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 2014  marzo 01 Sabato calendario

INTRATTENIMENTO

«Il calcio è un intrattenimento, come il cinema, il teatro e la musica, ma il nostro è l’unico settore che porta soldi allo Stato. Noi siamo in credito con lo Stato» (Diego Della Valle).

POMPOMPERO «Garcia io non lo conoscevo e ammetto che alla notizia del suo arrivo avevo avuto qualche dubbio. Avevo l’impressione che era stato preso perché non erano arrivati Allegri o Mazzarri, e quando ho digitato su Internet il suo nome la prima cosa che vedo è un video di lui con la sua chitarra che “Pompompero”. Allora dico: “Ma chi è questo tizio?”. Ora ringrazio Dio che lo abbiamo preso» (Daniele De Rossi).

MECCANICO «Mia madre ripeteva che prima di giocare a calcio dovevo cercare un lavoro vero. Così, quando vivevo a Fréjus, mi alzavo alle cinque, facevo il meccanico fino all’una, poi alle tre andavo all’allenamento. Questo per tre anni. Poi per un anno ho consegnato giornali e, prima di passare al Lille, ho pulito i muri dai graffiti. Sono diventato professionista a vent’anni» (Adil Rami).

MURATORE «Sono nato in Marocco. Avevo 8 mesi quando mio padre, già in Francia per lavoro, ci chiama a Marsiglia. Papà muratore, mamma casalinga. Quartiere popolare, pieno di giovani e un po’ difficile. Quattro sorelle e un fratello. Gioco a pallone per strada» (Taarabt).

ASINI «Gli asini ti insegnano a essere paziente, a lavorare tutti i giorni per ottenere magari il minimo. Ma quel minimo è la vita» (Andrea Lo Cicero che, dopo aver lasciato il rugby, vive in campagna insieme alla fidanzata e alleva asini).

LIBRI «Sono cresciuto con mia madre, una tostissima. Non ho mai avuto dubbi che, oltre al pallone, nella mia vita ci sarebbero stato anche i libri» (Giorgio Chiellini).

AMARONE «Il vino e i vigneti sono una passione che coltivo per dare una mano alle mie figlie. Loro producono Valpolicella e l’anno venturo arriverà anche l’Amarone» (Alberto Malesani).

INDIVIDUALI «Non esistono sport individuali. Qualunque atleta, intorno a sé, anche se gareggia da solo, ha una squadra. Nel suo gesto tecnico – pedalare, anche lanciare un giavellotto o dribblare paletti sciando – c’è il risultato di un lavoro collettivo: allenatore, preparatore, meccanico, massaggiatore, oltre a compagni e avversari. La divisione fra sport individuali e di squadra è solo ideologica» (il ct del volley italiano Mauro Berruto).