Marta Calcagno Baldini, Style marzo 2014, 3 marzo 2014
MAFALDA COMPIE 50 ANNI
Ama i Beatles, ed è «stufa di queste fiabe di lupi e orchi che mangiano i bambini!» («carne da stampa! Ecco cosa siamo!»). Ha un cespuglio di capelli neri in testa legati da un inconfondibile fiocco il più delle volte rosso, ed è circondata da una schiera di amici che l’accompagnano nelle sue osservazioni attente della realtà o nei suoi ironici commenti sulla visione adulta degli eventi: è Mafalda, la bambina nata dalle mani dell’illustratore argentino Quino (nome d’arte per Joaquin Salvador Lavado), originariamente per una fabbrica di elettrodomestici, che però infine rifiutò di usarla come marchio pubblicitario. Il 29 settembre del 1964, la rivista Primera Plana pubblicò per la prima volta una striscia della bambina vivace, polemica e interessata a tutti i più grandi problemi dell’ambiente, dell’uomo o, in una parola, del Mondo (“se volessimo venderlo, come faremmo a trovargli una pubblicità convincente?”), sancendo la nascita del successo di Mafalda, che arriva fino al 2014.
A furia di «ma dico io...» e di «sono in crisi», o di osservazioni spontanee ma ciniche (come «se la vita comincia a quarant’anni perché diavolo ci mandano con tanto anticipo?»), la «piccola» ora compie i suoi 50 anni, che ovviamente non dimostra e che vuole festeggiare con un compleanno degno delle 1920 strisce che Quino le ha dedicato dal 1964 al 1973 (da quel momento l’autore saluta formalmente i lettori del settimanale argentino Siete Dias, dove le strisce di Mafalda venivano allora pubblicate, e non ne disegnerà più, se non in rare occasioni, come scelta consapevole: lo sforzo di non ripetersi sarebbe stato troppo duro). Una festa che andrà dalla Francia all’Italia, passando per le pubblicazioni di libri e nuove applicazioni multimediali (Mafalda è ora presente anche su Twitter, su Pinterest e Intagram). Partendo dall’editoria, è appena uscito in Italia il volume «10 anni con Mafalda», libro antologico realizzato da Esteban Busquets nel 1973 e che raccoglie una selezione delle strisce più significative disegnate da Quino. Si tratta di un volume unico, mai pubblicato nel nostro Paese, che celebra Mafalda e il suo autore attraverso i temi a lei più cari (la famiglia, il mondo, la minestra, la Tv...) e il punto di vista dei suoi amici, da Manolito (che vuole arricchirsi lavorando nella drogheria di suo padre), a Susanita (che pensa solo al matrimonio), a Felipe (il sognatore e migliore amico di Mafalda), e poi Nando, Libertà e Miguelito (Casa ed. Magazzini Salani, 15 euro, 190 pp). Oltre al libro, il compleanno di Mafalda ha permesso un proliferare di pubblicazioni da parte di Caminito s.a.s (l’agenzia letteraria che si occupa anche di Quino), con nuovi Dvd e cartoon. Sono stati infatti rimasterizzati tutti i primi cartoni animati del 1993: Quino ha deciso di riprendere l’idea di portare le avventure dei suoi personaggi sullo schermo, e ha realizzato una serie di 104 episodi basati su opere originali, senza dialogo (mentre nella prima versione i personaggi parlavano).
Oltre ai libri, ai Dvd e internet, se si volesse andare di persona a fare gli auguri a questa bambina-fenomeno si potrebbe iniziare a girare per le biblioteche italiane che hanno aderito al programma di mostre e appuntamenti su di lei: saranno esposti pannelli su Mafalda e i suoi amici, e verranno organizzati giochi ed esercizi di stampo pedagogico (per sapere quali biblioteche che partecipano: www.caminito.biz). Sempre in Italia, Mafalda non mancherà alla Fiera del Libro di Bologna (marzo), al Salone del Libro di Torino (16-20 maggio) e al Festival della Letteratura di Mantova (settembre), con incontri, mostre e d eventi vari. E non è finita: per chi volesse andare fino in Francia, dopo la mostra al Festival d’Angouleme dedicata a Mafalda e a tutti i personaggi di duino (che è stata dal 30 gennaio al 2 febbraio, http://www.bdangouleme.com), l’appuntamento è a Lione dal 5 febbraio sempre con una mostra, per arrivare a Parigi al «Salon du Livre» con l’esibizione sui 50 anni di Mafalda e i 60 di carriera di Quino (dal 21 a 24 marzo, http://www.salondulivreparis.com), spostandosi poi a L’Alpe D’Huez dall’11 aprile, e infine a Grenoble in giugno (tutte le info sempre su www.caminito.biz).
Un ultimo «pellegrinaggio» in onore di Mafalda potrebbe essere in Argentina, per andare fino a casa sua, a Buenos Aires, dove il Comune le ha dedicato una statua proprio vicino all’edificio dove Quino disegnò le prime strisce su di lei, in calle Chile 371: realizzata dallo scultore Pablo Irrang: un’opera alta circa un metro, in fibra di vetro e resina, che rappresenta Mafalda seduta su una panchina ali’aperto (pronta a ricevere i suoi amici...).