Alessandro Carlini, il Venerdì 28/2/2014, 28 febbraio 2014
E L’UNIVERISITÀ DI CAMBRIDGE SI BEVE I FONDI
Professori e studenti di Cambridge si scolano un patrimonio in vini pregiati. In un anno i college della prestigiosa università inglese, fra le più blasonate al mondo, spendono 3 milioni di sterline (3,6 milioni di euro) in bottiglie finite sui tavoli di eventi ufficiali, cene di gala e balli. Un fatto paradossale che i quodiani, Daily Telegraph in testa, hanno denunciato. In tempi di austerità, di tagli del governo all’educazione e soprattutto di aumento vertiginoso delle rette universitarie non ha molto senso gettare tutti quei soldi in alcolici.
Con quelle risorse, si potrebbero pagare gli studi a centinaia di giovani, che spesso stentano a trovare le novemila sterline annue di retta e sono costretti a indebitarsi. Sui giornali britannici è perfino finita la classifica dei college di Cambridge che spendono di più in vino.
Il King’s «investe» in bottiglie ben 338 mila sterline l’anno, seguito dal St. John’s con 260 mila sterline, e il Trinity è terzo a 223 mila. Quest’ultimo vanta addirittura una cantina straordinaria: il valore delle sue bottiglie, fra cui ci sono pregiatissimi vini francesi, ammonta a circa 1,5 milioni di sterline, praticamente il doppio della cantina del governo britannico.
I vertici dell’ateneo si sono difesi dalle accuse affermando che gran parte del vino viene venduto durante le attività di catering e organizzazione di conferenze gestite dalla Cambridge University. Ma parecchio di quell’alcol è stato di certo bevuto anche dagli studenti, spesso finiti sotto accusa per conseguenze di ubriacature che ricordano quelle del film Animal House.
Il fenomeno è dilagato negli ultimi anni. Nel 2012 migliaia di ragazzi hanno partecipato a una festa alcolica in un parco della cittadina inglese: i ricoveri sono stati così tanti da bloccare per diverse ore il pronto soccorso dell’ospedale.
L’uso di questi fondi dell’ateneo spesi in vino fa discutere anche da un altro punto di vista: l’università ha dovuto fare non pochi sacrifici per contenere le conseguenze dei tagli alla ricerca e alle borse di studio fatti dal governo Cameron. Per questo sta lanciando una raccolta fondi fra ex studenti e filantropi asiatici per attrarre finanziatori privati. Lo scopo è quello di raccogliere milioni di sterline. Anche se adesso l’ateneo rischia di bersi, letteramente, la sua reputazione per un bicchiere di vino.