Antonella Piperno, Panorama 27/2/2014, 27 febbraio 2014
RE (TE) LEONE
Non sarà certo il flop del Festival di Sanremo a ostacolare la carriera di Giancarlo Leone, @giankaleone per gli amici di Twitter. Cresciuto tra le stanze di Palazzo Chigi e poi del Quirinale quando il padre Giovanni divenne presidente della Repubblica, approdato a Viale Mazzini a 27 anni, il direttore di Rai 1 pensa già al futuro. Con una consultazione popolare, via cinguettii sul suo social network preferito, su come rinnovare gara e regolamento del festival. Nonostante l’avvilente share medio (precipitato dal 47,49 al 39,32 per cento) e circa 5 milioni di euro da risarcire, a colpi di spazi pubblicitari, agli sponsor delusi dagli ascolti più bassi di quelli promessi, Leone, 57 anni, non si lascia scoraggiare: «Il mio bilancio è positivo, la linea di Rai 1 è badare ai contenuti prima degli ascolti». Il direttore è un ottimista: sono state «operazioni fantastiche» anche i flop di Jovanotti con il recital del suo tour e quello del reality umanitario Mission. E, in nome della nuova, sobria, linea editoriale non ha fatto una piega neanche davanti all’inabissamento degli ascolti della nuova edizione di La vita in diretta. Leone sa come muoversi a Viale Mazzini, dove ha occupato un po’ tutte le caselle: assunto dal direttore generale e de di ferro Biagio Agnes è stato a capo del coordinamento dei palinsesti, di Rainternational, Raicinema, ufficio stampa, vicedirettore generale, numero uno dell’intrattenimento. Dalla fine del 2012 siede sul trono di Rai 1, la rete più vista lo scorso anno anche grazie alla fiction gestita dall’amica Tinny Andreatta (figlia di Beniamino). Incarichi conquistati grazie all’indiscussa conoscenza della macchina, condita con una trasversalità da campione. Cresciuto a pane e Dc, Leone sa come muoversi in Vaticano, nei palazzi del potere e nei salotti. È nato il 14 marzo, ma festeggia un giorno prima con gli amici Giovanni Malagò e Carlo Vanzina. Vicino da sempre a Gianni Letta, amico del renziano Paolo Gentiloni, adesso twitta parecchio con Filippo Sensi «Nomfup», capo ufficio stampa Pd col nuovo corso renziano e ha recentemente invitato a cena il forzista Paolo Romani. Perché, nonostante Matteo Renzi voglia Antonio Campo Dall’Orto al posto di Luigi Gubitosi, Leone coltiva da sempre un sogno: la poltrona di direttore generale.