Alessandro Gnocchi, il Giornale 20/2/2014, 20 febbraio 2014
LA MELASSA È UN’ARMA DI CONQUISTA
Mai sottovalutare la forza dell’Armata Giankaleone (copyright Pietrangelo Buttafuoco). L’altroieri è arrivato Grillo, ha fatto una piazzata, ha attaccato la Rai a testa bassa e soprattutto ha sbriciolato Matteo Renzi. Nell’arringa davanti all’Ariston ha declamato: «Mi ci vedete fare le consultazioni con quello lì? Io no. Il presidente del Consiglio incaricato è un uomo vuoto, mandato lì da De Benedetti e dalle banche».
Immediata la reazione dei Renzi Boys presenti in massa all’Ariston tra dirigenti, conduttori, autori, artisti, ospiti, comici. Grillo è stato inghiottito dagli aspiranti suicidi in galleria ma soprattutto dalla melassa, la terribile arma con cui l’Armata Giankaleone spiana qualsiasi ostacolo: dai contestatori al leader dei Cinque Stelle. Beppe è entrato nell’Ariston da incendiario e ne è uscito in silenzio da pompiere, annunciando che avrebbe incontrato... Renzi, l’uomo vuoto, mandato lì da De Benedetti e dalle banche, quello con cui mai e poi mai avrebbe fatto le consultazioni.
Prima di andarsene è stato liquidato da un rimbrotto ironico di Fazio: «Va beh, adesso ho un festival da fare, non siamo mica a Ballarò». Nonostante gli imprevisti, piuttosto pericolosi, la liturgia faziesca è ripresa come nulla fosse. Le consultazioni possono riprendere come nulla fosse. Il festival prosegue, Renzi avanza. E per una settimana ci sentiremo dire: tutto va come deve andare, tutto va come deve andare, tutto va come deve andare (ripetere all’infinito).