CH.PEL, Libero 28/2/2014, 28 febbraio 2014
IN STIPENDI SE NE VA UN MILIARDO L’ANNO
Il sindaco di Roma Ignazio Marino mercoledì ha detto «mi rifiuto di fare l’ufficiale liquidatore». Eppure il chirurgo dem se vuole salvare la poltrona e non mandare il conti della Capitale in tilt, deve cominciare a sforbiciare partendo dalle municipalizzate. Il Comune di Roma è un mammut che partecipa ad una pluralità di società ed altri enti. Secondo i dati pubblicati sul sito istituzionale Roma Capitale partecipa direttamente al capitale di 19 società ( tra cui Ama, Acea e Atac), tra spa e srl e di altri soggetti, una mutua assicuratrice, 2 aziende speciali, 2 istituzioni e varie fondazioni. Quasi 60mila dipendenti (diretti e indiretti) e un fatturato che si aggira intorno ai 5,5 miliardi di euro (circa 7 miliardi, con le partecipazioni di minoranza).
Ma quanto costano i manager di queste municipalizzate? Secondo uno studio della Uil Roma e Lazio e di Eures, i dirigenti romani vengono pagati a peso d’oro: 37 milioni di euro il totale delle retribuzioni, con un compenso medio di circa 125mila euro. Tra gli stipendi più onerosi spicca quello dell’amministratore delegato di Acea, Paolo Gallo, che incassa 790mila euro lordi annui e quest’anno addirittura 36mila euro in più. Segue il presidente Francesco Marcolini, presidente di Zètema “multiservizi” per la cultura ha un emolumento di 18.000 euro per la carica di amministratore e un compenso amministrativo esecutivo di 49.035 euro annui. L’ad Albino Ruberti prende 18.000 euro, ma nel 2013 ha incassato più di 130mila euro di indennità di risultato (37.617 e 111.226). Marino ha fatto uno sforzo tagliandosi lo stipendio del 10%, invitando giunta e manager a fare lo stesso. La retribuzione di Marino, non ancora sforbiciata, ammonta a 9.762 euro lordi al mese (117.144 all’anno). Aspettando di liquidare le municipalizzate Marino ha fatto sapere che vuole vendere 600 immobili del Comune per fare cassa, peccato voglia accordare agli attuali locatari storici un bello sconto del 30% sul prezzo di mercato. La settimana scorsa è arrivata in commissione Patrimonio con cui il Campidoglio stabilisce la vendita dall’asta di 597 unità immobiliari, 295 residenziali e 302 non residenziali. L’amministrazione comunale prevede di incassare da questa operazione almeno 247 milioni di euro. Tanto rendono solo spiccioli: alcuni sono affittati a soli 200 euro al mese. Quando pagano...
CH.PEL