http://spazioinwind.libero.it/romameeting/ucraina1.htm, 1 marzo 2014
L’Ucraina è uno stato dell’Europa Orientale affacciato sul Mar Nero e sul Mar d’Azov. Un’infinita distesa pianeggiante: così si presenta gran parte del territorio dell’Ucraina, Paese che per estensione, con la sua superficie di 603
L’Ucraina è uno stato dell’Europa Orientale affacciato sul Mar Nero e sul Mar d’Azov. Un’infinita distesa pianeggiante: così si presenta gran parte del territorio dell’Ucraina, Paese che per estensione, con la sua superficie di 603.700 kmq (il 5,7 % del territorio dell’ Europa e 0,44% di quello del mondo), è il secondo in Europa, superata solo dalla Russia. Per avere un’ idea concreta della sua grandezza bisogna pensare che essa equivale esattamente a due volte l’Italia, oppure a qualcosa in più della Francia e della Svizzera messe assieme. Diversamente dall’Italia, che si estende sopratutto in senso longitudinale, ha una forma molto compatta, simile grosso modo ad un grande rettangolo. In conseguenza di ciò, chi deve recarsi da un estremo all’altro del Paese deve percorrere "solo" circa 1300 km da est ad ovest e 900 km da nord a sud. I suoi 5.450 km di confini terrestri non sono un limite geografico, ma quasi esclusivamente il risultato della storia dell’Ucraìna. Andando in senso orario da ovest verso est, i confini la separano dalla Romania, dalla Moldova, dall’Ungheria, dalla Slovacchia, dalla Polonia e dalla Russia. Soltanto a sud il confine è preciso, dove la penisola di Crimea si affaccia sul Mar Nero e sul Mar d’Azov, con 1.050 km di coste: il paesaggio è mosso e la vegetazione è così mediterranea da ricordare un po’ il meridione dell’Italia. Grandi e piccoli fiumi (più di 73 mila) solcano, solenni, questo territorio tra le estese foreste che a nord coprono una superficie di 8,6 milioni di ettari, pari al 14,3% del territorio nazionale, e la steppa, la grande distesa di erba che ad esse succede. Scorrono lenti e maestosi perché non incontrano dislivelli che ne rendano rapido il fluire delle acque; solo ad ovest, infatti, il massiccio dei monti Carpazi dà l’idea delle montagne con le sue cime tra i 1500 e i 2000 metri (con il monte Goverla, che supera di poco i 2000 metri, la Bukovyna settentrionale e la Galizia orientale), per il resto l’altitudine media sul livello del mare è di soli 175 metri. Il Dnister (1362 km in Ucraina), il Pivdennyi Bug (806 km), il Dnipro (Dniepr, terza per la sua lunghezza fiume in Europa - 981 km) e il Sivers’kyi Donets’ (672 km), per citare solo i maggiori fiumi del Paese, si avvicinano pigramente alla loro foce, che per i primi tre è nel Mar Nero, per il quarto, che è un affluente del Don, è nel mar d’Azov. Il Po, che scorre in Italia lungo tutta la Pianura Padana e che con i suoi 652 km è il più grande fiume dell’Italia, appare piccolo a confronto con i grandi fiumi dell’Ucraina, sia per lunghezza che per larghezza. Basti pensare che, soprattutto nel tratto in cui il Dniepr scorre in Kiev, le rive distano l’una dall’altra non meno di 3 km. Il grande poeta Gogol, scriveva di questo fiume che "rari sono gli uccelli capaci di volare anche solo fino alla metà del Dniepr"! Breve storia dell’Ucraina Per anni, il mondo occidentale ha considerato l’Ucraina semplicemente come una parte della Russia. Ma il bortsch, le uova dipinte e molte delle piщ famose canzoni cosacche e delle danze tradizionali hanno avuto origine in Ucraina. Gli ucraini occidentali si considerano Ucraini al 100% e difendono la loro cultura, parlando la loro lingua e sbandierando il loro nazionalismo. A est, dove vivono più di 10 milioni di russi, il nazionalismo è meno sentito e la maggior parte della popolazione parla russo. L’ucraino, come il russo e il bielorusso, è una lingua slava orientale. Molto probabilmente è la più vicina delle tre allo slavo originale del IX secolo parlato a Kiev prima dell’introduzione, nel X secolo, del più formale slavo ecclesiastico originario della Bulgaria, diffusosi insieme con il cristianesimo. Nonostante sia stato messo in secondo piano dal russo e dal polacco e addirittura vietato dallo zar Alessandro II nel 1876, l’ucraino ha resistito e attualmente si sta diffondendo sempre di più. Nel 1990 fu adottato come lingua ufficiale del paese, anche se il russo è compreso praticamente da tutti. Le origini della letteratura nazionale ucraina risalgono alle cronache slave medievali, come per esempio lo Slovo o polku Ihrevim (The Tale of Ihor’s Armament), del XII secolo. Gli inizi della letteratura ucraina moderna si devono al filosofo errante della metа del XVIII secolo, Hryhorii Skovoroda, il ’Socrate ucraino’. Skovoroda scrisse poemi e trattati filosofici in ucraino, destinati alla gente comune piuttosto che all’elite. Taras Shevchenko, un fervente nazionalista nato come schiavo nel 1814 e poi diventato un eroe nazionale, fu il primo scrittore di lingua ucraina di una certa importanza. Le sue opere contribuirono alla nascita di un periodo d’oro per la letteratura ucraina. Il migliore e più produttivo scrittore dell’inizio del XX secolo fu Ivan Franko, le cui opere comprendono racconti di fantasia, poesia, opere teatrali, trattati filosofici e racconti per bambini. Molti scrittori trattarono l’argomento dell’occupazione sovietica e molti furono perseguitati per questo motivo. Le opere di Vasyl Stus, Winter Trees (1968) e Candle in the Mirror (1977) diedero inizio all’agonia dei poeti dissidenti; Stus venne ucciso in un campo di concentramento sovietico. L’Unione degli Scrittori Ucraini di Kiev ebbe un ruolo molto importante per quanto riguarda l’indipendenza dall’URSS ottenuta nel 1991. La musica ucraina trae ispirazione dalle antiche tradizioni orali dei bylyny (poemi narrativi epici) e delle dumas, lunghe ballate liriche che celebravano la gloria dei Cosacchi. La musica popolare ucraina affonda le sue radici nei leggendari kozbar, i menestrelli erranti del XVI e del XVII secolo, le cui canzoni, che narravano episodi eroici (in genere dei Cosacchi), erano accompagnate dal kozba, uno strumento simile al liuto. La bandura, uno strumento piщ grande che poteva avere fino a 45 corde, sostituì il kozba nel XVIII secolo. I cori di bandura si diffusero nell’arco di poco tempo e la bandura divenne il simbolo della nazione. Oggi, il Coro di Bandura Ucraino di Kiev si esibisce in tutto il mondo. Mykola Lysenko и probabilmente il compositore classico ucraino piщ conosciuto e famoso, perchй ha arrangiato le sue composizioni per pianoforte, basandosi su canzoni popolari ucraine. Fra i musicisti contemporanei famosi segnaliamo il gruppo punk Plach Yeremiyi e la cantautrice Nina Matvienko che trae spunto dalle tradizioni popolari ucraine. Il cristianesimo giunse in Ucraina alla fine del X secolo. La chiesa cattolica e la chiesa ortodossa si divisero nel 1054 e quella ortodossa si divise a sua volta in tre filoni principali, ognuno dei quali aveva un rapporto diverso con l’ortodossia russa controllata da Mosca e con il cattolicesimo romano. L’architettura ucraina è dominata da chiese. Un genere molto particolare è quello delle chiese in legno caratterizzate da cupole a strati costituite da asticelle in legno, il tutto tenuto insieme da un sistema complesso che non prevede l’uso di chiodi. Nell’intento di distruggere l’identitа e il nazionalismo ucraini, negli anni ’30 i sovietici demolirono centinaia di edifici sacri, tra cui quattro cattedrali del XII secolo. Anche la pittura affonda le sue origini nelle tematiche religiose. Fino al XVII secolo, la forma di espressione più diffusa era l’icona, una piccola immagine di Cristo, della Vergine Maria, degli angeli o dei santi dipinta su un pannello in legno alla quale erano attribuiti poteri guaritori e spirituali. Insieme alle icone, nelle chiese si diffusero anche i dipinti murali, i mosaici e gli affreschi, oltre a manoscritti illuminati. L’ascesa Dopo anni di freddo Realismo Sovietico, in questo momento la sperimentazione stilistica e le tematiche nazionalistiche sono nuovamente in auge. Il clima L’Ucraina non ha una catena montuosa che la protegga come le Alpi fanno per l’Italia. Pianura nella pianura, non ha nessuna barriera da opporre né ai venti freddi che arrivano fino a lei dalla Siberia, nè all’influenza delle masse d’aria secca provenienti da Est. Il clima, continentale tranne che nell’estrema punta meridionale della penisola della Crimea, è caratterizzato da differenze abbastanza sostanziali non tanto tra nord e sud, quanto tra est ed ovest. Ad ovest, infatti, l’umidità dell’aria è molto più alta che ad est, il regime termico cambia molto e la stagione vitale della vegetazione è più prolungata. Su tutto il territorio si alternano di continuo cicloni e anticicloni, con una instabilità che in estate dà luogo a molte precipitazioni piovose, sopratutto nella regione dei monti Carpazi, a nord ovest e a sud est. Ma a partire dalla fine dell’autunno e fino al marzo è la neve a farla da padrona, ricoprendo con uno spesso mantello quasi l’intera Ucraina, con la solita eccezione della Crimea. Qui il clima è mitigato dal mare a Sud ed è nettamente mediterraneo. Questo in linea generale, perché anche in Ucraina, negli ultimi anni il clima sta diventando sempre più caldo e, in particolare d’inverno, umido. Se si guarda solo il dato della temperatura si può avere l’impressione che il clima non sia molto diverso da quello dell’Italia settentrionale: le temperature medie di gennaio, che è il mese più freddo, sono comprese tra – 3 – 10° C, (tranne nella Crimea meridionale), quelle di luglio tra 17 e 25 °C. La popolazione ucraina All’inizio del 2001 la popolazione dell’Ucraina era di 49,5 milioni di abitanti circa (cioè il 7 % circa della popolazione totale dell’Europa e 1 % circa della popolazione del mondo). Per il numero di abitanti l’Ucraina è al 5° posto in Europa (dopo la Germania, Italia, Gran Bretagna e Francia) ed al 21° posto nel mondo. Dunque, più o meno gli ucraini sono tanti quanti gli italiani. Essendo distribuita su un territorio grande il doppio, la popolazione ha però, al confronto, una densità media assai minore, di 85 persone al kmq (la più alta densità è raggiunta nella regione di Donetsk – 196 persone al kmq, la meno alta – nella regione di Cernighiv, a nord est di Kiev – 42,3). Più dei due terzi degli ucraini, pari a 34,8 milioni (68%), abitano nelle città, mente nei villaggi vive l’altro terzo, cioè 16,5 milioni (32%). La crescita demografica nel Paese, per ragioni diverse, legate a congiunture storiche, politiche, ambientali, durante tutto il Novecento ha subito molte battute d’arresto: negli anni Venti-Trenta gli ucraini furono assoggettati al regime comunista con il terrorismo politico imposto da Mosca, tra lo sterminio dei kulaki e la storica Carestia (1932 – 1933), “governata” dal dittatore Stalin per sterminare i piccoli proprietari terrieri, si calcola siano morti 12 milioni di cittadini; nei due conflitti mondiali sopratutto nel secondo, rimasero uccisi circa 9 milioni di ucraini. Tra il 1990 e il 1995 il coefficiente di accrescimento annuo della crescita demografica è stato pari allo zero; nei tre anni successivi c’è stato addirittura un decremento che continua in questi anni, anche per l’uso troppo sovente tra le giovani donne della pratica dell’aborto e di quella della contraccezione. Tra le altre cause, rilevante è l’inquinamento ecologico dovuto sia alle numerose industrie che riversano in modo incontrollato liquami chimici nei corsi d’acqua e i loro fumi nocivi nell’aria, sia la contaminazione subita con il noto disastro nucleare di Cernobyl. La durata media della vita degli uomini è di 61,6 anni, quella delle donne è di 72,8 anni. La scarsità di nascite conduce ad un più veloce processo d’invecchiamento della nazione: attualmente i pensionati sono il 28% della popolazione. Per questo dato l’Ucraina si pone al 52° posto nel mondo. Il 46 % della popolazione sono uomini, ed il 54% le donne. In quanto alla sua composizione, il 73% degli abitanti è costituito dagli ucraini (circa 37,5 milioni); del restante 27%, la maggior parte, il 20% circa (11 milioni) è formato da russi e da ridotte comunità ebraiche (0,9%), bielorusse, moldave, polacche, slovacche, greche, e tatare. In totale, in Ucraina abitano più di 110 nazionalità. Lo sviluppo e la tutela del loro patrimonio culturale, religioso e linguistico viene garantito dalla Costituzione ucraina. Circa 15 milioni di ucraini, inoltre, vivono all’estero: di essi quasi la metà, circa 15 milioni, abitano in altri Paesi dell’ex URSS (Russia – quasi 11 milioni, Bielorussia – 1,3 milioni, Kazakistan – 0,9milioni, Moldova - 0,6 milioni, , Uzbekistan – 0,15 milioni, Kirghisistan – 0.1 milioni). Consistente è stata anche l’emigrazione verso l’America del Nord (in Canada più di 1 milione, negli Stati Uniti – più di due milioni, in Polonia – 0,9 milioni,). E in minor misura verso quella meridionale, in particolare in Brasile e in Argentina, e verso l’Australia. Dopo gli anni della Perestroika gorbacioviana 1991, molti ucraini sono emigrati per lavoro nei paesi dell’Europa occidentale, si calcola che in Italia vivano e lavorino attualmente non meno di 800 mila ucraini, per lo più sono donne.