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 2014  febbraio 28 Venerdì calendario

SENZA MISURE DEFICIT 2014 A 1,2 MILIARDI


Quel che appare certo è il disavanzo 2014 a quota 1,2 miliardi. La partita per far quadrare i conti della Capitale per la giunta Marino sarà durissima. A pesare le risorse che vengono a mancare dopo il ritiro del Salva Roma bis ma anche il minor gettito per le casse del Comune derivante dal passaggio da Imu e Tares alla Iuc (circa 200 milioni in meno, il gettito 2012 è stato pari a 1,5 miliardi). In attesa di conoscere i contenuti del piano di rientro che dovrà affrontare il Campidoglio i numeri che si delineano sono da incubo.
Erano 485 i milioni che dovevano transitare dalla gestione straordinaria a quella ordinaria del Campidoglio garantiti dal precedente decreto ritirato dal Governo. Bisogna infatti ricordare la condizione assai anomala del Comune di Roma. Dal 2008 infatti c’è un commissario che gestisce il debito pregresso (14 miliardi il valore del passivo allo scorso gennaio), quello cioè che il Comune aveva maturato i precedenza. Una zavorra per le finanze capitoline e nazionali. Per ripianare il debito infatti Roma versa ogni anno 500 milioni(300 milioni dallo Stato e 200 dal Comune). Una quota parte dell’addizionale Irpef (lo 0,4% sul complessivo 0,9%) vanno proprio a sanare questa situazione.
Il bilancio della Capitale vale circa 5 miliardi, una montagna di soldi su cui pesa uno sbilanciamento atteso quest’anno da oltre un miliardo. A venir meno oltre ai 620 milioni complessivi del salva Roma bis (485 milioni cui vanno aggiunti i 20 milioni per la gestione integrata dei rifiuti nel triennio 2014-2016 e i 115 milioni di crediti recuperati). Cifre che spiegano l’umore e le preoccupazioni del sindaco della città. Senza dimenticare la voragine nei conti delle municipalizzate, a cominciare proprio da Atac e dall’Ama. Le due aziende rispettivamente dei trasporti e dei rifiuti, gestite per anni in modo discutibile e travolte dagli scandali di parentopoli. Oltre un miliardo e mezzo il deficit registrato nel 2012 dalla municipalizzata dei trasporti il cui contratto di servizio per il Campidoglio vale 493 milioni. Per Ama lo scoperto viaggia su 650 milioni con un contratto di servizio che costa 676 milioni. Ed è anche su queste voci che il Comune dovrà lavorare per recuperare liquidità. Tra le voci di entrata su cui agirà la giunta Marino anche la tassa di soggiorno che per il 2014 dovrebbe garantire alle finanze capitoline 55 milioni di euro. La dieta dimagrante che si prospetta per un’amministrazione che conta 62mila dipendenti (25mila diretti e 37mila delle municipalizzate che costano oltre un miliardo l’anno)non sarà light. Una ricetta di risanamento che dovrà prevedere privatizzazioni, risparmi consistenti ed efficientamento della spesa di spesa, riorganizzazione delle voci di entrata.
L.D.P.