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 2014  marzo 01 Sabato calendario

“BAVAGLIO AI GIORNALI” IL SENATORE CALABRESE E LE LOTTE DI POTERE


In Italia tira aria di cambiamento, in Calabria - a Cosenza - un po’ meno. Per dire: se un giornale cittadino riporta una notizia scomoda per il senatore di riferimento della città, la rotativa si inchioda e il giornale in edicola non arriva. Il giorno dopo il direttore del giornale accusa: il proprietario della stamperia ha chiamato chiedendoci di bloccare la notizia, noi ci siamo rifiutati ed ecco un guasto provvidenziale. Dieci giorni dopo il senatore in questione viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture nel governo del cambiamento: e l’aria di cambiamento, a Cosenza, perde un po’ del suo smalto.
Protagonisti: Antonio Gentile, senatore alfaniano, uomo di primissimo piano nella vita politica calabrese, da ieri sottosegretario alle Infrastrutture nel governo Renzi. Umberto De Rose, stampatore, politicamente legatissimo a Gentile (e al fratello Pino, almeno altrettanto potente assessore regionale ai Lavori Pubblici), presidente della finanziaria regionale Fincalabra, ex capo della Confidustria locale ed ex candidato sindaco per il centrodestra a Cosenza, dove quel candidato non è tale senza l’appoggio e l’avvallo della famiglia Gentile. E poi Andrea Gentile, figlio di Antonio, coinvolto in un’inchiesta della procura sugli incarichi d’oro all’azienda sanitaria a base di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere (la notizia scomoda). Infine Alfredo Citrigno, editore del giornale che la mattina del 19 febbraio scorso non è stato stampato: l’Ora di Calabria. Si diceva dell’influenza dei Gentile. È potere di quello vero, così vero che le rotative si fermano a insaputa della famiglia. Il senatore-sottosegretario ha fatto sapere che lui non c’entra nulla, mai ha fatto pressioni. Il padrone della rotativa è sulla stessa linea: mai simulato guasti. Ieri è comparsa su YouTube la registrazione di una lunga telefonata nella quale lo stampatore De Rose chiede ad Alfredo Citrigno di censurare la notizia: «Alfrè, chi te lo fa fare», «non devi andare a cercarti nemici», e via spiegando e avvertendo. Poi la frase che a Cosenza è un must: «Sai come sono i cinghiali quando sono feriti, quelli menano per ammazzare».
Alfrè (Citrigno) abbozza: la notizia è già uscita su una testata online. De Rose niente: e allora se non la metti si capisce che proprio non l’hai voluta mettere, «queste sono persone influenti». In Calabria funziona così: e De Rose continua imperterrito a parlare anche se è evidente che Alfredo la tira lunga per fargli dire che lo mandano i Gentile. De Rose lo dice pure, poi ci mette una pezza la rotativa: bloccandosi.
Sullo sfondo, una presunta guerra di potere tra la famiglia Citrigno e i Gentile. I primi si sentono vittima di una persecuzione giudiziaria che sospettano sia incoraggiata dai secondi (il padre di Alfredo, Piero, già condannato per usura, è al centro di diverse inchieste). Un tempo Piero Citrigno e Antonio Gentile erano amici e alleati: poi s’è rotto qualcosa, e poi s’è rotta anche la rotativa. E se nel clima di cambiamento qualcuno aveva visto in bilico la corsa del senatore verso il governo può mettersi tranquillo: quell’ingranaggio funziona ancora benissimo.
Twitter @marco_sodano