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 2014  febbraio 27 Giovedì calendario

PIANGERE

«Mi è capitato di piangere dopo un match. Nel tennis è successo a campioni come Federer e Nadal. È difficile contenere queste cose. È anche il bello dello sport: ci tieni talmente tanto, troppo, come succede a me, che non accetti vada male. E la gente non capisce la reazione, sbagliata, ma umana» (Fabio Fognini).

GHIACCIO «Mourinho sembra un uomo di ghiaccio, invece l’ho visto piangere dopo la vittoria in Champions. Noi stavamo partendo per tornare a Milano, lui aveva un appuntamento con il Real Madrid e, davanti al pullman, non riuscì a trattenere le lacrime. Mourinho ha le sue debolezze, ma preferisce nasconderle» (Lele Oriali).

ARCHIVIO «Oggi io uso solo l’iPad e l’iPhone, collegati tra loro. Da anni archivio nomi, numeri dati e impressioni: ho archiviato 1.350 ordini di arrivo, non mi manca niente, avrò le schede di almeno 2.500 ciclisti» (il ct azzuro Davide Cassani).

TESTA «Come sempre avviene, dopo un lungo periodo di stasi per i primati, se il livello si alza con un campione gli altri lo seguono e e tutti si migliorano andandogli dietro. È anche una questione di testa» (Marco Fassinotti, che ha da poco fatto segnare il record italiano nel salto in alto).

SCELTE «Il calcio era il mio primo sport, lo è stato fino a 12 anni quando mi ruppi una gamba. Poi mia madre mi ha impedito di continuare. I miei amici erano amanti del basket e così ho cominciato. Credo sia stata la decisione giusta» (il play-guardia dei Phoenix Suns Goran Dragic).

FAMIGLIA «Le Olimpiadi del 2018? Devo pensarci. Io ho sempre creduto nei valori della famiglia e non vedo l’ora di averne una tutta mia. Vedremo se riuscirò ancora ad allenarmi e gareggiare ancora per quattro anni a questi livelli» (Arianna Fontana, che ha vinto tre medaglie a Sochi).

ZIO «Vivo con 4 nipoti, 2 sorelle, la mamma e la fidanzata: mi piace fare lo zio e mi diverto a veder crescere i bambini che ti guardano curiosi. Capisci cos’è la vita. Ecco perché sto sempre in movimento, tutto questo mi ha caricato e motivato per salire sul podio» (Lukas Hofer, bronzo olimpico nel biathlon).

UOMINI «È vero, i ragazzi mi vogliono bene. Però se non studiano o sbagliano comportamenti, tremano i muri. Mi interessa formare degli uomini, prima di tutto» (Pippo Inzaghi, allenatore della primavera del Milan).