Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  febbraio 20 Giovedì calendario

INCHIESTA SUL POLITICO E «L’ORA» NON ESCE


Attacca il direttore del quotidiano l’Ora della Calabria, Luciano Regolo: «Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora, l’editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Antonio Gentile (coordinatore in Calabria di Nuovo centrodestra ndr), Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito di un’inchiesta che riguarda l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza». La notizia, pubblicata con evidenza in prima pagina, in ogni caso, i lettori di quel giornale non hanno potuta leggerla perché in edicola, ieri mattina, l’Ora della Calabria non c’è mai arrivata. Ufficialmente per un guasto alle rotative.
Regolo (subentrato da qualche mese a Piero Sansonetti), però, non sembra credere a questa versione e sempre ieri, nel corso di una conferenza stampa nella redazione centrale del quotidiano, ha dato sfogo a tutta la sua delusione: «Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all’editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi. Mentre discutevamo di questo, in mia presenza e in viva voce, l’editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come “mediatore” della famiglia Gentile, faceva altre pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia».
Accuse gravi, a cui replica a stretto giro lo stesso De Rose, ex presidente di Confindustria Calabria e attuale presidente di Fincalabra, nominato su indicazione della giunta regionale di centrodestra: «Non avrei avuto nessuna eventuale necessità di fare pressioni preventive, atteso che il guasto lo avrei potuto simulare a qualsiasi ora. E poi sto garantendo la liberà di stampa di questo giornale nonostante da circa dieci mesi non vengono adempiuti gli obblighi contrattuali di controparte. Infine, se già il suo editore gli stava facendo pressioni per quella vicenda, che interesse avevo io a perorare cause di terzi? Voglio ribadire che l’editore è l’unico ad avere un potere sulla direzione e non certo lo stampatore». Per il presidente dell’ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri, siamo davanti a una «situazione di difficoltà, di debolezza e di degrado in cui si muove l’editoria calabrese».
Chiamato in causa, Alfredo Citrigno, editore dell’Ora della Calabria, fornisce la sua versione: «Ho chiesto la verifica al direttore della veridicità e della fondatezza della notizia riguardante l’indagine a carico del figlio del senatore Gentile. Lui mi ha risposto dicendomi che era in possesso dei relativi atti e pertanto ha deciso di pubblicare ugualmente l’articolo. Che poi il giornale non sia stato stampato e non sia dunque arrivato in edicola non è dipeso da me. Anzi, la mancata pubblicazione ha rappresentato per me un danno». Danno a cui si è cercato di rimediare con la pubblicazione, sul web, del servizio sull’inchiesta che riguarda l’avvocato Andrea Gentile. Lo stralcio d’indagine che lo riguarda è una diretta gemmazione dell’inchiesta principale, quella che gli uffici giudiziari di Cosenza conducono da mesi per fare chiarezza su una serie di consulenze affidate dall’Azienda sanitaria provinciale ad alcuni legali.