Aldo Grasso, Corriere della Sera 28/2/2014, 28 febbraio 2014
Dal «taglio e cucito» (i leggendari corsi per insegnare alle giovani spose a confezionarsi gli abiti in clima autarchico) alla haute couture, agli abiti di lusso: anche questa è l’Italia e le mode, si sa, sono l’autoritratto di una società
Dal «taglio e cucito» (i leggendari corsi per insegnare alle giovani spose a confezionarsi gli abiti in clima autarchico) alla haute couture, agli abiti di lusso: anche questa è l’Italia e le mode, si sa, sono l’autoritratto di una società. Per sognare di diventare grandi stilisti, disegnatori, creatori di moda, ecco «Project Runway Italia», un fashion talent prodotto da FremantleMedia (ormai è la casa di produzione che gestisce più format nel panorama televisivo italiano) e presentato da Eva Herzigova (Fox Life, mercoledì, ore 21). A Eva si perdona tutto, persino di non saper presentare, o quasi. Nel mio immaginario resterà per sempre Miss Wonderbra, la creatura che usciva dalla cartellonistica per reclamizzare un famoso push up e, ammiccando al viandante, ripeteva una formidabile citazione d’autore: «Or are you just pleased to see me?» (era Mae West che chiedeva «Hai una pistola in tasca o sei solo contento di vedermi?»). Anche gli altri giurati, Alberta Ferretti, Tomaso Trussardi e, come ospite d’onore, la modella Elisa Sednaoui, non hanno molta dimestichezza con la tv. Impareranno, e poi il format è molto interessante. Dodici aspiranti stilisti, sei donne e sei uomini, arrivati a Milano dopo mesi e mesi di casting, si sfidano nella creazione di modelli: ago, filo e tanta creatività sotto gli occhi attenti del mentore (o style coach) Ildo Damiano. Devono presentare alla giuria un outfit di donna metropolitana (ho imparato una parola nuova: outfit significa l’abito che verrà indossato dalla modella, il capo creato per l’occasione sul manichino, con tanto di accessori, per esprimere un tema e uno stile). La parte più divertente è rappresentata dalle reazioni dei concorrenti (gli stilisti, si sa, sono molto sensibili e permalosi) in un clima da Grande Fratello: per la cronaca vince Salvo, che per la donna metropolitana ha proposto una camicetta in pizzo. La crisi delle élite si sente anche nella moda.