Sandra Riccio, La Stampa 20/2/2014, 20 febbraio 2014
L’ITALIANO CHE FA GIOCARE MEZZO MONDO (ONLINE)
Fa effetto apprendere che la nuova stella di Wall Street sarà un giochino ammazza tempo che molto probabilmente con la quotazione si porterà a casa sette miliardi di dollari. Fa ancora più specie sapere che l’artefice di questo successo è un italiano, il 47enne Riccardo Zacconi, che da vent’anni cavalca il web reinventando di volta in volta un nuovo modello di business, e che questa volta ha sbancato. Sarà lui a salire sul podio dello Stock Exchange tra qualche settimana con Candy Crush, un micro game da passeggio che ogni giorno tiene occupate 93 milioni di persone in tutto il mondo. Ci giocano da Berlino fino a Delhi, a Hong Kong una persona su tre passa il tempo con il puzzle delle caramelle colorate. E mentre la stampa estera celebra da tempo questo imprenditore della nuova industria dell’intrattenimento da noi il suo nome è pressoché sconosciuto. The Guardian un anno fa lo inseriva tra i 100 personaggi più influenti nel mondo dei media insieme a nomi come Larry Page di Google, Rupert Murdoch di News Corp e Jeff Bezos di Amazon. Lo Spiegel ne ha parlato come di «un’icona europea dell’industria del gaming».
Il fenomeno che è riuscito a creare è imponente: nel 2013, King.com, la società che ha co-fondato nel 2003 a Londra per lo sviluppo dei videogiochi e che ora porterà a Wall Street, ha fatturato 1,88 miliardi di dollari e totalizzato utili per 568 milioni (415 milioni di euro). Un impero in 14 lingue che macina soldi grazie a banner pubblicitari e alla vendita di particolari abilità nel gioco (in pratica delle scorciatoie per vincere). La vera intuizione è stata però quella di salire sul treno dei giochi mordi e fuggi che usi per tre minuti in metropolitana o davanti alla Tv e poi spegni. Poco impegno e tempi velocissimi come per Twitter e i suoi 140 caratteri minimali che hanno rivoluzionato il modo di comunicare. «I giochi di King.com si adattano - come scrive lo stesso Zacconi nel prospetto della Sec - alla vita multitasking di oggi, spalmata su più dispositivi mobili sempre accesi e a portata di mano».
Il successo arriva da lontano. Zacconi è stato un pioniere del web. Nato a Roma, subito dopo la laurea alla Luiss a inizio anni ‘90, ha fatto i bagagli ed è partito per l’estero dove ancora vive, a Londra, con la moglie sino-svedese. Prima tappa la Germania, dove ha lavorato per la Boston Consulting, poi Londra e l’incontro con il fermento della New Economy. Qui con un gruppo di amici svedesi Zacconi si è lanciato nella creazione delle prime società Internet, come molti altri in quel periodo. E’ così che nasce Spray che si specializzerà in portali Internet. Quella dei portali è la prima ondata di imprenditoria in rete e gli investitori in Spray ci credono mettendoci una quota da 100 milioni che verranno utilizzati anche per l’acquisizione di Clarence in Italia, uno dei primissimi grandi contenitori della rete nostrana. Spray viene poi acquistata da Lycos Europe, portale e motore di ricerca allora concorrente di Yahoo. Zacconi resta in Spray e Lycos ma soltanto per un anno, giusto il tempo di schivare o quasi lo scoppio della bolla di Internet. Passerà presto a un mega gruppo di Venture Capitalist della California. Nel frattempo però aveva capito che l’onda si stava spostando sul dating online e con Spray e Lycos crea alcuni siti di incontri.
Nel 2003 parte King.com, la società di Candy Crunch e quindi si concretizza la nuova visione per il gaming e soprattutto il social e mobile gaming, i giochi sui social network e sui dispositivi mobili. Una nuova miniera d’oro: le stime dicono che l’industria del gioco sui social avrà un valore di 15 miliardi di dollari entro il 2015. E Zacconi spera di diventarne un icona mondiale e non più solo europea. La sua società è in continua espansione non soltanto nel numero di nuovi giochi proposti ma anche per il numero di sedi aperte in tutto il mondo. Oggi sono otto in tutto, da Berlino a Seoul fino a Bucarest. Senza passare per l’Italia.