Liana Milella, la Repubblica 1/3/2014, 1 marzo 2014
NON MI MANDA VERDINI LA P3? MINESTRA RISCALDATA
[Cosimo Maria Ferri]
E allora Ferri, si aspettava la riconferma?
«Ero già a casa mia, a Pontremoli, accanto a mio padre (Enrico Ferri, ministro Pdsi, ndr.), lo aiutavo a fare fisioterapia».
È stata una sorpresa?
«Sono contento, perché vuol dire che ho lavorato bene».
La prima telefonata?
«Donatella Ferranti (Pd, ndr.) mi ha detto “complimenti” ».
Solo merito del suo lavoro?
«È una grande soddisfazione avere la fiducia del presidente Renzi. E poi sono soddisfatto di lavorare con Orlando».
Il suo sponsor è ancora Ghedini?
«Non ho sponsor, penso di aver avuto l’incarico per le mie competenze tecniche e per aver affrontato le questioni con equilibrio e nell’interesse del servizio giustizia».
Dicono che lei è molto amico di Verdini...
«Non seguo le voci. Nel governo Letta ho dimostrato di saper affrontare le questioni senza mai un risvolto politico».
Ma conosce Verdini?
«Sì, come conosco altri parlamentari, di destra e di sinistra».
Come la mettiamo con l’inchiesta P3?
«Mi viene da sorridere perché è la solita minestra riscaldata. Ogni volta mi si tira per la giacca in questioni dove non entro. Inviterei tutti a ascoltare le intercettazioni da cui emerge il mio fastidio per le richieste fattemi. Sugli altri non dico niente, la giustizia farà il suo corso».
Orlando però tra lei e Costa si sente “stretto”.
«Mi stupisce, io lo stimo molto ».
Stima anche Renzi?
«Lui e il fratello hanno frequentato il liceo Dante, sono molto stimati da mia zia che insegnava latino e greco, ne ho sempre sentito parlare bene».
Che fa, diventa renziano?
«Ho grande fiducia in Renzi. Credo in questo governo. Sarò leale. Ho voglia anche io, nel mio piccolo, di metterci la faccia».