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 2014  febbraio 25 Martedì calendario

AUSTRALIA, “HANNIBAL” CONFESSA 14 OMICIDI


Un ex macellaio australiano, Andy Albury, che sta scontando l’ergastolo per l’omicidio e la mutilizazione nel 1983 di una aborigena a Darwin, potrebbe essere l’autore di una serie di misteriosi omicidi, almeno 14, tutti commessi tra il 1970 e il 1982 lungo un tratto di 800 km. isolato e pressochè disabitato della famosa e ora famigerata Flinders Highway che attraversa il Queensland da est a ovest. La polizia del Queensland ha riaperto le indagini di molti omicidi irrisolti. “Lo abbiamo arrestato e fatto condannare all’ergasolo per un solo omidicio”, ha detto il sergente Les Chapman al Sunday Mail. “Ma eravamo certi che avesse ucciso altre persone. A me personalmente ha confessato 14 omicidi”. Tra i casi irrisolti – anche se non archiviati – quello dell’autostoppista ventenne Tony Jones scomparso senza lasciare traccia nel nord del Queensland nel 1982. ”Ho detto agli investigatori che Albury in quel periodo si trovava in quella zona e che è lui il principale indiziato”, ha aggiunto Les Chapman. John scomparve nella notte del 3 novembre 1982 mentre camminava lungo l’autostrada nella speranza che qualcuno gli desse un passaggio. L’ultima volta fu visto da un automobilista di passaggio a Anthill Creek, zona divenuta tristemente famosa per molti misteriosi omicidi, a circa 26 km. da Townsville. La polizia del Queensland ha riaperto le indagini una settimana fa a seguito della confessione di Albury che ha condotto gli inquirenti nel macello dove lavorava, a Hughenden, 1400 a nord-ovest di Brisbane.
IL PROPRIETARIO del macello, Stewart Christensen, ha detto alla polizia che qualcuno avrebbe potuto fare a pezzi le vittime e darle in pasto ai maiali senza che nessuno se ne accorgesse. Secondo la perizia psichiatrica, disposta dal tribunale all’epoca della condanna all’ergastolo, Andy Albury aveva seri disturbi mentali che lo portavano a ”minimizzare la portata di un omicidio”. La relazione dei periti diceva anche che Albury era estremamente pericoloso e che aveva una fantasia ricorrente: terrorizzare una intera città commettendo una serie di omicidi a caso e senza alcuna motivazione così da indurre ogni abitante a temere di poter essere la prossima vittima. La presunta confessione potrebbe consentire di risolvere almeno 11 dei 14 casi irrisolti dando finalmente un po’ di pace alle famiglie della cosiddetta ”autostrada della morte”. Il corpo di Catherine Graham, 18 anni, fu trovato mutilato nei pressi dell’autostrada nel 1975. Prima di morire Catherine era stata violentata. Nell’ottobre del 1978 Karen Edwards, Gordon Twaddle e Timothy Thompson furono trovati morti con un colpo alla testa nei pressi di monte Isa, 250 km. a ovest di Julia Creek. Anche le autostoppiste Robin Hoinville-Bartram, 18 anni, e Anita Cunningham, 19 anni, scomparvero nei pressi dell’autostrada nello stesso periodo. Robin fu uccisa con due colpi d’arma da fuoco alla testa e le sue ossa furono rinvenute, in parte, nel luglio del 1972 a ovest di Charters Town. Anita figura ancora nell’elenco delle persone scomparse, ma la polizia è convinta che sia stata uccisa insieme all’amica. Lungo l’autostrada della morte sono stati trovati anche i corpi delle sorelle MacKay: Judith, 7 anni, e Susan, 5 anni. Entrambe erano state violentate. Gli inquirenti sono ancora cauti e alquanto restii a dare pieno credito alla confessione di Albury nel timore che non avendo nulla da perdere voglia solo continuare a vivere la sua fantasia malata e ad accreditarsi come lo Hannibal Lecter dell’Australia.