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 2014  febbraio 26 Mercoledì calendario

Premessa numero uno: si tratta di una simulazione sulla base dei voti validi ottenuti dai partiti alle elezioni per il Senato del 2013 (con il centrosinistra che si aggiudica il premio di maggioranza)

Premessa numero uno: si tratta di una simulazione sulla base dei voti validi ottenuti dai partiti alle elezioni per il Senato del 2013 (con il centrosinistra che si aggiudica il premio di maggioranza). Premessa numero due: rispetto a un anno fa la geografia politica è completamente cambiata con la frantumazione del Pdl e l’implosione di Scelta Civica. E ora i numeri, che mettono in evidenza come il primo nemico da battere per tutti i partiti sia l’astensionismo. Il calo dei votanti potrebbe modificare il quoziente provinciale per eleggere al primo colpo un consigliere regionale ma anche incidere sull’assegnazione dei seggi finali attraverso i resti. Dicono anche che con un sistema tripolare - centrosinistra, centrodestra e M5S che sostanzialmente si equivalgono - il rischio di ingovernabilità è molto alto. Lo sbarramento La legge elettorale fissa uno sbarramento per poter entrare in Consiglio regionale. Tre per cento se una lista corre da sola con un candidato presidente, La soglia può scendere se la formazione è alleata a un partito che supera il 5 per cento. Sulla base della simulazione entrerebbero a Palazzo Lascaris il Movimento 5 Stelle, Pd e Sel (con i resti, lo stesso sistema che nel 2010 ha permesso a Moderati, Federazione della Sinistra e Insieme per Bresso di eleggere un consigliere), il Pdl (anche se resta da valutare il rapporto tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra), Fratelli d’Italia e Lega Nord grazie al conteggio dei resti. Nel 2010 i voti residui hanno permesso di ottenere uno scranno anche a Pensionati e i Verdi-Verdi. La simulazione, poi, assegna 5 seggi a Scelta Civica che però si è frammentata con il distacco dell’Udc (nel 2010 il partito di Casini alleato con il centrosinistra ha eletto 2 consiglieri) e Popolari per l’Italia. Quattro anni fa l’Italia dei Valori ha ottenuto tre seggi ma anche in questo caso c’è stata una scissione. Con i voti del 2013, comunque, il Centro Democratico e Rivoluzione Civile non entrerebbero in Consiglio regionale. I quorum pieni Si vota con la legge elettorale attuale rimodulata per portare in Consiglio regionale 50 eletti più il presidente. Un numero fisso stabilito dallo Statuto. I dieci consiglieri del listino saranno assegnati come premio di maggioranza al candidato presidente che vincerà le elezioni. Quaranta saranno eletti con il sistema proporzionale. In base alla simulazione 25 saranno assegnati in modo diretto mentre gli altri 15 attraverso il sistema dei resti. Il quoziente elettorale varia provincia per provincia. Nel torinese per fare un consigliere al primo colpo servono quasi 55 mila voti. In base al risultato del Senato 2013, diciotto dei 21 posti spettanti alla circoscrizione di Torino saranno assegnati subito. Anche le province di Cuneo (quorum di poco superiore a 50 mila voti,), Novara (quoziente a 47 mila) e Alessandria (soglia 45 mila) dovrebbero eleggere i consiglieri al primo colpo (tre, uno e tre). Le altre province devono aspettare la lotteria dei resti. Il sistema dei resti In provincia di Torino fanno seggi pieni Pd, Pdl, M5S e Scelta Civica. A Cuneo e Alessandria la partita taglia fuori la formazione di Mario Monti. A Novara premierebbe il Pd. Gli altri 15 seggi sono assegnati su un collegio unico regionale dove confluiscono tutti i voti delle formazioni che non hanno fatto il seggio pieno e i voti che non sono serviti agli altri partiti per fare i seggi pieni. Chi ha i resti più alti si becca il posto e questo permette a Sel, FdI e Lega Nord di tornare in gioco. L’assegnazione finale In base alla simulazione il Pd avrebbe 12 seggi, 6 nel torinese e uno nel resto delle province eccetto il Verbano che in questo schema non elegge alcun consigliere. I Cinque Stelle eleggerebbero 11 consiglieri (6 a Torino e 1 nel resto delle province eccetto Vercelli ). Otto consiglieri per l’ex Pdl (4 a Torino e uno ad Alessandria, Cuneo Novara e Vercelli). Tre consiglieri a Torio e uno a Cuneo ed Alessandria per Scelta Civica. Due per la Lega (Torino e Cuneo) e uno a testa per Sel e Fratelli d’Italia (a Torino).