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 2014  marzo 04 Martedì calendario

TOPOLINO CONTRO I BOY SCOUT ANTI GAY

TOPOLINO CONTRO I BOY SCOUT ANTI GAY –

Topolino ha dichiarato guerra agli Scout. La Walt Disney Company ha comunicato ai Boy Scouts of America che bloccherà i programmi a sostegno dell’associazione giovanile a causa della sua politica che vieta che vi siano capi gay. Non è bastato quanto già fatto dall’organizzazione nei mesi scorsi: aveva abolito la misura che vietava agli omosessuali dichiarati di aderire ai Boy Scout, mantenendo però il bando alla nomina dei leader.
Bando che, secondo le linee guida della Disney in materia di beneficenza, costituisce una discriminazione «in contrasto con la politica della società ». In questo modo il colosso dell’intrattenimento Usa taglierà i fondi con cui finanzia gli Scout, attraverso il programma Voluntears, che permette ai propri dipendenti di fare lavoro volontario in cambio di donazioni a gruppi da loro scelti.
Del resto, da tempo la multinazionale del topo si è lanciata in una «crociata » del politicamente corretto. Basta leggere le sue linee guida interne. Un’organizzazione non può ricevere finanziamenti se «discrimina nella prestazione di servizi illegalmente o in modo incompatibile con le politiche della Disney sulla base della razza, religione, colore, sesso, nazionalità, età, stato civile, capacità mentale o fisica, o l’orientamento sessuale».
Il danno per gli Scout peserà, e non poco, sulle loro casse: gli impiegati della Disney, nel solo 2010, hanno raccolto 4,8 milioni di dollari con 548.000 ore di volontariato. Dal canto suo, l’organizzazione giovanile teme per le conseguenze di questa decisione. «Crediamo che ogni bambino debba avere l’opportunità di essere parte della nostra esperienza e siamo molto delusi per questa decisione perché avrà un impatto sulla nostra abilità di servire i più piccoli», ha detto il portavoce degli Scout, Deron Smith.
Canta vittoria, invece, Deena Fidas, direttore del settore uguaglianza della Human Right Campaign. «La decisione della Disney», osserva, «è molto importante per il mondo dei ragazzi. Il fatto che si sia dissociata dagli scout amplifica il messaggio che intende mandare alle giovani generazioni». Non solo la Disney ha abbandonato i finanziamenti ai «lupetti». Hanno fatto lo stesso altri colossi economici, come la Lockheed Martin, la Caterpillar, la Major League Soccer, la lega del calcio americano, la Intel e l’Ups. E altre aziende stanno decidendo in tal senso, tra cui giganti come Alcoa e AT&T.
I critici dicono che questa operazione è stata orchestrata solo per tenere buoni i rapporti con Washington e la Casa Bianca, rapporti che sono cruciali per gli interessi delle multinazionali. Proprio il presidente Barack Obama aveva detto tempo fa: «Il nostro viaggio non sarà finito fino a che i nostri fratelli e sorelle gay non saranno trattati come tutti gli altri per legge».
Non è un caso quindi se Disney Channel a gennaio ha introdotto una coppia di mamme lesbiche nell’ultima puntata della fortunata sitcom Good Luck Charlie, che in Italia va in onda con il titolo di Buona Fortuna Charlie, attirandosi molte polemiche.