Antonio Fraschilla, la Repubblica 27/2/2014, 27 febbraio 2014
IO, ASSESSORE SICILIANA CHE PRENDE MENO DI UN COMMESSO
[Ester Bonafede]
La battuta le è scappata proprio alla buvette dell’Ars, nel cuore della sede della dorata assemblea siciliana, dove un segretario generale arriva a guadagnare oltre 500 mila euro all’anno e un assistente a fine carriera anche 5 mila euro netti al mese. «Ho visto la mia busta paga: 5.800 euro, meno di un deputato ma anche di un semplice commesso », ha detto. La frase, lanciata subito sulla agenzie, ha scatenato un putiferio tra sindacati indignati e proteste su Facebook. Ma lei, l’assessore regionale Ester Bonafede, non si scompone: «Sono stata lapidata perché ho detto la verità».
Davvero 5.800 euro netti al mese le sembrano pochi?
«Non ho detto questo, ho solo fatto una constatazione. Dopo la spending review guadagno meno di un deputato regionale e quasi quanto un commesso. Ma lo sa cosa significa fare l’assessore al Lavoro in Sicilia?».
No, ma non le sembra di essere stata quanto meno inopportuna?
«Inopportuni sono stati alcuni giornalisti che hanno rubato questa mia affermazione. La verità è un’altra: paghiamo l’impopolarità della politica e il clamore di un governo, quello di Crocetta, che sta facendo la rivoluzione ».
Quindi si sente vittima di attacchi ingiusti.
«Sì, perché ho letto i comunicati e le dichiarazioni fatte su Facebook contro di me. E sono tutte di persone che conoscono bene il lavoro che sto facendo e forse a qualcuno do fastidio: ho riavviato le politiche sociali, salvato i fondi Ue, organizzato stage per giovani disoccupati in azienda. Sto facendo molto ».
Sicura che le critiche ricevute vengono tutte da chi la conosce?
«Ormai c’è una continua demonizzazione della politica. Ma con queste polemiche non ci si rende conto che si mettono in pericolo le istituzioni e forse anche la democrazia? No c’è più rispetto per il ruolo che si ricopre nello Stato e nelle Regioni. Adesso convocherò una conferenza stampa per dire quello che ho fatto».
Per spiegare che si è meritata lo stipendio.
«Certo. Io lavoro dodici ore al giorno, giro tutta la Sicilia. Credo che occorra recuperare un rapporto sano con la società civile, per il resto ribadisco di essere stata lapidata per aver fatto una semplice constatazione».
Ma la busta paga che riceve le sembra giusta o no?
«Diciamo che per me, che faccio questo mestiere con grande spirito di servizio, lo stipendio mi basta e avanza. Ma lavoro più di altri che guadagnano molto più di me».