Maurizio Molinari, La Stampa 5/3/2014, 5 marzo 2014
Egitto, Hamas fuori legge Ira di Gaza: regalo a Israele Vietate tutte le attività nel Paese: “Sostiene i Fratelli Musulmani” Maurizio Molinari L’Egitto mette fuori legge Hamas con una decisione che preannuncia un’escalation di misure punitive nei confronti del movimento palestinese fondamentalista al governo della Striscia di Gaza
Egitto, Hamas fuori legge Ira di Gaza: regalo a Israele Vietate tutte le attività nel Paese: “Sostiene i Fratelli Musulmani” Maurizio Molinari L’Egitto mette fuori legge Hamas con una decisione che preannuncia un’escalation di misure punitive nei confronti del movimento palestinese fondamentalista al governo della Striscia di Gaza. La decisione arriva sotto forma di sentenza da parte di un tribunale del Cairo, secondo il quale Hamas è «un’espressione politica riconducibile ai Fratelli Musulmani» che sono stati equiparati a un’organizzazione terroristica dopo il rovesciamento in luglio del presidente Morsi. «Il tribunale ha ordinato di impedire ogni tipo di attività di Hamas sul territorio dell’Egitto», ha fatto sapere il giudice del tribunale. Ne consegue l’ordine di chiusura degli uffici di Hamas al Cairo e nel resto del Paese con l’interrogativo su cosa avverrà dei leader del movimento palestinese che si trovano in Egitto, a cominciare da Khaled Mashaal, molto popolare a Gaza e già residente in Qatar, e Musa Abu Marzuk, carismatico capo combattente di Hamas, che rischiano l’arresto. La reazione di Hamas arriva dal portavoce Sami Abu Zuhri che da Gaza denuncia «una decisione destinata a danneggiare l’immagine dell’Egitto agli occhi dei palestinesi» perché «indebolisce la resistenza contro Israele». La decisione del tribunale egiziano si inserisce in una serie di misure contro Hamas che il governo guidato dal generale al-Sisi (che ieri ha lasciato intendere una sua candidatura alle prossime presidenziali) ha adottato a partire da giugno, quando decise di chiudere i tunnel che collegavano il Sinai alla Striscia di Gaza, infierendo un duro colpo alle entrate economiche di Hamas e quindi alla sua capacità di gestire il governo locale. All’origine di quella scelta vi è stata la convinzione che Hamas aveva aiutato i Fratelli Musulmani di Morsi, spingendosi fino a una cooperazione nel settore della sicurezza considerata alla stregua del «tradimento militare» da parte dei generali. In particolare Hamas avrebbe addestrato nel Sinai, durante la presidenza Morsi, gruppi di militanti dei Fratelli Musulmani e di membri della Jihad islamica. Si spiega così che nel processo in corso a Morsi per «collaborazione con Hezbollah e Hamas» uno dei capi di imputazione è il «tradimento e il passaggio al nemico di informazioni cruciali per la sicurezza nazionale».