Matteo Collura, Corriere della Sera 5/3/2014, 5 marzo 2014
HUGO AI FUNERALI DI NAPOLEONE
I sontuosi funerali di Napoleone a Parigi, il 15 dicembre 1840, ebbero un cronista d’eccezione: Victor Hugo. Lo scrittore seguì passo passo l’apoteosi postuma dell’Imperatore, la cui salma giunse a Parigi proveniente dall’isola di Sant’Elena, dove egli era morto il 5 maggio 1821. Ne venne fuori una cronaca, letta la quale viene in mente la celebre battuta che Montanelli dedicò a Malaparte: «Al matrimonio vorrebbe essere la sposa, al funerale il morto». Sì, perché l’autore dei «Miserabili» giganteggia, quel giorno, tra la massa di spettatori lungo il percorso parigino dove sfilò il solenne corteo; giganteggia certo agli occhi di chi legge quel suo resoconto ora proposto da Mimesis (I funerali di Napoleone , pp. 61, e 4,90). Adeguata la prosa al personaggio cui la Francia rendeva l’omaggio più grande: «Rue de Four, la neve s’infittisce. Il cielo si fa nero. I fiocchi di neve lo seminano di lacrime bianche. Sembra che anche Dio voglia partecipare». E che rumore di martelli in azione, quel battito dei piedi degli spettatori per scaldarsi nell’attesa.