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 2014  marzo 04 Martedì calendario

MARIA, 15 ANNI, RAGAZZA (STRA)ORDINARIA


Tre libri pubblicati, altrettanti in arrivo. Una passione per Angela Merkel. Ecco a voi Maria Zanchetta, quindicenne (stra)ordinaria di San Zeno di Cassola (Vicenza), papà muratore, mamma casalinga e lei, Alfiere della Repubblica già da due anni. Il piccolo genio parla quattro lingue. Ha un fidanzatino in Germania. E dal 2012 intrattiene una corrispondenza con la cancelliera, alla quale ha dedicato il suo terzo libro, Le avventure della mummia Ötzi.
Piatto preferito: mini farfalle con il sugo al pomodoro. Dolce: tiramisù. Squadra: Bayern Monaco. Cantanti: Psy, Shakira ed Eros Ramazzotti.
E fin qui, potrebbe essere un qualunque adolescente. Poi però c’è la musica classica: Wagner. La collezione di giacchette colorate: viola, fucsia, rossa, nera, bianca e grigia. E i libri pubblicati: tre (autoprodotti), due già scritti e in attesa di pubblicazione e uno in via di completamento. Ma non è ancora il colpo di grazia: una passione sfrenata per la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Signore e signori, ecco a voi Maria Zanchetta, quindicenne (stra)ordinaria di San Zeno di Cassola (Vicenza), papà muratore, mamma casalinga e lei, udite udite, Alfiere della Repubblica già da due anni.
Il piccolo genio parla quattro lingue straniere: inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ha un fidanzatino in Germania. E dal 2012 intrattiene una corrispondenza con la donna più potente d’Europa, alla quale ha dedicato il suo terzo libro, un fantasy sull’Uomo del Similaun (Le avventure della mummia Ötzi , Editrice Artistica Bassano): la signora Merkel ha ricambiato la gentilezza invitando Maria con i genitori per una visita guidata alla Bundeskanzleramtsgebäude il 15 giugno dell’anno scorso, quando la ragazzina ha conosciuto anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble.
«Della Germania condivido l’ordine mentale, il rigore e la capacità di fare i conti con la storia, di rivedere i propri errori e di andare avanti; insomma, di risollevarsi e ripartire», spiega la Lisa Simpson del Veneto che custodisce come cimeli i tre biglietti privati a lei scritti da Angela Merkel. «È stata un’emozione fortissima riceverli. Mi hanno dato la sensazione che fossi davvero considerata, una cosa così ti dà una carica grandissima».
Studente modello al liceo New Cambridge di Romano D’Ezzelino, non si vergogna di ammettere che non fa mai copiare i compagni durante i compiti in classe. «Ma se mi chiedono di aiutarli dopo la scuola non mi tiro mai indietro. Il punto è che i miei coetanei un problema, come per esempio un capitolo più difficile da studiare, lo aggirano anziché affrontarlo. Cercano sempre di svicolare. Mentre io dico che bisogna sbatterci la testa contro il muro, sulle cose».
Parsimoniosa di carattere («i miei mi danno già così tanto, non posso chiedere niente di più»), ha un cellulare vecchio modello che serve solo a fare telefonate e ricevere messaggi, mentre il suo computer di casa, anche questo superato, non ha il collegamento Internet. Ama le città d’arte, vorrebbe andare a Parigi e a Madrid per praticare le lingue. Soprattutto, è appassionata di mummie. Il suo sogno (uno dei suoi sogni: l’altro è trovare una casa editrice che la pubblichi) è laurearsi in biologia all’Università Ludwig Maximilian di Monaco. «Perché lì si sono formati i massimi esperti di Ötzi». A lei interessa scoprirne i risvolti terapeutici. «Dallo studio dei tessuti si possono ricavare informazioni importantissime per la cura delle malattie».
Tuttavia non disdegna di immaginare se stessa, in futuro, impegnata in politica. «Se uno ha capacità e cultura, è un peccato non metterle a disposizione della comunità». Non ha un politico preferito. «Per me contano i fatti, al di là dei partiti». Di Matteo Renzi può solo dire che le piacciono i discorsi. «Ma attendo il suo operato prima di giudicarlo». Intanto, però, avrebbe già pronta la ricetta anticrisi. «Per prima cosa bisogna valorizzare il nostro enorme patrimonio artistico e culturale: ce lo invidia tutto il mondo. Poi, consiglierei a Renzi di tagliare subito i costi della politica, di ridurre le tasse, di evitare le perdite di capitale umano senza lasciar andare via i famosi cervelli in fuga, e di reinvestire nell’istruzione dei giovani e sulla sanità». Nient’altro?