Susanna Novelli, Il Tempo 25/2/2014, 25 febbraio 2014
CONSULENZA D’ORO, FUKSAS CADE DALLA NUVOLA
IL CASO –
All’alba del 2014, l’archistar Massimiliano Fuksas «cade» proprio sulla sua Nuvola. L’Ente Eur Spa, presieduto da Pierluigi Borghini, ha deciso infatti di «non rinnovare» la consulenza artistica del famoso architetto. Una consulenza che ammontava a oltre cinquantamila euro al mese.
Cifre da archistar, cifre d’altri tempi e non più sostenibili per un progetto sì grandioso ma talmente dispendioso da entrare in crisi più di una volta. Oltre 256 milioni di euro e una «boccata d’ossigeno» arrivata giusto in tempo sotto Natale con la Legge di Stabilità che ha dato il via libera a un prestito da parte del Governo di cento milioni. Ne mancano all’appello ancora settanta per completare l’opera entro il 2015.
Il mega progetto risale al 2000 ma ha preso concretezza nel 2008 con un obiettivo preciso: fare dell’Eur un polo congressuale a livello europeo. Siamo al culmine del «modello Roma» targato Veltroni e Fuksas, Piano, Calatrava firmano progetti "grandiosi".
La Nuvola e le Torri delle Finanze viaggiano in parellelo, la città dello Sport di Calatrava pur uscendo dal futuro - o meglio futuristico - centro congressi rappresentano un’idea della Capitale che va ben oltre - e ben al di sopra - dello sviluppo economico e dei potenziali investimenti da reperire. I cantieri della Nuvola si fermano, rallentano, si pensa allora a reperire fondi con la costruzione di un albergo quasi all’interno. L’unica struttura, questa, già completata ma che non si riesce a vendere né, al momento, ad affittare.
Ma l’emblema del fallimento dell’epoca dell’archistar captiolina sono senza dubbio le Torri, oggetto di un sopralluogo nei giorni scorsi della Commissione capitolina ai Lavori pubblici. Due enormi scheletri che a cinque anni dallo start up dominano incontrastate il cuore dell’Eur, deturpando, oltretutto, proprio la vista della preziosa Nuvola. Il complesso residenziale extra lusso giace sul laghetto dell’Eur e non si hanno notizie su come, chi e quando metterà fine a tanta agonia urbanistica.
Il problema, ovviamente, è economico. Per questo, continuare a sborsare oltre cinquantamila euro al mese a Fuksas per una consulenza artistica di un progetto ormai al 76% dal completamento, ma della quale ne vuole legittimamente assumerne la direzione l’impresa che sta portando a termine i lavori, sarebbe stato quanto meno «fuori luogo». Indiscrezioni riferiscono che all’archistar sarebbe stato chiesto di continuare a collaborare gratuitamente alla fase conclusiva del progetto che porta, e porterà sempre, la sua firma. Fuksas si sarebbe «riservato di decidere».
Nell’attesa che la Nuvola apra i battenti c’è tuttavia un allarme rosso che suona a gran voce sulla Nuova Fiera di Roma. Inaugurata nel 2007, un anno prima della posa della prima pietra della Nuvola, l’attuale centro congressi della Capitale non solo sta "sprofondando" nel senso ingegneristico del termine - circostanza per la quale è aperto un contenzioso con la società costruttrice di 160 milioni di euro - ma registra un debito di 176 milioni.
Anche in questo caso la riflessione nasce spontanea. Si è creato un polo fieristico in una zona lontana dal centro e mal collegata, puntanto al business congressuale, si è ridotta la «vecchia» Fiera di Roma a padiglioni di accoglienza per i senza tetto, dopo un anno dal taglio del nastro si è partiti con il mastodontico progetto Fuksas, «tagliando» di fatto ogni prospettiva di crescita alla Nuova Fiera che oggi agonizza proprio come le Torri dell’Eur.
Centinaia di milioni di euro, consulenze d’oro, progetti ambiziosi certamente ma completamente fuori la portata di un’economia fragile ancora prima della crisi.
Lo stop alla consulenza d’oro di Fuksas è il segnale tangibile che qualcuno, prima e forse meglio, di lui è caduto dalle nuvole.