Marco Bresolin, La Stampa 1/3/2014, 1 marzo 2014
ESCLUSA IN SARDEGNA PERCHÉ INDAGATA RENZI LA PORTA A ROMA
In Sardegna l’avevano costretta a ritirare la candidatura a governatore per quell’accusa di peculato che pende sulla sua testa. Poi il neo-presidente Francesco Pigliaru l’aveva tenuta fuori dalla sua giunta: «Nella mia squadra non ci sarà posto per gli indagati». Ma da ieri Francesca Barracciu, europarlamentare sarda del Pd, ha di che consolarsi: Matteo Renzi le ha offerto un passaggio sul traghetto che porta nel Continente, dove le ha preparato una poltrona da sottosegretario.
Si occuperà di Cultura e Turismo, lei che fino a pochi giorni fa ha agitato le braccia perché voleva fare l’assessore alla Sanità: «La mia esperienza politica, legislativa e amministrativa è cominciata, si è strutturata e prosegue nella sanità e nel sociale» ha detto a “La nuova Sardegna”, rivendicando la sua «competenza» in materia. Ma da ieri il suo pensiero è già rivolto altrove: «Quello della cultura è un settore importante per il nostro Paese, ma anche per la Sardegna. Non solo per la difesa e la valorizzazione del patrimonio, ma pure in termini di ricadute occupazionali».
La vicenda di Francesca Barracciu ha agitato non poco il Pd sardo negli ultimi giorni del 2013. Lei, che a settembre aveva vinto le primarie, si era trovata a fare i conti con la questione morale. L’imbarazzo è cresciuto quando la procura di Cagliari ha scoperchiato il calderone della Rimborsopoli sarda. Tra gli indagati per peculato c’era anche il suo nome. Tra le contestazioni, 33 mila euro di rimborsi non rendicontati: ha raccontato di averli spesi per la benzina. Si è difesa dicendo di aver fatto così tanti chilometri da aver fuso la sua Peugeot 407.
«Possiamo permetterci di candidare alla Regione un’indagata?», si sono subito chiesti nel Pd locale. Giornate di riunioni, tensione, appelli: niente da fare, lei ha sempre tirato dritto, invocando l’intervento di Matteo Renzi. Fino a quando, il 30 dicembre scorso, il segretario ha spedito in Sardegna un suo fedelissimo, Stefano Bonaccini. Cosa le abbia detto per convincerla non si sa, fatto sta che la Barracciu ha fatto un passo indietro.
«Sono felicissima, ringrazio il premier Matteo Renzi per questa scelta: onorerò l’incarico con tutta me stessa ogni secondo» dice oggi il sottosegretario Barracciu, unico esponente sardo nel rinnovato esecutivo, che lavorerà a stretto contatto con Ilaria Borletti Buitoni (riconfermata) al ministero guidato da Dario Franceschini.
Michela Murgia, candidata governatore sconfitta alle ultime regionali sarde, non si è lasciata scappare l’occasione per gettare un po’ di veleno. Parla di «Baratto» e ironizza sul cambiamento di verso: «Troppo indagata per fare il governatore, ma come sottosegretario è ok: questione umorale».
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