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 2014  febbraio 20 Giovedì calendario

LA PRIMA STECCA È L’AUDIENCE E SCOPPIA IL GIALLO DEGLI OPERAI


Va bè che i due operai aspiranti suicidi hanno interrotto «un’emozione»e portato«squilibrio nell’armonia dello spettacolo», va bè che Grillo ha creato «una contraddizione tra la bellezza della creazione artistica e i drammi reali della società», però, insomma, dare la colpa ai sabotatori esterni del forte calo di ascolti pare troppo.
Eppure sia il conduttore Fazio sia il direttore di Rai1 Leone hanno attribuito la diminuzione di 2 milioni di spettatori e due punti di share rispetto alla prima serata dello scorso anno solo alle azioni «di disturbo» subite dai contestatori senza considerare che magari lo show è piaciuto di meno. Comunque, chiunque abbia voluto organizzare il blitz, ha ottenuto lo scopo di rovinare la festa. Diciamo chiunque, perché a Sanremo ieri correvano le voci che ipotizzavano che l’incursione dei due operai del Consorzio di Napoli non fosse il gesto disperato di singoli rimasti senza stipendio, ma un complotto, anche perché da soli non avrebbero avuto la forza e i soldi di organizzare tutto.C’è chi arriva addirittura a fantasticare lo zampino degli organizzatori del Festival in un piano volto a creare un diversivo per oscurare Grillo...
Più semplicemente gli operai (uno già più volte denunciato per altre azioni di questo tipo) fanno parte di gruppi organizzati napoletani che lavorano in quell’ambito «scivoloso» della raccolta rifiuti e cercano di mantenere con azioni eclatanti i posti di lavoro conquistati.L’altroieri hanno comprato due biglietti regolari e due biglietti dai bagarini e hanno inscenato la protesta: erano in quattro, tre uomini e una donna. Quest’ultima, fingendo un malore, ha distratto gli uomini della sicurezza permettendo ai due di arrampicarsi sulla balaustra. Poi hanno dormito in un albergo molto costoso di Sanremo senza pagare di tasca propria. Fatti che hanno scatenato le più accese fantasie sul web: qualcuno ha anche postato foto con i due operai con ai piedi scarpe di marca e con gli addetti alla sicurezza con facce troppo tranquille per la situazione. Pure Grillo si è dovuto arrendere al fulmineo blitz: «Sono andato a Sanremo a farmi prendere per il culo da Fazio e da due finti operai che si volevano buttare giù», ha detto ieri. Insomma, complotto o no, l’Ariston è un gruviera e chiunque, anche un attentatore, potrebbe entrare facilmente. I quattro alla fine sono stati denunciati a piede libero. A chi insinua che il blitz era preparato, Fazio ieri sera ha risposto: «Un’accusa infamante».
In ogni caso, la bagarre non ha portato l’effetto Auditel che tutti si attendevano. «Nella prima mezzora, quando i due operai minacciavo di lanciarsi di sotto e si temeva che Grillo intervenisse - ha spiegato Leone - la percentuale di spettatori era molto bassa, tra 25 e 30%, poi è cominciata a salire quando si è dato il via alla gara. A dimostrazione che il pubblico è più intelligente di quel che si pensa e non vuole farsi distrarre da chi vuole portare caos ».Ma,nonostante le spiegazioni, il dato è chiaro: la prima serata del Festival di quest’anno è stata la meno vista degli ultimi quattro anni. E poco vale ricordare che l’anno scorso c’erano più spettatori davanti alla Tv: 26 milioni rispetto ai 23 di martedì sera perché quel che conta è lo share.
Vediamo i dati: la media ponderata di spettatori tra la prima e la seconda parte della serata è stata di 10 milioni 938mila spettatori e share del 45,93%, contro i 12 milioni 969mila e il 48,20% della prima puntata di un anno fa. Certo, non si può parlare di flop, anche perché quando raccogli quasi uno spettatore su due, non puoi che essere soddisfatto. Rimane il fatto, che nella luminosa apoteosi faziana, sembra essersi aperta una falla, perché perdere più di due punti di share non è fatto irrilevante. Soprattutto se si considera che martedì sera c’era pochissima concorrenza al Festival: film e telefilm. Invece, ieri sera, seconda serata,c’è stata la partita del Milan: lo stesso Fazio ha messo le mani avanti: «Lo dico già, la partita ci porterà via sei punti » Staremo a vedere, anche perché se lo show non sarà all’altezza di quanto Rai Pubblicità ha promesso agli investitori pubblicitari ( il 45% medio di share) toccherà restituire parte di quanto speso, in spazi pubblicitari.