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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

IL COMMISSARIO REX


Da tronista a commissario di polizia. Correva l’anno 2005 e Francesco Arca era un giovanotto venticinquenne in cerca dell’anima gemella a Uomini e donne. Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti e il ragazzo toscano è diventato attore. Da lunedì, alle 21.10 su Raidue, sarà lui il nuovo protagonista di Rex, la serie giunta alla sedicesima stagione (la sesta italiana) con il cane poliziotto più famoso del piccolo schermo. Arca vestirà i panni del commissario Marco Terzani. Prima di lui, era stato il turno di Ettore Bassi (Davide Rivera) e Kaspar Capparoni (Lorenzo Fabbri). Immancabile al loro fianco, la star della serie, il pastore tedesco Rex. Ancora una volta, a fare da sfondo alle indagini della coppia, sarà la città di Roma, ma Terzani manterrà le sue origine toscane: «Il nuovo commissario è un po’ diverso dai suoi colleghi delle serie precedenti – dice – In questa sesta stagione il personaggio nasce in Toscana e dopo un’esperienza all’estero nell’antidroga, entra in crisi e vuole lasciare il lavoro. Però viene chiamato a Roma e approda nel commissariato speciale dove c’è Rex». I due faranno coppia fissa nell’acciuffare i cattivi, ma la vera personalità del commissario verrà fuori soprattutto nella prossima stagione, la settima, le cui riprese sono da poco terminate: «Nella settima stagione il mio personaggio è molto più vero, per certi aspetti dark, parla meno e agisce di più. La serie è molto action e si avvicina alla serialità statunitense». Arca, nella vita reale, ha vissuto in campagna e ha avuto otto cani. «Prima di iniziare le riprese, racconta, ho lavorato per due mesi a stretto contatto con Rex. Il 90% delle scene della serie sono girate con lui e per questo è fondamentale trovare un’empatia. Tutti i giorni andavo dall’addestratore Massimo Perla per giocare con lui, dargli da mangiare e stabilire un rapporto di amicizia». E il set, in effetti, di commissari che si sono dati il cambio nel corso delle stagioni ne ha visti parecchi: il primo, storico, quello con cui tutto ha avuto inizio, è Richard Moser, interpretato dall’austriaco Tobias Moretti, poliziotto ostinato che ha sacrificato tutto per la professione, matrimonio compreso. Rex, a quell’epoca, era un cane depresso: per la morte del padrone si stava lasciando morire d’inedia. Quando i due si incontrano, si salvano a vicenda, dando inizio a un rapporto di amicizia in cui l’uno diventa indispensabile per l’altro. Da quel momento, era il 1994, ci sono stati altri quattro commissari, prima di giungere all’attuale. «Conoscendo anche la portata del format, che va in onda in 104 paesi del mondo, mi sono preparato meticolosamente e alla fine ho fatto ben tre provini. Rex è diverso da altri film o fiction, almeno per la mia esperienza. Bisogna dare il massimo e avere la massima concentrazione, dato che c’è sempre la voce dell’addestratore che guida Rex nelle varie scene. Ho sempre cercato di affrontare tutto in maniera positiva, anche se il primo giorno di lavoro mi sono sentito addosso una grande responsabilità».


UN TIPO GELOSO E ANCHE DISPETTOSO –

Reginald Von Ravenhorst, in arte Rex, nato il 1° giugno 1991 a Ingolstadt, in Germania. È lui il primo protagonista a quattro zampe de Il commissario Rex. Peso 38 chili, mangia soprattutto petto di pollo, hot dogs, formaggio e cuore lesso. La decisione di puntare su un cane come co-protagonista della serie sa di leggenda: i produttori Peter Hajek e Peter Moser, indecisi sul personaggio da affiancare al detective, decisero di affidarsi al destino e di prendere in considerazione il primo che avesse oltrepassato la soglia dell’ufficio. Caso volle che a fare il suo ingresso in quel momento fosse proprio un cane, il pastore tedesco dei vicini. Risolto quindi il problema, venne scelto Rex, anzi Reginald, che per poco non si faceva soffiare la parte da Pico, il vero cane pastore di Tobias Moretti, suo padrone nella fiction, però poco ubbidiente sul set. Soprannominato dalla sua addestratrice “Beejay”, nella serie Rex è un simpaticone. Si diverte a fare scherzi e soprattutto dispetti: goloso com’è di würstel, appena può ne approfitta per rubare il panino al collega umano Stockinger, presente nelle prime due stagioni, che oltretutto ha pure una paura tremenda dei cani. È anche una perfetta dama di compagnia: porta la colazione e il giornale al suo padrone e sa pure giocare a scacchi. Ha un fiuto infallibile nelle indagini, non ha paura di saltare su un’auto in corsa, di sfondare una vetrata o di tendere agguati alle spalle dei malviventi. Ha però un difetto: è alquanto geloso delle donne che ronzano intorno ai suoi padroni. Anzi, in realtà, non sopporta nemmeno di sentire la parola “donna” (“Frau” in tedesco) e reagisce anche peggio sentendo nominare il veterinario. Le prime dieci stagioni sono ambientate a Vienna, dall’undicesima in poi Rex trasloca in Italia, a Roma. Dopo i primi problemi di adattamento, il commissario a quattro zampe scopre una nuova passione, quella per la porchetta di Ariccia. Il cane Reginald rimane in carica fino al 1999, quando al suo posto arriva Rhett Butler (sì, come quello di Via col vento). Poi, è il turno di Alex. Di origini italiane, è un portento anche fuori dalle scene. Nel 2000 vinse un premio per aver ritrovato un anziano allontanatosi dalla casa di cura e, dopo l’attentato alle Torri gemelle del 2001, partecipò ad alcune fasi di recupero dei superstiti rimasti sotto le macerie. Ma Alex è anche un romanticone: nel 2006, dalle parti di Lucca, ha sposato Lady, pastore tedesco anche lei, con tanto di cerimonia presieduta dal sindaco e ricevimento. Nell’undicesima stagione, la prima prodotta in Italia, è arrivato Henry, poi Nick e infine Aki, che affianca il nuovo commissario Francesco Arca. Per concludere, una curiosità: pare che Rex fosse pure il cane più amato da papa Benedetto XVI.