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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

Quotidiani, radio, web e tv hanno scoperto in questi giorni che il nostro nuovo Premier con la sua chitarra sa “tenere lontani i cinghiali”, va avanti a “pizze” e “banane”, veste da “Fonzie” e gira il mondo in Smart, “un’auto fichetta come lui”

Quotidiani, radio, web e tv hanno scoperto in questi giorni che il nostro nuovo Premier con la sua chitarra sa “tenere lontani i cinghiali”, va avanti a “pizze” e “banane”, veste da “Fonzie” e gira il mondo in Smart, “un’auto fichetta come lui”. E questo è solo un assaggio. Buon divertimento. "Al liceo lo chiamavamo il Bomba, perché le sparava grosse..." (Un ex compagno di classe intervistato da un’emittente fiorentina, Lady Radio). "Ci siamo conosciuti da giovani, io avevo 16 anni e lui 20. Era la prima volta che faceva il capo scout. Ci eravamo persi nel bosco, e durante la notte i cinghiali iniziarono ad avvicinarsi. Matteo riuscì a tenerli alla larga: prese la chitarra e suonò per tutta la notte" (Samuele Fabbrini, candidato sindaco al Comune di Pontassieve, in provincia di Firenze, e amico di lunga data di Renzi). Samuele Fabbrini, candidato sindaco al Comune di Pontassieve, in provincia di Firenze, e amico di lunga data del leader del PD Matteo Renzi racconta un aneddoto risalente ai tempi degli scout. "Ci eravamo persi nel bosco - spiega Fabbrini - e durante la notte i suoi "abitanti" iniziarono ad avvicinarsi. Per tenerli alla larga, Matteo prese la chitarra e la suonò per tutta la notte"di Francesco Giovannetti "A Renzi piace Guccini, suonava e cantava canzoni come ’La Locomotiva’, quindi anche abbastanza lunghe... ecco, fate voi" (sempre Samuele Fabbrini). "Era goloso degli ’occhi di bue’, e credo lo sia ancora. Ricordo ai tempi dei primi incarichi, quando sua mamma, con tipico spirito protettivo, faceva incartare a mia moglie il biscottino suo preferito" (Roberto Feroci, della storica pasticceria "Feroci" di Rignano sull’Arno, il comune in Provincia di Firenze dove è nato Matteo Renzi, a Repubblica.tv). "Dopo un mese di prima elementare, la maestra, signora Persello, lo promuove: il bambino è sveglio, può passare in seconda". "Si fa eleggere rappresentante di classe. Entra negli scout. Guida un gruppo in una gita in Garfagnana: si perdono in un bosco, passano la notte all’addiaccio. I compagni lo chiamano «Mat-teoria», perché parla parla ma poi a lavorare sono sempre gli altri". "È laureato in giurisprudenza con una tesi su "La Pira sindaco di Firenze": voto 109; mancò il 110 perché discutendo la tesi litigò con il relatore". "Nel 1999 sposa Agnese Landini, conosciuta agli esercizi spirituali nell’Agesci". "Nel 2006 passa in città Berlusconi. Ai suoi uomini confida: «Quel Matteo è bravo, ma sbaglia a vestirsi di marrone: fa tanto sinistra perdente»". "Preferisce i jeans Roy Rogers Anni ’80 e il giubbotto di pelle da Fonzie. Taglia il ciuffo. Dimagrisce mangiando banane e iniziando a correre (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera). "Già da piccolo si capiva che Matteo Renzi sarebbe stato il numero uno. Da giovane era compito, non faceva mai errori e aveva quel suo ciuffo un po’ volante. Era un grande imitatore, in uno spettacolo imitava alla perfezione Vittorio Sgarbi: ciondolava il capo qua e là, si toccava il ciuffo... era veramente eccezionale" (Don Giovanni Sassolini, sacerdote da cui serviva messa il giovane Matteo Renzi, a "Un Giorno da Pecora"). "Andava molto bene a scuola, è sempre stato un grande oratore. Ricordo discussioni e confronti molto belli che aveva con il professor di filosofia - il Cancemi - che era di destra. Il prof lo stimava molto e con Matteo parlavano di tutto. Matteo gli diceva: prof, ha visto che cosa c’è scritto sul giornale? E partiva il dibattito. Per noi quelle discussioni erano una mano santa. Così non si faceva lezione" (Letizia Manni, ex compagna di liceo di Matteo Renzi, intervistata dal Messaggero) "Renzi funziona perché mediatico. E mi ha copiato. La giacca di pelle, stile Fonzie, l’avevo sfoggiata io più di un anno fa, ricorda?". Certo, con la maglia di Paperino (Il senatore Ncd Roberto Formigoni intervistato da Carlo Tecce, sul Fatto Quotidiano). "Ad un certo punto lascerò, e spero di avere una vita anche dopo la politica. Mi piacerebbe insegnare, o diventare un conduttore televisivo" (Matteo Renzi intervistato da Vanity Fair, novembre 2013). "In famiglia e al suo paese sono tutti preoccupati per lui, al punto che la mamma sull’uscio di casa mi dice: «Matteo? L’ho affidato alla Madonna» (Michele Brambilla su La Stampa). "La faccenda della Smart si carica di senso: è leggera, veloce e un po’ prepotente; è giovane, poi, costosa e non italiana. Insomma, è molto Renzi. La Smart è fichetta" (Filippo Ceccarelli su La Repubblica) "Sono molto fiduciosa: se davvero toccherà a lui governare lo farà con l’entusiasmo che l’ha sempre contraddistinto. Se i figli hanno compreso il nuovo ruolo di Matteo? Il più grande quasi lo prende un po’ in giro, gli altri devono capire veramente di cosa si tratta" (Agnese Landini, moglie di Renzi, intervistata da “L’Aria che tira”, LA7) "Viene due volte a settimana, per un ritocco alla sfumatura, una manicure, o giusto per un caffè". Sono state le forbici di Tony a sfrondare nel tempo la vaporosa frangia un po’ troppo Renzie/Fonzie. "Mi disse: fai tu. Il ciuffo era sempre spettinato. Ora li porta più corti, pratici, una testa classica. Basetta lunga. Sta bene, no? Lo fanno sembrare più atletico. Che poi Matteo ha dei capelli bellissimi, lavorarli è una gioia, come li metti stanno, lui non si pettina nemmeno. Una strofinata di asciugamano e via, è pronto". Nessun aiutino. (Antonio Salvi, 74 anni, barbiere di fiducia di Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera) "Renzie è il nuovo Cipollino" (Beppe Grillo). "In banca ho 22 mila euro. Come sindaco prendo 4.300 euro netti. Mia moglie è insegnante precaria, insieme raggiungiamo 5.500 euro al mese. Abbiamo un mutuo trentennale sulla nostra casa di Pontassieve. E non ho neppure il vitalizio, mentre altri candidati alle primarie ne hanno più di uno, anche tre pensioni. Morale: stiamo bene, meglio di tanta gente certo, ma non riusciamo a mettere via granché" (Matteo Renzi intervistato da "Oggi"). "Matteo viene sempre da noi, mangia solo pizza margherita. Ho provato a mettere due acciughine ma niente... Quando sta per finire la prima, ordina il bis per la seconda. E a volte ne mangia anche due e mezza. Il primo quarto la mangia con le mani, poi il resto con le posate. Beve solo Coca Cola. Io e lui andiamo a correre assieme, verso le cinque e mezza di mattina. Lui è uno veramente tosto, che riesce a fare anche 20 o 22 chilometri per volta" (Maurizio Mandola, titolare della pizzeria Far West di Pontassieve, vicino Firenze, frequentata assiduamente da Matteo Renzi). "Ebbene sì, io e Renzi siamo amici, ci vediamo, ci stimiamo, subisco il fascino della sua leadership, un po’ come mi succede con Silvio. Magari lo voto. Ogni giorno io e Renzi ci scambiamo volentieri sms, ma non vi dico cosa ci diciamo" (Alfonso Signorini intervistato da "La Zanzara" e da La Stampa) "Di solito Renzi lo chiamiamo ’il cavallo’, perché in toscana il cavallo è colui su cui si punta. Se dice parolacce? Qualche volta sì, ma mai bestemmie. Dice spesso quella con la doppia zeta. Il vaffanculo? Certo, ma lui dice ’vai a hahare’ con la ’c’ aspirata toscana" (Dario Nardella, deputato Pd, nuovo sindaco di Firenze e amico storico di Renzi, a "Un giorno da pecora"). "Quattrozampe vip ma non per Matteo" (titolo). “Sarà un duro colpo per gli amanti di Dudù e degli altri quattrozampe vip: Renzi non possiede un cane" (Il Giornale). "La partecipazione col giubbetto da Fonzie ad Amici, la copertina di Chi con le nonne. E poi la foto con Mandela postata su Facebook un attimo dopo la sua morte. Del 1994 la prima apparizione tv. Va alla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno. Cinque puntate, 48 milioni in gettoni d’oro. Alto, allampanato, occhialoni, aria da secchione. È subito fama. Dice di lui Mike: ’È un campione, non sbaglia’" (Marra e Vecchi sul Fatto Quotidiano, ritratto di Renzi). "A Renzi consiglierei un tatuaggio tribale, sull’avambraccio, che fa un po’ macho" (Laura Morani, responsabile Giustizia Pd). "Guardi, riusciva a prevedere l’esito di ogni azione. C’è rimasto davvero malissimo per la sconfitta della Fiorentina contro l’Inter. Imprecava. Gli ho sentito urlare una gran quantità di ’Cazzo! Eccheccazzo. Ma caaaazzoooo’, e poi: ’Ma che culo ha l’Inter? Che cuuuulo’" (Carlo Rossella, intervistato dal Fatto Quotidiano dopo aver assistito al match di campionato Fiorentina-Inter). "Se guardate le foto del Matteo di qualche anno fa, vedrete un giovanotto paffutello. Adesso è un figurino. Va a correre. Fa le maratone. E sul camper, quando siamo stati in compagnia con lui, abbiamo scoperto che si nutriva solo di banane. Potassio". "Ovunque andava Renzi radunava le folle che pareva un messia. L’abbiamo visto pronunciare discorsi della montagna e quasi moltiplicare pani e pesci in paesi ultra leghisti della Bergamasca e a Trani, nell’Emilia rossa e a Campobasso" (Michele Brambilla su La Stampa). "L’ho conosciuto a 7 anni e fin da allora aveva la stoffa del capo, era svelto di lingua e non si arrendeva mai. Si faceva rispettare, certo, ma se c’era da fare a botte, spesso le buscava lui. A calcio voleva vincere sempre, ma non era molto dotato, e alla fine si riciclò arbitro" (Don Giovanni Sassolini, il parroco che ha visto crescere Renzi, intervistato da Chi). "Osservando la galassia di riferimenti di Renzi, e delle generazioni a lui vicine, viene in mente Steve Jobs e il celebre imperativo categorico rivolto ai giovani americani: «Stay hungry, stay foolish!». Siate affamati, siate folli! Ambiziosi. I modi di Renzi ricordano Il Grande Gatsby, l’affascinante outsider dell’età del jazz americana. Gatsby e Renzi sono entrambi personaggi fuori misura, dotati di carisma e ambizione..." (Luca Mastrantonio sul Corriere della Sera). "I soprannomi di Renzi: ’Il Bimbaccio’, o ’Giocagiò’, o ’Giamburrasca’" (Filippo Ceccarelli su La Repubblica). "La Smart utilizzata da Renzi è del compagno di partito Ernesto Carbone che l’ha comprata di sesta mano a 1 euro. È del 2001, e dopo 12 anni la Smart city coupé 600 a benzina è piuttosto obsoleta. Tanto da rientrare nelle auto a cui è vietato l’accesso nella Ztl perché inquinanti. Ma Renzi ha fretta di arrivare" (Il Fatto Quotidiano). "Per i porno Brunetta sarebbe il number one, è sempre incazzato. Renzi? No, ha una faccia da bravo ragazzo, mi sembra uno tranquillo. Uno nella media, un romanticone" (Rocco Siffredi intervistato da "La Zanzara"). "Renzi è più attuale, direi casual chic. Berlusconi è più classico. Però l’arrivo di Matteo ha costretto Silvio a rivedersi stilisticamente, adesso ha cominciato ad abbinare giacca e lupetto, che è molto meglio del gessato di prima. A me piace comunque di più Renzi, odio la cravatta, il formale" (Flavio Briatore, intervistato da La Repubblica). "Gli amici di Renzi. A pranzo vede volentieri Cesare Prandelli, con cui ha un rapporto molto forte, e Lorenzo Cherubini (insomma Jovanotti). Con Roberto Cavalli l’amicizia è recente. Tra i giornalisti Renzi ha rapporti di stima con Beppe Severgnini e Massimo Gramellini, ma non ha amici, se non la coppia Daria Bignardi-Luca Sofri (con Fabio Fazio, dopo una distanza iniziale, si sentono ogni tanto). Gli è simpatico Flavio Briatore (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera). "Peso 81 chili. Da qui ai quarant’anni voglio scendere a 75. Mi sono dato un anno e mezzo di tempo (...) A 20 anni partecipai alla ruota della fortuna perché adoro i giochi di parole. Paola Barale aveva un suo spessore culturale. Vedendola dal vivo ho scoperto che la tv ti ingrassa di parecchio. Ho vinto 4 partite. Alla quinta avrei guadagnato 50 milioni di lire e sarei andato alla Ruota d’Oro. Invece sbagliai l’ultima definizione: ’un mare di neve’. Dissi: ’un mare di navi’. Mi ha fregato una vocale" (Matteo Renzi intervistato da La Stampa, ottobre 2013). "No, non ho seguito la diretta Tv dal Quirinale perché a quell’ora avevo tanto da fare. Ma ho un’enorme fiducia in Matteo, ogni giorno prego per lui: che lo Spirito Santo lo guidi e lo illumini" (Maria Bovoli, nonna novantatreenne di Renzi, intervistata dal quotidiano La Nazione).