Chiara Daina, Il Fatto Quotidiano 20/2/2014, 20 febbraio 2014
NOTTETEMPO SUI VOSTRI SCHERMI
La notizia è per voi zombie, sonnambule, padri tachicardici, madri che allattate, studenti che di notte non studiate, coppie infoiate che fanno l’amore solo se hanno acceso la tv e tolto il volume, voi che mentre fate la gita pipì premete il tasto “on” del telecomando: Gigi Marzullo è risorto dopo nove mesi all’una e 25 minuti di lunedì 17 febbraio. In giacca blu, con spalle spioventi, senza cravatta: nel solito stile. “Buonanotte cari amici di Rai Uno”: il saluto è più stringato. Ma il copione non cambia: un terzo grado con tono sommesso all’ospite di turno.
IL PUBBLICO della notte, mosche bianche per l’Auditel, può tornare a sintonizzare il proprio stato di insonnia in sua compagnia. Conduttore invisibile di Sottovoce dal 14 maggio 2013 (fisicamente non c’è e l’interrogato risponde alle sue domande che da casa non si sentono) perché il giorno prima Luigi Gubitosi lo nomina vicedirettore della rete ammiraglia e secondo il regolamento della tv di Stato ai dirigenti non è concesso avere doppi incarichi. Marzullo è un’eccezione. Tanto ai mezzi addormentati non può fregare di meno. A quell’ora nessuno scriverebbe un tweet di protesta. È da vent’anni che apre il palinsesto notturno e tiene incollati numeri non stimabili che la Rai non ci rinuncia per il dopo Festival di Sanremo.
Tanto mamma Rai sa come prendersi cura di voi peregrini tra letto, bagno e divano: ogni mattina, alle 4.10 spaccate, poco prima dell’alba, dal lunedì alla domenica compresa, con Utiu. Non un ufo, ma “Uni nettuno”, l’Università telematica internazionale in onda h24 su Rai Nettuno Sat 1 e presa in prestito per 40 minuti da Rai Due.
Lezioni strazianti, per l’orario naturalmente, che chiunque sconsiglia per lo studio, ma anche per voce e smorfie da funerale dei professori: tecnica delle costruzioni per l’ingegneria civile, narrativa contemporanea con approfondimento sulle pastorali americane di Phil Roth, le forme di partecipazione sindacale tra concertazione e dialogo sociale. E altro ancora. Tutto spiegato su apposite slide. Pensare che a gennaio una commissione di esperti incaricata dall’ex ministro dell’Istruzione Carrozza di valutare la qualità delle università telematiche italiane, le ha bocciate. Sul serio. E per mille motivi. Anche Harvard, Mit e Berkeley le hanno bandite. La Rai no. Ci somministra corsi digitali quotidiani dal 2005, per la cattiva salute della nostra mente. Nonostante il brusco calo degli iscritti e dei laureati: da 4.813 a 1.219 in due anni.
Il resto della tv di notte è noia. Detto in modo più elegante: è un tuffo nel passato Anni 80. Non ci sono repliche ma programmi che continuano da allora senza tentativo di cambiamento e pericolo di decesso.
DALLA RACCOLTA di pellicole d’autore snobbate da tutti su Fuori orario – cose (mai) viste, a Da da da, video-frammenti anche in bianco e nero su show, game show, varietà, cabaret vecchi di almeno 40 anni, e Videocomic (appena prima di Utiu), accozzaglia di gag e sketch di Totò, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Massimo Troisi, Roberto Benigni eccetera. Occhio, dalle due alle sei del mattino non c’è solo spazzatura. Potete essere travolti dalla corrente spirituale e non accorgervene: Protestantesimo, sul terzo, quasi ogni notte ci fa il resoconto dalle chiese protestanti italiane all’estero. Oppure ci sono le prime televisive di una serie di film imperdibili. Così la professoressa di lettere è costretta a puntare la sveglia e registrarli. Di sabato il secondo spara a raffica le rubriche cult del suo tg: quella sulle curiosità, dai lupi di Jack London alle gallerie segrete di Mussolini, sul cinema, i libri e i viaggi.
Mediaset by night invece è meno vintage e più pop. Canale Cinque ci riscalda un piatto già pronto, in onda dodici ore prima: Striscia la notizia e Uomini e Donne. Italia Uno non rinuncia mai allo Sport dalle 2.05 alle 2.45. Rete quattro, a parte qualche film novità, resta affezionatissima a Zig zag, telequiz in onda dal 1983 al 1986 diretto prima da Vianello e poi dalla Mondaini, ai nostri tempi alle ore 4 o alle 5.45. Sicura che ai telespettatori in quel momento piaccia da morire sorbirsi sfide di mimi, cubi, vignette, canzoni e campane. Mediaset è veniale: alle 5 (su una delle reti) scatta l’appuntamento con Media-shopping: ti invitano a comprare scope ruotanti, scarpe fitness, reggiseni modellanti, neutralizzatori di acari e batteri e pedane perdipeso. Almeno di notte però ci risparmiano politici e talk show, altrimenti detto gossip di palazzo che si spaccia per politica.