Silvia Fumarola, la Repubblica 20/2/2014, 20 febbraio 2014
QUASI UNDICI MILIONI PER IL DEBUTTO MA L’AUDIENCE SCENDE
Fabio Fazio perde la sfida con se stesso ma veleggia su ascolti altissimi. Sono stati quasi 12 milioni e mezzo (12 milioni 466 mila), pari al 45.77% di share, gli spettatori che hanno seguito la prima parte della serata d’esordio del festival. La seconda parte ha raccolto 5 milioni 680 mila (47.14%). La media ponderata è di 10 milioni 938 mila (45.93%), lo scorso anno sfiorava i 13. Per ritrovare lo stesso risultato bisogna andare all’edizione di Antonella Clerici del 2010. Il picco di ascolti in valori assoluti — 16 milioni — è stato raggiunto alle 21.26 con la “preghiera” di Luciana Littizzetto a San Remo. Lo share più alto (55.36%) si è registrato con Yusuf Cat Stevens sul palco.
«Qualcuno dirà che il risultato è inferiore rispetto al 2013» dice il direttore di RaiUno Giancarlo Leone «ma 11 milioni sono un dato clamoroso. Quest’anno c’è un fenomeno nuovo: l’uditorio per la prima volta sta calando. Non riguarda solo Sanremo, è un fenomeno generale. Gli spettatori globali nel 2013 erano 26 milioni, quest’anno sono 23. Martedì la serata ha subito uno sconfinamento nella prima mezz’ora (con la protesta dei disoccupati, ndr) e la gara è partita più tardi: per questo è doppiamente importante il dato». Anche per Fabio Fazio la partenza ha compromesso la serata. «Ci sono state conseguenze: cardiache per me, e anche sugli ascolti. Siamo stati penalizzati perché fino a che non parte la gara la serata non decolla». Secondo Leone «la spasmodica attesa per Grillo non ha generato aspettative di ascolti, anzi è stata vissuta con un certo disinteresse: dalle 20.55 alle 21.10 lo share si è mantenuto sul 30%, poi è salito in modo moderato al 40%» spiega il direttore di RaiUno. «Dalle 21.15, quando è partita la gara, la media si è stabilizzata intorno al 50%. E’ come se l’aspettativa per un’eventuale esternazione di Grillo, percepita fuori tema, avesse sviato l’attenzione del pubblico. Quando è iniziato il festival vero e proprio, lo share si è consolidato tra il 45 e il 50%».
A pesare sul risultato è stata la frammentazione degli ascolti: «L’uditorio televisivo ormai è diviso in tre tronconi» osserva Leone «le sette reti generaliste generano il 35%, le tematiche il 30% e tutte le altre, satellite compreso, altrettanto. Sanremo e i Mondiali di calcio sono gli unici eventi che dividono in due anziché in tre il pubblico».
Il clima di malcontento influisce: «Si percepisce un dolore diffuso» dice Luciana Littizzetto «facciamo fatica a costruire un racconto leggero, il momento è complicato». «Il mio bambino, che ha nove anni », aggiunge Fazio «mi ha detto “ti ho visto e sono stato in ansia per quei signori”. Questo clima ansiogeno c’è».