Elvira Serra, Corriere della Sera 4/3/2014, 4 marzo 2014
LA BERSAGLIERA LOLLO: «IO SOTTO TUTELA? RIMANGO ALLIBITA»
«Sono allibita, non ci posso credere». Con queste parole Gina Lollobrigida ha reagito alla notizia che il suo unico figlio Andrea Milco Skofic ha chiesto al giudice tutelare la nomina di un amministratore di sostegno per lei. L’udienza è fissata ad aprile.
Stentano a crederci anche le amiche della fata dai capelli turchini, Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica francese, ma soprattutto monumento nazionale con i suoi 62 film: uno su tutti, Pane, amore e gelosia .
Non ci crede, per esempio, Tiziana Rocca: «Ma che, scherziamo? Gina è una “capa tosta”, è volitiva, decide tutto da sola. Quando le propongo di venire a un’inaugurazione, vuole sempre che le spieghi ogni cosa. Se qualcuno chiede di intervistarla, guida lei la conversazione. Si ricorda tutto, mangia a pranzo gli arancini con la Coca Cola, per dire, ha una tempra che noi ce la sogniamo».
Non la pensa allo stesso modo Vincenzo Maria Mastronardi, docente di Psicopatologia forense alla Sapienza di Roma, il consulente al quale si sono affidati i due legali di Skofic, l’ex magistrato già parlamentare Ferdinando Imposimato e l’avvocato Pietro Sarrocco. Spiega: «L’amministratore di sostegno è la figura più tenue che però permette di tutelare la signora Lollobrigida». Insomma, non è una richiesta di interdizione.
Tutto nasce dal fatto che da più di due anni Milco Skofic e suo figlio Dimitri non riuscirebbero a comunicare con la madre e nonna. Prosegue Mastronardi: «Il nipote, attore, che vanta nel suo Dna l’impronta artistica della nonna, non ha più accesso alla sua casa. Ha provato a mettersi in contatto con lei, l’ha pure invitata alle sue rappresentazioni teatrali, ma senza successo. Lo stesso il figlio: ha provato a telefonare alla mamma in diverse occasioni, e non riesce nemmeno più a incontrarla. Qualcuno ha creato intorno all’attrice un vuoto affettivo. È questo, non certo mere questioni di eredità, a preoccupare enormemente Milco: è questo grosso e potente allontanamento estemporaneo dei familiari più stretti ad avere legittimamente allarmato il figlio».
Lo psichiatra forense ha «esaminato la psicobiografia e gli accadimenti» ricostruendo passo dopo passo in quale modo si sono inceppate le comunicazioni.
C’è da dire che le ultime vicissitudini della vulcanica artista, scultrice e fotografa, farebbero impensierire chiunque. L’ultima bega riguarda Javier Rigau, l’aitante spagnolo di oltre trent’anni più giovane della bersagliera, che diceva di averla sposata per procura nel 2010: i due avevano avuto una relazione tra il 2006 e il 2007. «Era un periodo in cui ero depressa e mi serviva un sostegno», si era giustificata la signora Lollobrigida. Mentre nella denuncia si era espressa con minore indulgenza: «Penso di essere stata raggirata da Javier, è una persona ignobile che potrebbe avermi sposata in Spagna a mia insaputa, senza il mio consenso, allo scopo di ereditare i beni dopo la mia morte».
Nel frattempo, l’artista ha venduto in un’asta alla Sotheby’s di Ginevra parte dei suoi gioielli, incassando diversi milioni di euro. Che si aggiungono, adesso, al suo tesoretto.