzi a scuola, tre baby sitter... insomma, come e quando si manifesta il tuo ’’sacrificio’’? Queste sono le tue menzogne e le fragilità.
Stefa’, madre e donna: hai cinquantatre anni e una vita devastata, come tutti noi. Allora, invece di farci la morale, di guardarci con antipatia, dovresti guardarci con affetto. Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, pigliarci un poco in giro.. o no?