Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  febbraio 21 Venerdì calendario

IL FLOP NON È BASTATO TORNA MASTERPIECE


Ce ne eravamo quasi e finalmente dimenticati e invece, come annunciato, dopo le sei interminabili puntate trasmesse tra novembre e dicembre e una pausa di meno di due mesi che seppure fosse stata infinita se ne sarebbero accorti in pochi, domenica su Rai3 torna Masterpiece con la fase finale. E vorremmo fermarci qui perché parlare del talent letterario voluto da Vianello e prodotto da Rai e FremantleMedia è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Persino la stampa estera ha ritrattato dopo gli apprezzamenti iniziali sulle intenzioni, come Le Monde che lo ha ribattezzato, pure lui, Masterflop definendolo “una scommessa persa” dove manco Proust sarebbe stato apprezzato.
MA THE SHOW must go on e si ricomincia, ancora però in seconda serata visti gli ascolti già scarsi e scesi inesorabilmente da 689 a 422 mila spettatori, una débâcle che se non altro ha convinto il direttore a non anticiparlo all’ora di cena, come azzardò per l’ultima puntata del 29 dicembre riuscendo a ottenere il picco minimo del 2% di share. Perché se uno si applica, ce la può fare.
Puntata della quale conserviamo peraltro ricordi alquanto bizzarri, tra cui l’attenzione morbosa e quasi feticista per il pettine del concorrente Guarino, sbattuto fuori di lì poco, che già è inverosimile che un coach, per quanto si chiami Massimo Coppola, accolga gli aspiranti scrittori chiedendo “chi di voi ha un pettine in tasca?”, ma ancor più strano è vedere la Selasi trasformarlo in quell’oscuro oggetto del desiderio chiedendo bramosetta e vaga “mi dicono che lei ha un pettine”, e il burbero De Cataldo proporlo al concorrente come “merce di scambio” per passare il turno. Mah. E ancora Coppola che in una sorta di garage abbandonato di quelli che nei film violenti ci pestano i cattivi, chiede al disoccupato napoletano “in banca quanti soldi ha?” e alla devota toccata nel cuore dalla ‘mamma celeste’ “ma chi è la mamma celeste, la Madonna?”, chissà chi aveva in mente. Anche stavolta si parte da 12, 6 finalisti e 6 ripescati dai giudici e dal web voting. Per loro anche lezioni di Martino Gozzi nella scuola Holden di Torino fondata da Baricco, che Rai3 avrebbe voluto a Masterpiece e Renzi al ministero della Cultura ma lui pare dica sempre no, e nuove presenze fisse: da Luca Bianchini nel ruolo di quarto giudice per il Match ad Alberto Cristofori che aiuterà i concorrenti a riscrivere le loro opere, fino a Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale di Bompiani che pubblicherà il romanzo vincitore in 100 mila copie.