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 2014  febbraio 28 Venerdì calendario

SANREMO È UN INFERNO NON LO CONDURRÒ MAI


[Rosario Fiorello]

Anticipa la domanda: «Dobbiamo parlare di Sanremo? Togliamoci subito il pensiero». Il vulcano Fiorello è più esplosivo che mai. Si sveglia verso le 6 e armato di smartphone comincia la sua giornata tra web, radio, twitter, prove teatrali.
Ogni anno ci riprovano: Fiorello conduttore di Sanremo.
«Ovviamente la risposta è no. Non è nelle mie corde. E poi Sanremo è preso troppo seriamente. Ci si fa entrare perfino la politica».
Non è per questo che dice no...
«È vero. Il fatto è che non è il mio mestiere. Alla terza volta che dico “Signore e signori ecco a voi...”, mi sono già rotto».
Lei non sopporta lo stress, vero?
«Assolutamente non posso sostenere quella pressione. Fazio che è una persona a modo, la terza sera ha detto “Mi avete rotto le palle” , figuriamoci. Fazio al mio confronto è il Dalai Lama, io con il mio carattere fumantino, non ce la potrei proprio fare. Fazio ha fatto un ottimo Festival. Andrebbe benissimo se lo rifacesse anche l’anno prossimo».
Nel frattempo Fazio twitta: «L’idea giusta per #sanremo2015: Fiorello + Fiorello. Un cognome solo per una grande coppia», proponendo dunque Rosario con il fratello Beppe. Non passa neanche un’ora che Fiore replica via tweet: «Caro Fazio in due il tiro a segno verrebbe meglio, in due non sbaglierebbero mai, grazie della stima».
Insomma lei sul palco dell’Ariston non ci salirà mai?
«Potrei fare l’ospite: mezz’ora a far ridere. Ma condurre proprio no, mai. Ma scusi: a maggio compio 54 anni, perché devo passare cinque giorni di inferno? Se fosse divertente ok, ma non è divertente».
Il direttore di Rai1, Leone, si deve mettere il cuore in pace?
«Colgo l’occasione per ringraziare il direttore che più volte mi ha citato, e i miei estimatori che su twitter manifestano il desiderio di vedermi condurre Sanremo. È un attestato di stima che fa comunque piacere. Ma io rimango nel mio orticello, nel mio bar, nei teatri».
Quest’anno il Dopofestival ha preso vita sul web. Perfetto per lei, no?
«Di fatto all’Edicola abbiamo realizzato tutte le mattine il DopoFestival di Sanremo».
Venerdì scorso ha chiuso l’Edicola
«Perché ora sono impegnato con le prove per il nuovo tour teatrale, ma riaprirà presto. E l’Edicola potrebbe diventare un programma televisivo della mattina presto».
E la sua Edicola domenica 9 marzo riceverà l’Oscar tv, su Rai1
«Sono felicissimo di questo premio. È la prima volta che la tv premia il web. Un premio a me, ma soprattutto alla gente comune».
Certo che la tecnologia ha dato proprio una svolta alla sua vita
«Sì e tutto nasce dalla mia famosa pigrizia: avere uno smartphone per me significa non spostarmi. Significa che la mattina non devo andare negli studi di via Asiago a Roma, per la radio: vado nel solito bar sotto casa, registro con il cellulare insieme a Baldini, mando l’email a Radio2 e il programma è fatto. Lo stesso è successo con l’Edicola, lo stesso è accaduto per una campagna pubblicitaria, presto in onda in tv: ho girato gli spot con il mio cellulare».
Una passione vera, come quella dei ragazzi?
«Non voglio fare il giovane, con tre g, a tutti i costi. Anzi. Il cellulare mi semplifica la vita, perché sono anziano. Lo smartphone è stata la vera svolta perché ce l’ho sempre a portata di mano. Faccio tutto: prenoto qualunque cosa, non ho più bisogno di niente e nessuno».
Il rischio isolamento è serio..
«È altissimo il rischio di perdere il contatto con la realtà».
Per questo tornerà a teatro con il nuovo tour «Fuori programma» (da domenica 16 marzo, a Novara)?
«Voglio ritrovare il gusto del pubblico, del contatto. Basta mondo virtuale, voglio toccare la gente. Voglio fare varietà, far ridere la gente. Un’ora e mezzo con tutto quello che mi viene in mente. Alla fine del tour forse nascerà uno spettacolo per i palazzetti e poi forse uno show per la televisione».
Da lunedì «Fuori programma» alle 8 su Radio2, sempre con Baldini.
«Sempre al solito modo: al bar con il cellulare. Fantastico»
Fiorello-Baldini: una coppia super affiatata. Come lo spiega?
«Una coppia perfetta perché siamo totalmente diversi, non abbiamo neppure una cosa in comune. Io non so manco giocare a briscola, a lui piacciono tutti i giochi; lui è della Fiorentina io dell’Inter; a lui piace uscire la sera, io sono casalingo. Ma davanti a un microfono ci divertiamo come pazzi».
Lei era molto legato a Mike. Ha ottimi rapporti anche con Baudo e Costanzo. Li sente?
«Maurizio è un po’ che non lo sento. Pippo l’ho sentito di recente. Ha ancora voglia di fare. Dovrebbe ricevere qualche bella telefonata...e chi ha orecchie per intendere, intenda... Non ci si può dimenticare di chi ha fatto grande la tv italiana».
La gente dimentica in fretta?
«Sì. Se riesco, vorrei chiudere io con questo mestiere, prima che lo decida il pubblico. Avevo detto a 50 anni smetto: ora ne ho 54 e sto cominciando un tour.. Giuro a 60 anni smetto».
Cosa chiederebbe a Renzi?
«Di mettere a disposizione il suo entusiasmo. Pensare ai lavoratori che guadagnano 800 euro al mese, alla sanità, alla scuola. Quando chiedi a qualcuno cosa desidera, risponde: la salute e che i miei figli stiano bene.Questo vale anche su scala nazionale» .
Un comico che la fa ridere?
«Checco Zalone. Io e mio fratello Beppe siamo andati al cinema a vedere Sole a catinelle . Come è bello ridere così di gusto».
Maria Volpe