Nino Materi, il Giornale 19/2/2014, 19 febbraio 2014
Jean Berko Gleason, professoressa emerita di psicologia dell’Università di Boston, dice che i vezzeggiativi e i nomignoli sono alla base di una solida intesa di coppia: «L’uso di questi nomignoli ricorda il linguaggio con cui i genitori, le mamme in particolare, si rivolgono ai bambini piccoli; nell’ambito della coppia, il ricorso a questi appellativi affettuosi e bambineschi è un preciso segno dell’amore e dell’impatto emozionale che si nutre nei confronti della persona amata»
Jean Berko Gleason, professoressa emerita di psicologia dell’Università di Boston, dice che i vezzeggiativi e i nomignoli sono alla base di una solida intesa di coppia: «L’uso di questi nomignoli ricorda il linguaggio con cui i genitori, le mamme in particolare, si rivolgono ai bambini piccoli; nell’ambito della coppia, il ricorso a questi appellativi affettuosi e bambineschi è un preciso segno dell’amore e dell’impatto emozionale che si nutre nei confronti della persona amata». All’origine di tutto c’è la dopamina, il neurotrasmettitore responsabile della particolare sensazione di benessere che si prova da innamorati. Questa sostanza si attiva anche nei bambini piccoli in presenza delle coccole dei genitori, una situazione in cui il bimbo sperimenta la dolcezza di sentirsi sicuro e amato.