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 2014  febbraio 19 Mercoledì calendario

ELENA SANTARELLI


Milano Febbraio
Non ho “messo alle strette” Bernardo, anzi: ho avuto la fortuna di vivere la scena di un film», esordisce Elena Santarelli nel ripercorrere i momenti che l’hanno portata a trovarsi con un anello al dito e... una raffica di “sì” nell’aria. «Un attimo, però. Non vorrei fare la ragazza del mondo dello spettacolo che racconta la fiaba: quella di cui parlo è la storia di Elena e Bernardo, due ragazzi come tanti altri. Sicuramente più fortunati nella vita, ma non mi sentirò mai in colpa per questo. Comunque, caro “Chi”, tutto è iniziato al matrimonio di Vincenza Cacace (ex letterina di Passaparola, ndr) e Pippo Pancaro (ex calciatore della Lazio e amico di Corradi, ndr) durante il lancio del bouquet. Chi lo prese? Io! Certo, sono anche alta un metro e 81... Ma su quei fiori mi sono avvinghiata come se fossi Gigi Buffon. Il tutto accadeva nel 2007. E ora, il prossimo 2 giugno, finalmente sarò Elena Corradi».
Dunque, dopo sette anni di fidanzamento senza mai una crisi e un figlio nato nel 2009, Bernardo Corradi, ex bomber (ultimo club: il Montreal Impact nel 2012) ed ex playboy (così recita il suo curriculum), sposerà Elena Santarelli. La coppia ha deciso di raccontare a “Chi” come, con consapevolezza, amore e con le giuste riflessioni, arriveranno al giorno del: “Sì, lo voglio”.
Domanda. Elena, iniziamo dalla proposta.
Elena. «Sarò precisa. Lo scorso 19 maggio siamo partiti tutti e tre per New York, dove sette anni prima io e Bernardo avevamo trascorso la nostra prima vacanza da fidanzati. L’idea di Berni era portare Giacomo nella città dei film di Spiderman. Due giorni prima di rientrare in Italia, verso sera, eravamo in casa (un appartamento prestato da alcuni amici), Giacomo dormiva, e Bernardo all’improvviso ha tirato fuori l’anello e mi ha chiesto di sposarlo. Io, ovviamente, ho tirato fuori... le lacrime».
Bernardo. «Avevo studiato tutto al dettaglio. Mi ero ripromesso che quando io ed Elenina fossimo tornati nel luogo della nostra prima vacanza, le avrei chiesto la mano».
Elena. «Cortesemente, amore, durante l’intervista non chiamarmi Elenina».
D. Continui, continui...
E. «Io ero una valle di lacrime e giustamente lui mi ha detto: “Beh, allora: sì o no?”. E io: “Sì, sì, sì, sì!”. Poi sono scappata al piano superiore e mi sono buttata su Internet: come prima cosa ho dovuto scrivere alle mie amiche quello che era successo. Forse la follia dettata dalla felicità del momento ti porta a fare anche questo».
B. «È tornata dopo un’ora. Mi stavo addormentando».
D. Dalla richiesta “americana” sono passati tredici mesi.
E. «Rientrati in Italia, abbiamo subito deciso di sposarci a Siena. Bernardo è legatissimo alla sua contrada, il Bruco, e io amo quella terra. Poi sono iniziati i preparativi per la scelta di data, location, abiti, testimoni, menu: insomma è iniziata la macchina del matrimonio. Un lavoro difficile da organizzare, soprattutto perché io sono in giro per l’Italia con lo spettacolo teatrale Quando la moglie è in vacanza, con Massimo Ghini. Quindi mi sono affidata a una pierre di fiducia, Alessandra Grillo».
B. «Mai avrei immaginato di dover fare sopralluoghi e robe simili. Abbiamo scelto Borgo San Felice per la magia della location. Speriamo che il nome “Felice” porti fortuna».
D. Come mai il 2 giugno?
E. «Il 24 maggio c’è la finale di Champions League, molti dei nostri amici sono juventini e non sarebbero mai e poi mai venuti al matrimonio se la Juve fosse arrivata in finale».
B. «Mio fratello lacopo ha quattro abbonamenti in tribuna allo Juventus Stadium. Non potevo mica rischiare che uno dei testimoni non venisse al matrimonio».
D. Ma la Juventus è stata eliminata dalla Champions!
E. «Peccato che, quando abbiamo deciso la data, fosse in corsa su tre fronti e strafavorita. Incredibile».
D. Fuori i nomi dei testimoni di nozze.
E «Le mie amiche storiche, Federica Ridolfi e Marika Foglia, e mia cognata Silvia».
B. «Marco e Roberto, ragazzi con cui sono cresciuto, e mio fratello Iacopo».
D. Niente colleghe o colleghi?
E. «La Ridolfi era la celebre “gnagna” di Quelli che il calcio (stagione 2003/2004, ndr) e (molti anni prima) la “Spintarella” a Beato tra le donne con Paolo Bonolis. E molti ancora la rimpiangono».
B. «Io ho scelto le persone della mia contrada, del mio cuore, quelle con cui sono cresciuto».
D. In questo periodo scoppiano le coppie del calcio: Pirlo e Buffon, per citarne alcune. Che cosa ne pensate?
E. «Non giudico senza sapere quello che è successo tra le mura delle loro case. Essere la moglie di un calciatore non è semplice. Sono fondamentali i propri spazi, serve mantenere un proprio status, un proprio stipendio, una sorta di indipendenza. Io rinuncerei al lavoro solo per mio figlio Giacomo. E per un altro figlio. Che ci concederemo presto, prestissimo».
B. «Difficile giudicare le relazioni che non conosco. Dispiace solo che ci siano bambini di mezzo. Se dovesse succedere a noi? Fatemi sposare prima... poi vi farò sapere. Promesso: sarete i primi. Anzi, vi anticiperò, prima che siate pronti a dare voi la notizia!».
D. Torniamo al matrimonio: abiti scelti?
E. «Per ora ho scelto solo quello che indosserò in chiesa ed è di Alberta Ferretti, stilista che stimo».
B. «Io per la chiesa e per il party indosserò abiti firmati dal mio amico stilista Alessandro Martorana».
D. Elena, esattamente, quando cadrà la prima lacrima? L’ha già previsto il momento?
E. «Entrerò in chiesa sottobraccio a mio padre Enrico. Bernardo sarà lì con Jack (il figlio Giacomo, ndr) ad aspettarmi. E... arriverò con il mascara waterproof, quello anti lacrime. Nostro figlio porterà anche le fedi. Speriamo non si ingelosisca: per lui, io sono la sua sposa. Infatti la mattina appena sveglio mi dice proprio: “Mamma, sei la mia sposa. Ti amo. Il babbo lo sposi dopo”».
D. Il vostro matrimonio fa già clamore come quello di Belen?
E. «Ma chissene frega del clamore. Speriamo venga una bella festa alla quale possa partecipare anche mio nonno Oreste, che ha ottantasette anni. Lui ha sempre detto a Berni: “Non mi far andare dall’altra parte senza aver visto la mia Elena in abito bianco”».
D. Santarelli, è vero che ha vietato la presenza di bambini al party?
E. «Così sembro Crudelia De Mon! Diciamo che la location contiene a fatica duecentocinquanta persone, per cui ho chiesto gentilmente se fosse possibile lasciare i bimbi a casa. Anche perché dopo ci sarà un superparty: lo faccio anche per i genitori, che si vorranno divertire. E ammetto che in molti mi hanno ringraziato».
D. Avrete fuochi d’artificio?
E. «Sì. Invece mancano ancora i deejay e chi suonerà la nostra canzone, A te di Jovanotti. C’è una frase del brano che non scorderò mai: quella che recita “Mi hai trovato con i pugni chiusi”. È così che mi ha trovato Berni».
B. «Peccato che tu fossi in posizione di guardia e con i guantoni indosso...».
D. Beh, fuochi d’artificio, location da sogno, tanti invitati: sembra il matrimonio di Belen. Elena, lo sa che la Rodriguez ha dichiarato che dopo il matrimonio fa meno sesso?
E. «Ops, la questione, mi creda, non mi riguarda. Questo per me è un non-problema».
D. E se il vostro parroco dovesse raccontare i dettagli del matrimonio?
E. «Ecco, mi sta per scendere la prima lacrima... Ma è nervosismo, non emozione».