Massimo Gaggi, Sette 21/2/2014, 21 febbraio 2014
TRIPLICANO GLI AMERICANI CHE NON VOGLIONO PIÙ ESSERLO
[WASHINGTON]
Da sempre gli Stati Uniti, Paese nato dall’immigrazione e divenuto la nazione col sistema economico più ricco del Pianeta, cercano di limitare i nuovi accessi difendendosi con durezza dall’ingresso di clandestini e negando cittadinanza e “green card” alla maggior parte di quelli che le richiedono. Ma non tutti cercano di diventare americani. C’è anche chi decide di rinunciare all’ambita cittadinanza Usa o alla residenza nel Paese. Non sono molti – tremila l’anno scorso – ma sono triplicati rispetto al 2012, quando gli “abbandoni” furono 932. Perché lasciare un Paese che quasi tutti considerano un porto sicuro in un mondo in tempesta? C’è gente che va a vivere all’estero e decide che non ha più interesse a mantenere legami con gli Usa: un caso celebre è quello di Tina Turner che vive in una villa su un lago vicino a Zurigo e nell’ottobre scorso ha rinunciato al passaporto americano diventando cittadina svizzera. Scelta fatta anche per motivi fiscali? Forse non nel suo caso, ma in altri sì: le tasse Usa, più basse di quelle di molti Paesi europei, sono di certo più alte che in Asia. E il cofondatore di Facebook, Eduardo Saverin (foto), due anni fa ha fato infuriare mezza America comunicando l’intenzione di trasferirsi a Singapore con tutto il suo patrimonio per sottrarsi al Fisco statunitense. Il Congresso provò subito a correre ai ripari mettendo in discussione una norma che raddoppia – dal 15 al 30 per cento – l’imposta patrimoniale a carico di chi lascia gli Stati Uniti per motivi fiscali: ma quella legge non è mai stata approvata.