Beatrice Borromeo, Il Fatto Quotidiano 5/3/2014, 5 marzo 2014
ANNUNCI SUGLI SPOTTED: “C. FA I POMPINI A 5 EURO”
IL SESSO ai tempi delle nuove tecnologie – spiega la professoressa Mariagrazia Zanaboni, presidente dell’associazione Amico Charly – contribuisce non poco al malessere degli adolescenti. Soprattutto per via degli “Spotted”, bacheche associate ai siti internet delle scuole dove è impossibile risalire al mittente. “Trovare un filo rosso, nelle abitudini sessuali dei ragazzi, è difficile. Ma un fattore comune c’è: in tutte le scuole che monitoriamo – spiega Zanaboni – le ragazze tendono a essere sempre più disinibite, e i social network diventano strumenti di vendetta, pensati per umiliare i compagni di classe”. Gli spotted sono collegati alla pagina Facebook dei licei e consentono di lasciare messaggi completamente anonimi. “Identificano il destinatario del post con le iniziali del nome e cognome e la classe, poi parte il gioco al massacro”. Alcuni esempi: “C.D. di 5a, smettila di camminare con le gambe aperte che non puoi scoparti pure l’aria”. Oppure annunci (veri o no, poco conta) come quello del liceo artistico Porta Romana di Firenze: “S.S. di 1I fa i pompini solo x 5 euro!”. E ancora: “M.N pro pompino, M. sappiamo tutti delle corna” (liceo Romagnosi). Giudizi comportamentali: “Smettila di tirartela per aver fatto una sega al tuo ex non frega niente a nessuno”. “I maschi – spiega Zanaboni – sono spesso vittime di insulti (“C.C. ce l’ha piccolissimo, M.N dura dieci secondi”). I danni psicologici, per tutti loro, sono considerevoli”.