Danilo Mainardi, Sette 21/2/2014, 21 febbraio 2014
LA DANZA DELLE TROTE – [DUELLI TRA MASCHI E “PASSEGGIATE” NUZIALI. COSÌ NASCONO GLI AVANNOTTI]
Chiare, fresche e dolci acque: è qui che nascono le trote. Ormai non è facile scoprirle in natura quando si riproducono. A me però è successo di assistere ai duelli dei maschi, poi alla costruzione del nido da parte di una femmina e infine a quando avviene la fecondazione delle uova. È tutta vita. C’è molto da imparare.
Era stato, ad attrarmi, un movimento a pelo d’acqua. Ero sulla riva di un torrente, una spanna d’acqua correva veloce nel suo greto. Era limpida, ricca d’ossigeno e scivolava gorgogliando tra i ciottoli. I maschi erano intenti nel loro torneo mentre una femmina solitaria, grossa e panciuta, usando coda e tronco spostava sassi con movimenti attenti. Ne risultò una bassa fossa d’una decina di centimetri di diametro. Il maschio vincitore, intanto, aveva allontanato i contendenti. Il suo corpo era percorso da un tremito mentre s’avvicinava alla femmina toccandola sui fianchi con la bocca. Fu allora che la coppia iniziò la “passeggiata”. Nuotavano affiancati e, giunti sulla fossa-nido, ognuno liberò il suo seme.
Di più non vidi. So però che la femmina aveva ancora altro da fare. Doveva, con colpi di coda, coprire di ghiaia la bassa infossatura per proteggere le uova, e anche so che il rito nuziale può ripetersi più volte con maschi diversi. Tra quei sassi nasceranno poi gli avannotti che, per un po’, si nutriranno con le riserve del sacco vitellino. Poi inizieranno una vita avventurosa da predoni di piccoli crostacei e di insetti, infine di pesci e di girini, di rane e di tritoni.
I danni degli allevamenti. Lo spettacolo bellissimo, da seguire in silenzio, delle trote che fanno l’amore in natura è divenuto raro perché ormai le nostre, le fario, sono rarissime. A fine ’800 iniziò l’allevamento e la disseminazione dell’americana iridata, e ora è questa la specie che comanda da noi.