Fabio Cavalera, Corriere della Sera 21/2/2014, 21 febbraio 2014
REBEKAH, WENDI E TONY «TRIANGOLI» PERICOLOSI
Tony Blair aveva una passione speciale per Wendi e Rebekah, le principesse del mondo Murdoch. Nulla di piccante, giurano gli amici dell’inner circle laburista. Ma che, adulterio o no, i suoi occhi e le sue attenzioni siano stati infiammati dalla bellezza e dall’intelligenza dell’ex moglie del tycoon (laureata a Yale) nonché dalla perfidia della ex principale collaboratrice dello Squalo non vi è il minimo dubbio. Non c’è da inorridire. Solo che l’architetto del New Labour ed ex inquilino di Downing Street rischia di restare stritolato in questa tenaglia di donne fatali e spregiudicate, affascinanti e scalatrici.
Il caso vuole, ma forse è un gioco sottile di ricatti o di vendette orchestrate manco a dirlo dall’anziano e pimpante editore di tabloid e padrone di Sky, che nel processo per lo spionaggio telefonico il fantasma di Tony Blair stia diventando una presenza fin troppo reale e ingombrante. Il mondo blairiano è convinto che ci sia dietro lo zampino dell’ottantaduenne magnate il quale, colpito da gelosia fulminante, si starebbe togliendo lo sfizio di inguaiare il povero Blair. Sarebbe stato proprio lui a passare a Vanity Fair le note piccanti della ex consorte Wendi: «Oh merda, perché mi manca tanto Tony, ha un corpo così bello…».
Probabilmente c’è da credere a Blair quando giura che non vi è stata nessuna relazione di letto fra lui e Wendi: niente più che simpatia. Ma la storia è venuta fuori alla vigilia delle battute più calde del processo per le porcherie combinate dai tabloid della galassia Murdoch, quasi un preludio ai capitoli successivi che si scrivono in tribunale dove i cervelli delle intrusioni devono rispondere di cospirazione.
Insomma, il presunto scandalo del primo triangolo fra Tony, Wendi e Rupert è stato un assaggino prima dello scandalo vero, uno scandalo di immagine, che riporta sulla scena l’altra «signora» della corte Murdoch, ossia la chioma rossa di Rebekah Brooks, ex direttrice del Sun e di News of the World , ex numero uno di News International , il braccio di controllo dei giornali di famiglia. Questo secondo triangolo, fra Tony, Rebekah e Rupert, è politicamente serio. Non è solo roba da gossip rosa.
Magicamente, fra mercoledì e ieri, con Rebekah finalmente chiamata a discolparsi in aula (impresa durissima se non impossibile), è saltata fuori la relazione speciale della diletta (di Rupert), direttrice e manager, con il «nemico» Tony. In due puntate, in due udienze, si è scritta una pagina davvero succulenta della storia. Il tutto grazie alla scoperta di una email indirizzata a James Murdoch (figlio di Rupert) e che la Brooks conservava nel computer. Ebbene, ne viene fuori uno spaccato imbarazzante: Tony Blair, nel 2011 pochi giorni prima dell’arresto dell’amica e mentre il nuovo leader laburista Ed Miliband premeva per fare piazza pulita degli spioni, si offrì come consigliere dei Murdoch sulle strategie processuali, avvertì Rebekah che la bufera stava per arrivare, la invitò a «tenere duro» e a dire di essere costretta a riempirsi di pillole per dormire. Per gli amici e le amiche questo e altro, per carità, non ci si tira indietro. Comunque non è una pagina da incollare nella prestigiosa biografia di Blair. Il quale, Blair, si è ben guardato dallo spiegare. Rebekah, invece, ha messo il dito nella piaga: «Sì, Blair l’ho conosciuto nel 1997 e ci siamo frequentati».
L’anima candida ha confessato di avere sognato il giornalismo da quando aveva 8 anni, di essere entrata nell’universo dei tabloid, di avere maneggiato soldi per comperare storie (ad esempio 250 mila sterline alla prostituta vendutasi all’attore Hugh Grant), di avere capito che senza «conoscenze» non si va avanti. Blair, all’epoca premier, entrò nella sua rete. Due donne, due triangoli. Amicizie o passioni. Galanteria o necessità. Scambio di favori o che altro? Lo Squalo apre i cassetti. E di Tony Blair si leggono le pagine più sconosciute: quelle delle sue debolezze.
Fabio Cavalera
@fcavalera