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 2014  marzo 01 Sabato calendario

LE RAGAZZE NERE


“Quell’anno la Befana era stata abrogata: non si festeggiava il 6 gennaio ma la prima domenica del mese, che cadeva il giorno 8. Per la sera del 7 a casa di Vittoria dovevano riunirsi gli amici della sezione Marconi. Avrebbero mangiato e giocato a carte. Quel sabato pomeriggio Vittoria andò invece a piazza Risorgimento per un volantinaggio…”.
Comincia così il capitolo intitolato Acca Larenzia, che scandisce come le sequenze di un film, in un crescendo di ira e di tensione, l’agguato dei terroristi rossi ai ragazzi neri – due assassinati -, e la successiva morte di un altro militante, ucciso dai carabinieri nel tumulto seguito alla strage. Il titolo del libro è Vittoria (editore Giubilei Regnani). Non è un riferimento al discorso dell’entrata in guerra di Mussolini, ma il nome della protagonista. Dietro la quale si indovina l’autrice, Annalisa Terranova, firma del Secolo d’Italia, già autrice di Camicette nere.
Sono cresciuto in una città medaglia d’oro della Resistenza, in cui i fascisti non c’erano. Non era una città di sinistra, quasi tutti votavano Dc, ma l’Msi in pratica non esisteva. Già le pulsioni di giovani per cui il fascismo, o almeno la sua componente popolare, era un riferimento, rappresentano una scoperta. La presenza delle ragazze aggiunge un elemento in più di passione e di sentimento. Vittoria racconta una storia poco conosciuta. E restituisce bene quel sentimento giovanile di estraneità al proprio tempo e al pensiero dominante, che negli Anni ’70 prese le forme di antiche ideologie, e nei nostri anni assume contorni ancora tutti da decifrare.