Gianfranco Ferroni, ItaliaOggi 21/2/2014, 21 febbraio 2014
RAINEWS24 VIOLA IL CODICE TV E MINORI CON NYMPHOMANIAC
Pugno duro del Comitato media e minori, guidato dal professor Maurizio Mensi, che ha esaminato il caso relativo al trailer del film Nymphomaniac, trasmesso da RaiNews24, la rete diretta da Monica Maggioni, durante il servizio giornalistico dedicato al Festival del cinema di Berlino lo scorso 6 febbraio, nel primo pomeriggio. Dopo aver valutato le argomentazioni della Rai, il Comitato «ha ritenuto che le immagini trasmesse, per la loro alta valenza erotica, a prescindere dal valore artistico del film, fossero del tutto inadeguate a un pubblico di minori all’ascolto. Pur apprezzando la presa di posizione assunta dai vertici dell’azienda nei confronti della trasmissione, il Comitato ha pertanto adottato» una «risoluzione per la violazione del Codice tv e minori».
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«Io non ne posso più di questa parola, buonista. Mi sono proprio rotto le palle. In un paese costruito sulla rabbia, interpretare la buona educazione come buonismo è un’associazione a delinquere»: complice forse il nervosismo di una conferenza stampa tutta incentrata sui dati d’ascolto in calo, Fabio Fazio sbotta così alla domanda di un giornalista che gli chiede se non ritenga che «il modello iperbuonista nell’Italia disperata si sia un po’ usurato».
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La Rai non ha offerto alcun tipo di ospitalità ai dimostranti che hanno protestato durante la prima serata del festival di Sanremo. A precisarlo è il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone: «Rispetto a notizie di stampa secondo le quali la Rai avrebbe pagato il soggiorno a Sanremo ai quattro contestatori la notte successiva alla protesta all’Ariston, per assicurarsi un’esclusiva il giorno successivo in alcune rubriche televisive, ho verificato a tutti i livelli che questa circostanza è totalmente falsa e destituita di qualsiasi fondamento. Non poteva che essere così, avendo io dato, fin dalla sera stessa, conoscendo l’impulso giornalistico di taluni nostri programmi di approfondimento, l’indicazione tassativa di non prevedere in alcun modo l’ospitalità nelle nostre trasmissioni, chiarendo anche che ai dimostranti non andava offerto neanche un cornetto».
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Proprio durante il festival di Sanremo è morto Gianni Borgna: era la kermesse che lui, cresciuto politicamente nel Pci, aveva di fatto sdoganato «da sinistra». Diplomato al liceo classico Terenzio Mamiani di Roma, laureato in filosofia a La Sapienza, dell’ateneo romano Borgna divenne poi docente, di storia e critica del film. Dal 1975 al 1985 Borgna è stato consigliere regionale del Lazio, un impegno che lo ha visto anche nel ruolo di presidente della commissione cultura della regione Lazio. Dal 1988 al 1992 Borgna è stato consigliere della Biennale di Venezia e dal 1993 al 2006 è stato assessore alla cultura del Comune di Roma. Nel 2006 venne nominato presidente della fondazione Musica per Roma, succedendo a Goffredo Bettini. Una lunga stagione di impegno diretto che Borgna ha ricordato in Capitale della cultura. Quindici anni di politiche a Roma. A Borgna venne conferito nel giugno del 2008 l’onorificenza di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Consiglio nazionale degli utenti «sono presenti al festival di Sanremo per assicurare che le operazioni di televoto siano svolte in maniera trasparente e che siano fornite al pubblico, in particolare ai telespettatori anziani, disabili e minori, informazioni chiare e complete sul funzionamento del servizio». L’attività di verifica svolta dai rappresentanti dell’Agcom e del Cnu è diretta ad accertare il rispetto del regolamento in materia di trasparenza ed efficacia del servizio di televoto. In questa edizione del festival, a seguito dell’intervento regolamentare dell’autorità, gli operatori hanno dovuto adeguare i propri sistemi tecnici per escludere l’invio massivo da rete fissa di chiamate o sms da parte di call center o sistemi automatizzati che possono falsare l’esito della competizione. Grazie alla collaborazione della Rai, a partire da oggi la grafica sul televoto risulterà migliorata attraverso una più lunga durata del messaggio in sovrimpressione e l’utilizzo di caratteri di maggior dimensione. È inoltre prevista una maggior frequenza degli annunci vocali sul funzionamento del televoto.
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Un viaggio in dieci puntate per raccontare l’Italia e incontrare la gente, fuori dagli studi televisivi e dai palazzi delle politica. Gad Lerner torna in tv, dopo la conclusione della sua esperienza decennale a La7 con L’Infedele, in veste di inviato nella nuova trasmissione Fischia il vento, in onda a partire da mercoledì 26 febbraio su laeffe, la tv di Feltrinelli, visibile sul canale 50 del digitale terrestre. Ogni mercoledì in prima serata e per 45 minuti, dice Lerner, «racconteremo persone, situazioni e anche maestri del pensiero nei luoghi dove vivono fuori dagli studi tv e non costretti a dinamiche già prestabilite». Ma il conduttore e giornalista, non rinnega il suo passato da conduttore di talk show: «Per me il tempo per fare questo tipo di programmi è scaduto, è un genere che ho praticato a intermittenza per vent’anni e ne ho visto l’evoluzione e l’usura. L’anno scorso ho deciso di dire basta». E Fischia il vento nasce anche dall’esigenza personale di Lerner di «tornare a girare il paese e andare a vedere dove accadono le cose».
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Si chiama «Crash art» al festival di Sanremo, è un evento «provocatorio», tra arte e canzoni ideato dall’artista Alexander Jakhnagiev e promosso da Rai Isoradio, in collaborazione con Aci, Automobile Club d’Italia. La kermesse canora diventa così un mezzo di promozione all’educazione stradale. L’installazione, posta davanti al teatro Ariston, è composta da due auto nel momento di uno scontro, dipinte dall’artista Jakhnagiev aiutato da una scolaresca. Il messaggio dell’iniziativa, oltre che monito e educazione alla sicurezza stradale, vuole richiamare l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti.