Rita Querzé, Corriere della Sera 26/2/2014, 26 febbraio 2014
L’INDAGINE COLDIRETTI E LA «PAGHETTA» FINO A 34 ANNI
Costretti al ruolo di bamboccioni per colpa della crisi. Questa la rappresentazione dei giovani italiani che esce dal rapporto Coldiretti/Ixé presentato ieri. Secondo l’indagine, la metà degli italiani fino a 34 anni vive con la paghetta di genitori (51%) o parenti (3%). Il soccorso della famiglia, invece di ridursi, diventa ancora più massiccio tra i 30 e i 34anni: in questa fascia d’età riguarda il 79% degli intervistati. Tre under 35 su quattro vivono con i genitori. Ma anche quelli che hanno messo su famiglia spesso si fanno aiutare da papà e mamma. Secondo un recente rapporto Conad, una quota crescente di pannolini e salviette per neonati viene acquistata da clienti over 65. L’ennesima prova della sempre maggiore importanza del welfare familiare. I giovani sono scoraggiati al punto da ritirarsi dal mercato del lavoro (lo dicono i dati Istat, gli inattivi sotto i 34 anni sono passati da 6,2 milioni nel terzo trimestre del 2012 ai 6,5 dello stesso periodo del 2013). Dall’indagine Coldiretti-Ixé emerge che nell’ultimo anno un buon 44% degli intervistati non ha inviato alcun curriculum. A demotivare i giovani è anche la convinzione diffusissima (in otto casi su dieci) che senza raccomandazione trovare un posto di lavoro sia impossibile. La ricerca fuga il sospetto che i ragazzi italiani siano troppo esigenti: pur di lavorare, uno su quattro (23%) accetterebbe un posto da spazzino, il 27% entrerebbe in un call center e il 36 metterebbe la divisa del pony express. Pur di ottenere un’assunzione un under34 su tre è disposto anche ad accettare orari più pesanti a parità di stipendio, oppure uno stipendio sotto i 500 euro a parità di orario (32 per cento). D’altra parte, come segnalano le rilevazioni Istat, al Sud la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni ha superato la soglia record del 50%.
Rita Querzé
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