Corriere della Sera 20/2/2014, 20 febbraio 2014
LA COPPIA, LA FORMULA, LE GAG: FATICHE DI UNO SHOW CLONATO
Siamo a metà, anzi sono andate in onda solo due serate del Festival: azzardare bilanci è prematuro. Si può provare però ad analizzare il calo degli ascolti. Perché quei due milioni in meno della prima serata rispetto all’anno scorso — nel Festival di Sanremo sempre condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto — qualcosa vorranno pur dire. Per esempio un senso di déjà vu. La mancanza di un’idea nuova. E dire che Grillo, la scenografia bloccata, i disoccupati appesi in aria, potevano far pensare a un inizio scoppiettante (in termini di audience). Invece no. L’aspetto positivo è che il telespettatore ormai non cade più in queste trappole; l’aspetto negativo è che è mancata la curiosità. Forse perché è apparso subito chiaro che questo Sanremo nella sua struttura portante pare molto simile al Sanremo 2013. C’è lui, Fabio, il conduttore bravo, perfettino e c’è lei, Lucianina, la sboccata, travolgente disturbatrice; c’è l’ouverture con Littizzetto che legge una lettera rivolgendosi a Sanremo; c’è la bella di turno, francese (l’anno scorso Carla Bruni, quest’anno Laetitia Casta), che si intromette nella coppia creando gelosie; ci sono i cantanti con due brani in gara e i big non in gara. Certo non è facile creare un Festival totalmente nuovo, per il secondo anno consecutivo. Ed è successo a molti di cimentarsi due anni di seguito nell’organizzazione sanremese (lo stesso Fazio, Bonolis, Morandi, non parliamo di Baudo che si è concesso numerose volte al palco dell’Ariston) e scoprire che la prima volta era andata meglio. Fazio debuttò a Sanremo nel 1999 con un’idea rivoluzionaria: portare il mondo intero al Festival, da Dulbecco a Gorbaciov passando per Alessandro Del Piero. Piacque moltissimo. Alla critica e ai telespettatori. L’anno dopo l’impianto era simile, ma con molte declinazioni diverse (al suo fianco c’erano Pavarotti, Sastre, Teocoli): non si ripeté la magia dell’anno prima. Né per la critica, né per i telespettatori.