e.pi., Corriere dello Sport 27/2/2014, 27 febbraio 2014
E GLI ARBITRI CI COSTANO 5 MILIONI A STAGIONE
Guadagni con cifre a quattro o cinque zeri, meritati per molti ma non per tutti. Facciamo i conti in tasca ai direttori di gara di casa nostra. Che costano (solo in serie A), oltre quattro milioni e mezzo (sfioriamo i cinque e li superiamo se inseriamo negli emolumenti anche quello che gli internazionali portano a casa dalle gare dirette in ambito Uefa), circa novemila euro a partita la domenica, che salgono a dieci se ci mettiamo anche i rimborsi spese (li riduciamo all’osso per fare conto paro). Il che significa 100mila euro a giornata, al netto degli errori. Ovvero 3 milioni e ottocentomila euro solo per le 38 giornate di serie A. C’è poi la Supercoppa italiana (3.800 euro lordi per l’arbitro, gli altri a scalare) e la coppa Italia, il cui cash cresce col passare dei turni. Mille euro per le qualificazioni, millecinquecento per i quarti, duemilacinquecento per le semifinali e 3.800 per la finale. Insomma, siamo attorno ai cinque milioni a stagione. Una bella cifra.
CONCENTRATI -Vero, la carriera arbitrale a queste cifre è brevissima, meno ancora di un giocatore (che comunque guadagna molto, ma molto di più, e parliamo dei giovani che si affacciano sulle panchine della prima squadra, non certo di un top player). Ed è anche vero che questa è diventata l’unica fonte di reddito per chi ha scelto di fare quello che è diventato, negli anni, un vero e proprio mestiere, tanto che nessuno affianca più l’arbitraggio con un altro lavoro, sia pure comodo, come avveniva non molto tempo fa. Ed è un mestiere “rischioso”, visto che teoricamente ogni anno rischi di andare a casa. Sollevate e applicate tutte le attenuanti e le esimenti, come si direbbe in diritto, bisogna riconoscere che 200 mila euro l’anno sono (soprattutto al giorno d’oggi) una cifra considerevole. Tanto guadagna un arbitro di medio-alto livello, gradi di internazionale. Perché può aggiungere anche il “gettone” (più le spese) per le gare dirette nelle coppe europee (ma anche per le qualificazioni a Europei e Mondiali). Differente, ma cospicua, anche la quota fissa (ex diritti d’immagine). Dall’alto: dagli 80mila euro per gli internazionali ai 45mila per chi ha meno di 25 partite in serie A.
CONTI Facciamo alcuni esempi, indicative le cifre. Prendiamo i primi due della classifica di partite dirette in serie A, ovvero l’internazionale Orsato e chi il badge della Fifa l’ha sfiorato a gennaio, cioè Daniele Doveri, in più l’arbitro che andrà a Mondiali (anche lì, cash fresco) cioè Rizzoli. Allora: fino ad oggi Doveri e Orsato hanno diretto 13 partite di serie A ciascuno (49.400 euro), una gara di coppa Italia (nei primi turni, dunque 1.000 euro) e per 12 volte hanno fatto da arbitro d’area (12.000 euro). Fatti due conti, 62.400 euro, ma Orsato ha anche tre partite di Champions League e una nei preliminari di Europa League, più o meno altri 12mila euro. Rizzoli, invece, ha una gara di meno in serie A (45.600), 12 volte da additional (12.000), tre gare di Champions, più un preliminare e una Europa League, è un Élite, diciamo altri 20mila euro per un totale di 77.600.
e.pi.