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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

STELLE NERE: DAI CASATI STAMPA AI MASSACRI DI MASON. QUANDO I DELITTI DIVENTANO FUMETTI


«Ci sono argomenti di fascino estremo ma di tanto orrore da essere ripugnanti alla tradizione narrativa. È lecito toccarli solo quando la solennità o la maestà del vero li consacri o li confermi». Con una frase di Edgar Allan Poe si apre la sigla di Stelle Nere, la nuova trasmissione di Rai 3, sei appuntamenti tra documentario e fumetto, per raccontare storie di cronaca nera (è partito il 1° febbraio). Condotto da Marco Marra, il programma si inserisce nel filone noir della rete (v. Blu notte, Un giorno in pretura, Storie maledette, Chi l’ha visto?), ma con una novità.
Sarà, infatti, una matita a tracciare le linee delle storie protagoniste, all’interno delle quali si muove il conduttore, voce narrante dei fatti, che diventa così parte della storia stessa, portando con sé lo spettatore.
Stelle Nere non si distingue solo per il format innovativo, ma anche per un modo diverso di approcciarsi al crimine. Al centro della narrazione, infatti, c’è il colpevole con il suo delitto. Il protagonista viene presentato come antieroe, si scava e si scandaglia nella sua mente, analizzandone la biografia (infanzia, studi, lavoro, amicizie, rapporti familiari), indagandone anche la dimensione di vittima di un’esistenza difficile, che lo ha reso incapace di accettare la realtà. Il racconto procede dal delitto a ritroso, tramite flashback, per cercare di individuarne cause ed origini. Il protagonista, prima che carnefice, diventa quindi vittima di se stesso.
Quello di Stelle Nere è un modo di raccontare che ha la forza storica del documentario, supportata dalla ricostruzione dei fatti e dal metodo narrativo di Marra – già documentarista per La Storia siamo noi –, e la forza realistica del fumetto, che conferisce al racconto una sorta di obiettività.
Casi realmente accaduti, ma raccontati senza ricorrere alle ricostruzioni fictional né ai materiali di repertorio, ma attraverso il disegno, che finisce per dare all’impianto documentaristico del racconto una sfumatura di distacco dalla realtà, così da poter guardare il fatto da una prospettiva diversa e valutare il crimine in modo più oggettivo.
Ecco perché anche le immagini di repertorio, mai cruente, sono ridotte all’essenziale. I particolari più macabri sono raccontati o resi meno truci dal disegno.
Nella prima puntata (che si può rivedere su www.rai.tv), Marra ha ricostruito la sera del 30 agosto 1970, quando, al 9 di via Puccini a Roma, il marchese Camillo Casati Stampa, che di solito amava guardare la moglie mentre si concedeva ad altri, cede a un raptus di gelosia. Carica il suo fucile e uccide moglie e amante. Poi si spara sotto il mento.
Altre puntate andate onda: la vicenda di Gigliola Guerinoni, la mantide di Cairo Montenotte che una notte dell’87 uccise Cesare Brin e quella di Charles Manson, il satanista responsabile del massacro di Bel Air e la morte di Sharon Tate. Le prossime puntate si occuperanno di Doretta Graneris, Marlon Brando, e John Holmes.  L’appuntamento è su Rai 3, il sabato sera, alle 23.55 circa.

L’ELEGANZA DI UNA MATITA

I disegni sono di Chiara Fazi, trentenne romana laureata
in pittura e incisione all’Accademia di Belle Arti della Capitale. Insignita di diversi riconoscimenti, ha esposto in diverse gallerie d’arte. Nel 2010 è stata scelta da Eni per la rivisitazione dell’immagine del cane a sei zampe. Ha partecipato come illustratrice alla campagna promozionale per il Roma Europa Festival 2010. Insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Frosinone
e ha uno studio a Roma, alla Garbatella (www.chiarafazi.com).